Le origini della Biblioteca di storia moderna e contemporanea risalgono al giugno 1880, quando la Camera dei deputati approvò la proposta di Pasquale Villari di costituire una raccolta di libri, opuscoli e documenti relativi al Risorgimento italiano. Nacque così la Sezione Risorgimento della Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele II di Roma, il cui direttore, Domenico Gnoli, avviò l’opera di acquisizione del nucleo originario delle raccolte attraverso una fitta rete di rapporti con le librerie antiquarie e con gli stessi protagonisti delle vicende risorgimentali, o con i loro discendenti. Dal punto di vista istituzionale, con D.L. 12 aprile 1945, n. 356, la Biblioteca venne posta alle dirette dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione, poi, dal 1975, del Ministero per i beni culturali e ambientali divenuto nel 1998 Ministero per i beni e le attività culturali. Per quanto riguarda i fini della biblioteca, essa, ancora negli anni cinquanta, rimase legata al suo carattere originario di Biblioteca di studi risorgimentali e solo a partire dagli anni sessanta ampliò decisamente il proprio campo di interesse.
Anno di fondazione: 1880