Data: 1555 / 1885
Codice identificativo monumento: 10098
Per volere di Giulio II Della Rovere, i magistri viarum Giacomo Arberino e Girolamo Pichi conducono Lavori per l'ampliamento della strada che portava alla piazza Giudea. Viene posta una lapide che ricorda l'evento in piazza Giudia “sull’angolo della casa che corrisponde colla Via Rua”, con scritto: IVLII II PONT(IFICIS) OPT(IMI) MAX(IMI)/AVSPICIIS/IACOB ARBERINUS/HIERONYMVS PICVS AEDILES/ANGUSTIA VIAE ADFOR(UM) IVD(AIORUM)/OBFENSI COACTIS REGREDI/DOMIB(US) AMPLIAND(I) COERAV(ERUNT)/IIDEMQ(UE)PROBAVERUNT
Papa Paolo IV istituisce il Ghetto nel rione Sant'Angelo, Claustro della comunità ebraica a Roma. I resti del portico di Ottavia sono inglobati in uno degli angoli esterni del recinto.
Papa Paolo IV emana la bolla pontificia Cum nimis absurdum in cui si applicano restrizioni religiose ed economiche agli Ebrei residenti nello Stato Pontificio.
Papa Pio V emana la bolla Hebraeorum gens sola quondam a Deo dilecta, con cui ordina l'espulsione di tutti gli ebrei dai territori dello Stato della Chiesa ad eccezione delle città di Roma e Ancona.
Papa Gregorio XIII dispone il divieto ai medici ebrei di curare i pazienti cristiani
Chirografo di papa Gregorio XIII, in cui si affermava che gli ebrei, dopo pagamento di 1000 scudi, possono riaprire la Scuola Portaleone.
Papa Gregorio XIII con la bolla Antiqua iudaeorum improbitas fissa i casi in cui gli ebrei potevano ricadere nelle competenze dei tribunali inquisitoriali; ordinò inoltre all'Inquisizione di agire con durezza e determinazione.
Papa Sisto V, con il motu proprio Christiana pietas, revoca alcune restrizioni agli ebrei contenute nella Hebraeorum gens di Pio V. Ampliamento del quartiere del ghetto che raggiunse un'estensione di tre ettari.
Atto notarile in cui l'Universitas Hebreorum Urbis pagare mille scudi d'oro per il sostentamento della Casa dei Catecumeni. Il procedimento salva dalla chiusura il Ghettarello e finanzia la costituzione del Collegio dei neofiti.
Il Tevere inonda il Ghetto.
A seguito delle proteste per la chiusura del Ghettarello, inviati del Santo Uffizio entrano nelle 5 sinagoghe del Ghetto per eseguire una ricognizione. Valutano che possono trovar posto 1217 persone, e non 1023 come aveva affermato l’Università degli ebrei.
Nella riunione della Congrega dei 60 nella Scuola del Tempio ebraico, dopo una votazione che aveva avuto come risultato 4 palle bianche (diniego) e 26 nere (assenso), viene confermata la fine della Scuola Portaleone: "li centoottanta animi de uomini in circache erano aggregati nella soppressa Scola Portaglione si dividessero con il seguente criterio: alla Scuola Tempio n. 16 persone; alla Scuola Nuova n. 34 persone; alla Scuola Siciliana n. 34 persone; alla Scuola Castigliana n. 33 persone; alla Scuola Catalana n. 62 persone".
Dopo che si è sparsa la falsa notizia, che nel Ghetto Ebraico aveva sede un deposito di coccarde col tricolore francese e vi fosse un covo di rivoluzionari, gruppi di abitanti dei Rioni Monti, Regola e Trastevere si muove verso il Ghetto con l'intenzione di appiccarvi un incendio, ma due frati incontrato lungo la strada parlarono alla folla inferocita, convincendola a desistere.
Papa Leone XII, a seguito dell'aumento della popolazione ebraica, concede un espansione del ghetto. Viene incluso lo stabile tra via della Reginella e via di Sant'Ambrogio, l'apertura di un corridoio tra via di Pescheria e via Rua e l'aggiunta di altre tre porte, per un totale di otto. Il portale di Palazzo Costaguti su via della reginella viene murato.
Dietro vive preghiere della Università Israelitica di Roma, Pio IX autorizza gli ebrei ad abitare fuori del ghetto
Papa Pio IX ordina di abbattere le mura che delimitano il Ghetto ebraico. Il capopopolo Angelo Brunetti si unisce alla demolizione dei portoni.
Angelo Tagliacozzo, esponente in vista della comunità ebraica, riusce ad ottenere in concessione dal sindaco di Roma Luigi Pianciani l'ala sinistra dell'ex convento Francescano di San Bartolomeo all'Isola, per trasferire l'Associazione assistenziale di Via della Fiumara, che muta il nome in Ospedale israelitico Bet Aholim (in ebraico, Casa degli infermi), in cui confluiscono le rimanenti confraternite assistenziali e a cui la Deputazione centrale israelitica di carità, affida tutte le attività sanitarie relative alla comunità ebraica.
Nella demolizione delle case vicino al ponte Fabricio in via Fiumara, tra i materiali di fabbrica furono ricuperate 32 iscrizioni ebraiche, intorno alle quali ebbi la seguente nota del eh. prof. Ignazio Guidi.
«Le trentadue iscrizioni ebraiche trovate recentemente in via Fiumara, sono tutte sepolcrali. Di una non resta se non un piccolo frammento, il quale è sufficiente per farla assegnare alla classe medesima delle altre. E ad eccezione di questo pezzo, in cui la data è perduta, tutte le altre epigrafi sono datate, ed apjurtengono agli anni tra il 1707 ed il 1732. Tanto la qualità loro, quanto l'età recentissima, tolgono a queste lapidi ogni importanza per la storia generale, e per quella di Roma in particolare. Solo per la storia della comunità israelitica di Roma esse hanno qualche pregio, poiché ricordano alcune ragguardevoli famiglie della comunità stessa, o estinte o ancora superstiti, come per esempio i Korkos, gli Alatri, gii Ascarelli ecc. In fine il ritrovamento di queste iscrizioni, adoperate come materiali di fabbriche, e trasportate da altro sito, ha poco valore anche se si abbia riguardo allo studio della topografia urbana».
Rodolfo Lanciani.
Il Consiglio comunale delibera di demolire le fatiscenti case del Ghetto.
Approvato dal presidente del Consiglio dei ministri Depretis il piano per il risanamento del Ghetto.
Demolendosi nel quartiere del Ghetto un avanzo di torre medievale, nel cui restauro furono adoperati molti frammenti marmorei di antichi edifizi, è stata salvata una testa virile in marmo, barbata; e tre pezzi di un grande epistilio, sui quali si conservano queste parole:
IMO AVG GH ST XX IMP XIII COS
X S C QVI AEDICVLA LA... SVA IMPENSA RESTITVERV VRBIS REC
Il titolo di (opt)imus Aug. non fu attribuito che a Traiano: ed all'impero di lui conviene perfettamente l’anno XX della potestà tribunizia, congiunto alla XII salutazione imperatoria. Ciò si verificò nella seconda metà dell’anno 116 (cf. C.L.I. III, pag. 870); e a questo tempo perciò spetta la dedicazione delle ristabilite édicole dei Lari, di cui resta memoria nei frammenti epigrafici surriferriti.
Giuseppe Gatti e Luigi Borsari.
Sulla sinistra della via delle Azzimelle, nel Ghetto, demolendosi le vecchie fabbriche, si è ritrovato un pezzo di muraglione antico, formato di grandi blocchi di tufa. La direzione è parallela. alla suddetta strada, e ne dista circa otto metri.
Nelle stesse demolizioni sono stati recuperati i seguenti frammenti epigrafici, adoperati come materiale da costruzione: Grande lastrone di travertino; Lastra di marmo; Frammento di lastra marmorea, con cornice; Frammento di lastra di verde antico, con caratteri cattivi e danneggiata.
Fra i materiali antichi, adoperati nella costruzione di una casa, che ora si demolisce in via Rua, sono stati trovati due frammenti di bassorilievo in marmo. In uno resta soltanto la parte superiore di una figura virile, mancante però del capo, e quivi presso una colonna scanalata.
Nell'altro sono conservate due figure, una delle quali da un' anfora versa da bere all'altra.
Dalla demolizione di una casa in via Rua, nel Ghetto, proviene un frammento di lastrone marmoreo, che era stato adoperato come base di un pilastro. Vi rimane questo avanzo epigrafico, scritto in belli e grandi caratteri:
CORNELIC LIBERT VIXIT ANN
Nello stesso luogo è stata recuperata una lastra marmorea, di m. 0,32 X 0,11 X 0,05, sulla quale si legge:
CARA ME'S VIXI VIRCO VITAM REDDIDI MORTVA HEIC ECO SVM ET SVM CINIS IS CINIS TERRAST SEIN EST TERRA DEA ECO-SVM DEA MORTVA NON SVM ROCO TE HOSPES NOLI OSSA MEA VIOLARE MVS VIXIT ANNOS XIII
Tra i materiali adoperati nella fabbrica di una casa, che si è demolita presso la via Rua nel Ghetto, si è trovato un frammento di piccola stele sepolcrale in marmo, con antefisse e fastigio, nel quale vedesi il rilievo di un uccello che becca dell'uva uscente da un canestro rovesciato.
Vi rimane questa parte dell'iscrizione: DIS MANIB... | FLAVIAF... | PHILEMATIO... | EVPHE... | TI CLAV... | X PI
Il comune vende un lotto di terreno all'Università Israelitica, dove poter realizzare il nuovo tempio maggiore.
Consacrazione e inaugurazione ufficiale della nuova sinagoga Maggiore: " Il 28 poi alle 6.30 pom. ebbe luogo la inaugurazione ufficiale del tempio. Questo presentava un aspetto solenne e festivo, con la folla densissima che ne empiva la sala e le tribune. Compiutosi l'ingresso solenne dei rabbini, il coro intonò il salmo 95, Terminato questoi il presidente dell'Università israelitica, cav. Angelo Sereni, prese la parola".
Convenzione tra l'Università Israelitica e l'Amministrazione Comunale impegnava la prima ad abbattere l'edificio delle Cinque scole ottenendo come risarcimento l'area presso il lungotevere Sanzio.
Con la demolizione dell'edificio delle Scole si conclude la bonifica del Ghetto.
Le forze di occupazione tedesche avviano con una retata nel Ghetto, al rastrellamento dei cittadini romani di religione ebraica. Dal Portico d'Ottavia, mettono poi al setacciano la città. Don Emilio Recchia, parroco della chiesa di Santa Croce a Via Flaminia, nascondono e danno ospitalità a un centinaio di persone appartenenti a cinque famiglie di origini ebraiche. Tra le ore 05:30 e le 14:00, sono tratte in arresto 1259 persone (di cui 689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine), ammassati nel centro di raccolta della Scuola Militare alla lungara, dove vengono rilasciati 36 individui, tra stranieri e componenti di famiglie di sangue misto.
Un commando di terroristi palestinesi assale i fedeli che escono dalla Sinagoga. Raffiche di mitra ed il lancio di una granata causano la morte del piccolo Stefano Taché di due anni ed il ferimento di 35 persone.
1896
Ettore Roesler Franz
Via del Portico di Ottavia
Roma sparita
1896
Ettore Roesler Franz
Portico di Ottavia
Roma sparita
1896
Ettore Roesler Franz
Portico di Ottavia
Roma sparita
1896
Ettore Roesler Franz
Piazzetta Rua
Roma sparita
1878
Ettore Roesler Franz
Piazza delle Azimelle al Ghetto
1878
Ettore Roesler Franz
Via Capocciuto al Ghetto
1871
Distribuzione del pane durante l'innondazione
L'Illustrazione popolare
1836
Antonio Acquaroni
Ponte Quattro Capi
Ponti antichi sul tevere e sull'aniene
1818
Luigi Rossini
Edifici del ghetto di Roma
Raccolta di Cinquanta Principali Vedute di Antichità
1754
Giuseppe Vasi
L'isola Tiberina verso occidente
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro V
1752
Giuseppe Vasi
Piazza Giudia
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro II
1690
Tiburzio Vergelli
Fontana nella Piazza Giudea
Le fontane publiche delle piazze di Roma