L’attuale porta S. Pancrazio, situata sull’altura del Gianicolo nel perimetro delle mura urbaniane o gianicolensi, fu costruita nel 1854-57 dall’architetto Virginio Vespignani sulle rovine della porta realizzata da Marcantonio De Rossi nel 1648 e semidistrutta durante le vicende belliche del 1849. A sua volta la porta seicentesca aveva sostituito l’antica porta Aurelia che si apriva nel recinto delle mura aureliane in posizione leggermente arretrata rispetto a quella odierna.
Il 19 aprile 1951 l’Amministrazione Comunale consegnò i locali all’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini per la realizzazione del Museo. Nel contempo fu avviato l’ordinamento dei materiali e della documentazione per la costituzione del Museo che è stato aperto al pubblico nel 1976 con due sezioni: la prima riguardante la Storia garibaldina risorgimentale e la seconda la storia e le vicende della Divisione italiana partigiana Garibaldi.
Il percorso espositivo si snoda lungo i quattro piani dell’edificio raccontando ambiente per ambiente le vicende storiche della Repubblica Romana e della tradizione garibaldina ed è suddiviso in singole sezioni in cui accanto a materiali storico-artistici tradizionali trovano posto approfondimenti multimediali e didattici che, introducendo agli argomenti della sala, danno continuità al racconto.
Con l’ausilio di carte geografiche e immagini interattive, proiezioni, video e plastici, che accompagnano dipinti, incisioni e cimeli storici, è possibile rievocare i luoghi, le date e i principali protagonisti dei fatti di quegli anni, dai moti del ’48 alla fase liberale di Pio IX, alla fuga del pontefice a Gaeta sino alla proclamazione della Repubblica Romana e alla promulgazione della Costituzione, per giungere infine al suo tragico epilogo con l’assedio francese che portò alla conclusione dell’esperienza.