L'Accademia dell'Arcadia fu fondata nel 1690 da alcuni letterati, tra cui Giovan Mario Crescimbeni e Gian Vincenzo Gravina, ad ideale continuazione delle adunanze letterarie che si tenevano nel palazzo romano della regina Cristina di Svezia, morta nel 1689. L'Accademia, il cui programma perseguiva il rinnovamento della poesia italiana nei confronti del cattivo gusto barocco, pur richiamandosi, nel nome, alla montuosa regione greca, non privilegiò mai una ispirazione di carattere spiccatamente pastorale, ma praticò piuttosto la lirica di tipo pindarico, anacreontico e petrarchesco, rispettivamente per i generi eroico, idillico e amoroso. L'Accademia era una vera e propria repubblica, regolata da leggi elaborate dal Gravina in un latino che ricordava quello delle XII Tavole; i membri assumevano, all'atto dell'annoverazione in Arcadia, un nome grecizzante. Nata a Roma, l'Arcadia fondò, nel tempo, numerose colonie in altre città italiane, e conobbe, soprattutto nel XVIII secolo, un periodo di grande fama e diffusione. L'Accademia tiene regolarmente i propri incontri e conferenze presso la Biblioteca Angelica.
Anno di fondazione: 1690