Il TEATRO EUTHECA con sede a Roma nella storica Cinecittà, cuore dell’industria cinematografica, è un luogo dedicato ad un pubblico eclettico e alternativo. Si tratta di un teatro di 199 posti che vanta una storia, dal 2009 ad oggi, costernata di tanti incontri eccellenti come quello con Peter Brook, Yoshi Oida, Haley Carmichael, Bruce Myers, Roberta Carreri, Jan Ferslev e ancora con Marco Baliani, Eugenio Allegri e Iben Nagel Rasmussen dell’Odin Teatret. Ma non solo. Il fulcro intorno al quale ruota l’attività culturale del Teatro Eutheca è quello di dare corpo e organicità ad una proposta culturale su Roma che veda la presenza dei maestri del teatro contemporaneo accanto a quella delle giovani generazioni, un cantiere permanente di progetti, uno spazio aperto per un pubblico desideroso di confrontarsi, discutere, riflettere. Fin dalla sua apertura la direzione artistica è affidata a Federica Tatulli, attrice e regista che lavora da molti anni nel campo della formazione, e della ricerca e della produzione teatrale. Sotto la sua direzione, esso si configura dunque come spazio per gruppi stabili che si occupano di teatro classico contemporaneo, sperimentazione e pedagogia. Architettonicamente il Teatro Eutheca è una struttura lineare e semplice, mantiene visibile la sua natura di teatro di posa dal quale è ricavato: si accede da un ampio foyer e subito appare agli occhi dello spettatore la grande scatola nera propria di uno studio cinematografico, il cui spazio interno è quasi interamente dedicato all’azione degli attori. Le gradinate di ferro circondano lo spazio scenico, ospitando il pubblico e mettendolo, come interlocutore privilegiato ed invisibile, per così dire “in scena” con gli attori. Ricerca, arte, impegno, sono le parole d’ordine con cui ogni anno viene presentata a Roma una stagione ricca e varia: la particolarità dello spazio scenico, la scelta degli spettacoli e dei professionisti che vi sono impegnati, il luogo dal fascino insolito in cui il teatro si trova, contribuiscono alla qualità di un’esperienza inattesa, piacevole per lo spettatore, mai consacrata al puro intrattenimento.