Data scatto: 1917
L'Illustrazione Italiana. 17 marzo 1918.
Durante i lavori di consolidamento del viadotto ferroviario presso porta Maggiore, vivne riscoperta una sala basilicale ipogea:
"Il giorno 23 aprile 1917 alla R. Soprintendenza agli Scavi di Roma diretta dall'illustre prof. Ancolini, fu data dall'ing. Francesco ispettore principale delle ferrovie, notizia che sotto i binari della linea Roma-Napoli, meno di due chilometri dalla stazione ferroviaria di Roma, erasi scoperto un antico edificio. La scoperta, devesi ad un caso fortuito, cioè al cedimento del terreno sotto i binari stessi.
L'ufficio-lavori delle ferrovie dovette allora esplorare il sottosuolo , ciò che condusse al rinvenimento. In seguito, la Soprintendenza stessa continuò il lavoro di sterramento e di esplorazione, agevolata però grandemente clan amministrazione delle ferrovie, tutta compresa della grande importanza dell'edifici rinnvenuto.
Il quale consiste in un vasto e principale ambiente diviso in tre navate con un abside di fronte alla mediana, nonchè in un pronao illuminato da un'apertura (praticata nella volta a guisa di lucernaio, forse affiorante a terra) e messo in comunicazione col mondo esterno a mezzo di una galleria o corridoio non totalmente esplorato, quantunque ora percorso per quasi trenta metri.
Tanto il tempio (chiamiamolo così), quanto il pronao appaiono decorati da una serie di pregevolissinú stucchi. Nel pronao si hanno inoltre delle pitture. I soggetti sono numerosissimi; alcuni sono semplicemente decorativi, altri rappresentano figure o scene mitologiche quasi interamente riconoscibili, come il ratto di una Leucippide, Giasone e il vello d'oro, la liberazione di Esione, Ercole che ricevei pomi da 'bui Esperide, Apollo che scortica Marsia, ecc.; altri ancora rappresentano corse, lotte, danze, pigmei, oppure funzioni o suppellettili rituali.
Il magnifico monumento è così complesso e ancora così enigmatico circa la sua stessa originaria destinazione, da consigliare per ora molta prudenza nell'avanzare congetture. Non conviene quindi che degli Scavi (quantunque avverta certe affinità Con le primitive forme cristiane e sia persuaso che si tratti di un luogo di culto recondito e mi-sterioso) crecenti ipotesi che ulteriori indagini pos-sono senz altro distruggere."
Corrado Ricci.