In età imperiale fu progressivamente smobilitato e quindi interrato man mano che, a partire dagli inizi del II secolo a.C., si provvide a costruire le banchine e magazzini dell'Emporium, il nuovo porto lungo le pendici meridionali dell'Aventino.
Scavi svolti nel 1868 e nel 1952 hanno consentito di ritrovare numerosi reperti di questo porto fluviali. In particolare, a sud dell'Emporium venivano accatastati i cocci dei contenitori di terracotta adibiti al trasporto di generi alimentari (anfore olearie provenienti dalla Spagna meridionale e dall'Africa). Il cumulo crebbe tanto da assumere il nome di mons Testaceus (la collina dei cocci), da cui il nome del rione di Testaccio.