Papa Giulio III, concedete la chiesa di San Niccolò de Forbitoribus ai Camaldolesi, che la ridedicando a Sant'Antonio abate e vi costruiscono appresso un monastero.
Papa Gregorio XIII affida la chiesa ed il convento di San Gregorio al Celio agli eremiti di Camaldoli.
Per espandere il Palazzo del Collegio romano, viene demolita la chiesa di San Niccolò de Forbitoribus e l'annesso monastero. I Camaldolesi ricevono in permuta dai Gesuiti il palazzo di Alessandro Vitelleschi in vico Plumbi, in angulo plateae divi Marci, dove ricostruiscono il monastero con annessa una chiesa dedicata a San Romualdo.
Decreto di esproprio emesso dal Prefetto di Roma, per la realizzazione del piano particolareggiato di via Nazionale. Per raggiungere Piazza Venezia, si decide l'allargamento di via San Romualdo, con le demolizioni sul fronte sinistro, la Chiesa di San Romualdo con annesso Ospizio dei Camaldolesi e Palazzo Frangipane Vincenzi.