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Ricerche su Giovanni Baglione

 08/03/2018 orario visita ore 17:30

Valutazione: ★ ★ ★ 3 stelle

L’iconografia, i ritratti, i dipinti mobili fino al 1600 e il rapporto con il “naturale”. Presentazione del volume Ricerche su Giovanni Baglione. L’iconografia, i ritratti, i dipinti mobili fino al 1600 e il rapporto con il “naturale”, di Antonio Vannugli (Gangemi Editore, Roma 2017). Introdotti e coordinati da Francesco Moschini, Segretario Generale dell’Accademia Nazionale di San Luca, interverranno Maria Giulia Aurigemma, Stefania Macioce, Claudio Strinati, Bruno Toscano. Sarà presente l’Autore.

Il saggio prende le mosse dall’individuazione, operata dall’Autore nel 2013, di un nuovo Autoritratto – acquistato nel 2015 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia – che Giovanni Baglione (Roma 1569(?) – 1643) dipinse in gioventù e si sviluppa passando in rassegna gli autoritratti e i ritratti attualmente conosciuti dell’artista, per ampliare quindi il discorso sulla sua intera produzione ritrattistica. Attraverso tale indagine, è apparso come non mai evidente che l’incontro-scontro con il Caravaggio ebbe a livello stilistico effetti ancor meno rilevanti di quanto – non di rado per inconfessabili ragioni di mercato – si è oggi generalmente disposti ad ammettere. Essi furono invece non solo marginali e transeunti, ma soprattutto svincolati dal percorso personale di Baglione verso una più fedele restituzione del colore naturale: percorso lungo il quale egli si era incamminato già prima del 1600 e che si svolse in realtà su una linea del tutto indipendente dai fondamenti del naturalismo caravaggesco. A tal fine ne viene ripercorsa la carriera fino al volgere del secolo e in special modo la scarna produzione giovanile da cavalletto pervenutaci, soffermandosi in particolare sull’Apparizione dell’Angelo a san Giuseppe – entrata da pochi anni a far parte del Museo Pushkin di Mosca, e per la quale si ipotizza una destinazione originaria all’altare maggiore della chiesa romana di San Giuseppe a Capo le Case – nonché, varcata ormai la soglia del Seicento, sulle due serie di Muse realizzate per Ferdinando Gonzaga cardinale e poi duca di Mantova, solo una delle quali superstite presso in Museo di Arras in Francia, e quindi sui diversi quadri che Baglione dedicò al tema di San Giovanni Battista, in particolare sulla splendida tela eseguita nel 1610 per il cardinale Alessandro Montalto e che fino allo scorso gennaio è appartenuta al celebre mercante Otto Naumann di New York. Infine, la prassi perseguita dal Baglione pittore viene posta a confronto con il pensiero del Baglione scrittore, quale si è tentato di definirlo attraverso una sistematica analisi lessicale delle ricorrenze del termine “naturale” nelle Vite del 1642.

Antonio Vannugli (Roma 1959) ha studiato con Maurizio Calvesi presso l’Università di Roma “La Sapienza”, dove nel 1992 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca. Professore associato di Storia dell’arte moderna dal 2002, insegna presso l’Università del Piemonte Orientale. I suoi principali interessi di ricerca si concentrano sul mecenatismo e il collezionismo spagnolo di arte italiana durante l’età moderna, campo di studi approfondito durante lunghi soggiorni in Spagna, e sulla pittura italiana del Cinquecento e del Seicento, con particolare attenzione verso Roma e l’Italia centrale.

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