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Æquinoctium Veris

Dai Ludi Megalesi alla pasqua Cristiana

Nell'antichità i fenomeni astronomici come i Solstizi e gli Equinozi erano momenti importanti che scandivano il tempo dell'uomo ed inevitabilmente anche le manifestazioni della sua religiosità erano fortemente connesse ad essi. 

Nell'antica Roma intorno nel sec. III a.C. giunse su consiglio dei Libri Sibillini, dalla lontana città di Pessinunte in Frigia, una dea conosciuta come Grande Madre Idea, detta anche Cibele. Personificazione di una dea generatrice del mondo il cui mito è legato alla creazione. Nella mitologia la sua vicenda è legata alla figura del giovane Attis. Il culto che ruota intorno alle due figure è collegato strettamente al momento in cui la Natura si risveglia. Il rito antico simbolicamente proponeva la rappresentazione della morte e della rinascita, ossia la ciclicità della natura ed il risveglio della terra nel momento dell'Equinozio di primavera. 

Nel passaggio dal mondo antico pagano a quello cristiano inevitabilmente si assiste ad una sorta di sovrapposizione a livello calendariale che porterà la Pasqua cristiana a ricalcare i giorni dell'Equinozio per rappresentare la sua Resurrezione. Lasciando dietro di se delle sopravvivenze e retaggi antichi che diverranno familiari nelle tradizioni che sono entrate a far parte delle nostre abitudini occidentali. 

Affermare che la Pasqua cristiana sia derivata direttamente da quella ebraica e all'interno di questa, con l'ultima cena, si sia impostata la ritualità dell'eucarestia per i seguaci di Cristo, siamo di fronte a notizie abbastanza cognite da tutti. Eppure riguardo tali movenze storiche si sono impostate altre vicende e dialettiche contrapposte che hanno costruito un corso degli eventi parallelo. In altre parole, da un lato si deve comprendere che la novità assoluta del Cristianesimo non solo ha riguardato l'accogliere il mistero della transustanziazione, dall'altro lato significa volgere lo sguardo della ricerca storica verso coordinate che sicuramente non fanno parte di una tradizione condivisa da molti. Con la rivisitazione della pasqua ebraica cosa è cambiato nella cultura occidentale? La Chiesa come ha condotto e impostato tale ricorrenza nei primi secoli? È stato un messaggio di liberazione per tutti, come potrebbe essere rinvenuto fra le righe evangeliche, oppure, anche in questo caso, l'interpretazione di un avvenimento del genere è diventata pomo di discordia fra gli uomini?  

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