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Santa Maria sopra Minerva

Filippino Lippi nella Cappella Carafa

La chiesa di Santa Maria sopra Minerva deriva curiosamente il suo nome da un “equivoco storico”. L’attuale chiesa infatti sorge in luogo del piccolo oratorio eretto, nel VII secolo, su quelli che si credevano essere i resti del tempietto di Minerva Chalcidica (ossia Minerva Portiera) eretto da Domiziano.

In realtà il tempio della Minerva si trovava davanti al grandioso complesso della Porticus Divorum,  un’area porticata che si estendeva da Piazza del Gesù a Piazza Grazioli, fatto erigere dall’imperatore in onore di suo padre Vespasiano e del fratello Tito. In ragione di ciò, si spiega l’attributo di "portiera" conferito alla dea, che è infatti riferibile proprio alla posizione dell'edificio.

Nel 1280, allorché i Domenicani subentrarono alle suore Basiliane, un nuovo e più grande edificio prese il posto del piccolo oratorio.

La chiesa subì numerosi e radicali restauri nel XV secolo; ulteriori trasformazioni si ebbero nei secoli seguenti fino, all'ultima del 1848.

La facciata, eretta nel 1453 ma successivamente modificata dal cardinale Barberini, risulta molto semplice.

L'interno della struttura, a tre navate divise da 12 pilastri, vanta una incredibile selezione di opere d’arte, tra le più ricche e pregiate che si possano trovare in una chiesa. Tra queste, vanno senza dubbio ricordate le tombe dei papi della famiglia Medici, Leone X e Clemente VII, realizzate da Antonio da Sangallo nel XVI secolo, oltre al celebre sepolcro del “Beato Angelico" e quello di S.Caterina da Siena, sotto l'altare maggiore. 

In realtà Santa Caterina morì nel 1380 in un edificio posto nella vicina piazza di S.Chiara, ma la sua camera è stata ricostruita nel 1637, con le medesima mura, dietro la sacrestia della chiesa.

Notevolissima è la statua del Cristo Risorto, detto anche “Cristo della Minerva”iniziata da Michelangelo ma lasciata interrotta a causa di un pelo emerso sulla superficie del marmo. L’opera fu poi termminata da Raffaele da Montelupo nel 1521.

Nel transetto sinistro della chiesa inoltre, possiamo ammirare la celeberrima Cappella Carafa, decorata con gli splendidi affreschi con grottesche e scene sacre di Filippino Lippi, allievo del Botticelli, nonché figlio dell’eccelso pittore toscano Filippo Lippi.  

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