Data: / 1903
Codice identificativo monumento: 10108
Il duca Don Giovanni Torlonia dispone con testamento che la sua collezione di opere d'arte venga conservata e mantenuta a carico dei suoi discendenti in perpetuo "affinché rimanesse a memoria di lui e potessero avervi accesso tanto i cittadini, quanto gli esteri che bramassero di osservarla, a lustro della capitale ed a godimento del pubblico".
L'architetto Andrea Busiri Vici, viene incaricato dal sindaco di realizzare un progetto per un nuovo ingresso alla Via Nazionale dalla Piazza di Venezia al Campidoglio. "Il proseguimento della via del Corso si compirebbe prolungando l'asse con sezione costante sino alla via del Foro Trajano, e taglio parziale in prospetto dei palazzi Torlonia e Mereghi. In cotal guisa, sono rispettati il Sepolcro di Bìbulo, e la Casa di Giulio Romano, lo sarebbe ancora nella sua integrità il palazzo monumentale di Venezia. Sul nuovo largo verrebbe trasferita la fontana di piazza Colonna decorandola maggiormente. Il palazzo Torlonia, venendo a scoprire nel taglio la sua corte di onore, migliorerebbe notevolmente nel prospetto, poiché il lato anteriore verrebbe aperto, ed un portico a tre arcate ne costituirebbe il sontuoso ingresso che con un grande ambulacro condurrebbe sino all'opposta piazza dei SS. XII Apostoli."
Il Circolo degli Scacchi si trasferisce al palazzo Torlonia di Piazza Venezia.
Il Circolo degli Scacchi si trasferisce da palazzo Torlonia a palazzo Pericoli al Corso.
A seguito delle demolizioni al Palazzo Torlonia, il gruppo Ercole e Lica viene trasferito a Palazzo Corsini, sede della galleria Nazionale d'Arte antica, in un andito a pianterreno in attesa della sua collocazione definitiva: "È l'avvenimento artistico del giorno nella Capitale. Le demolizioni di piazza Venezia han fatto parlare assai, dopo un secolo della sua esistenza, del gigantesco gruppo fa scaglia Lica, d'Antonio Canova, Trovavasì infatti collocato in un'apposita edicola nel palazzo Torlonia a Roma; ma ben pochi avevano il bene di poter ammirare quello stupendo capolavoro, nel quale il sommo statuario veneto, eguagliò Michelangelo nell'ardimento del gruppo titanico, nel movimento furibondo, immane di Ercole. Il gruppo è valutato oltre il milione di lire.
La galleria d'opere d'arte del Torlonia e il sontuoso suo appartamento, secondo la volontà del defunto Duca, dovevano essere, alla fine, esposti alla vista del pubblico. Ma era scritto lassù che dovessero, invece, scomparire. Il palazzo cominciò col cedere il suo angolo nord per il rettifilo della Via Nationale e fu destinato ch'esso sparisca anche per il resto, affine di non impedire la veduta del Corso sul sorgente monumento a Vittorio Emanuele; mole che quando sarà finita (quando ?) parrà degna dei secoli antichi. Fu approvata dal Parlamento la convenzione, per la quale la Galleria Torlonia entrava a far parte, come sezione speciale, della Galleria antica Corsini in Trastevere, nel palazzo dei Lincei; e adesso, era venuto appunto il momento che l'ornamento massimo della galleria Torlonia doveva essere trasferito nella nuova sua sede, che si crede definitiva. Eminenti artisti (Giulio Monteverde, Maccari, Galloni, Biondi) volevano collocare quel gruppo meraviglioso nella Galleria d'arte moderna in via Nazionale. Infatti, nessun'altra opera d'arie del secolo XIX poteva -illustrarla meglio, tanto pii, che il Canova esercitò sugli statuarii del secolo or ora passato influenza grandissima. Ma i propugnatori dell'idea dovet-tero, con rammarico, vederla cadere. E il gruppo moderno di Erede che scaglia Lica (è spaventoso l'eroe che scaglia come un fuscello quella delicata creatura atterrita, venne in questi giorni trasportato fra i gruppi antichi.
L'opera dell'immortale Possagnese, su carri guidati da parecchie coppie di cavalli da tiro, pareva un fantasma enorme della Grecia leggendaria che passasse per la Roma d'oggi."
Il palazzo Torlonia è abbattuto per permettendo un'adeguata visione dell'Altare della Patria da via del Corso.
In una sala al secondo piano di palazzo Braschi, viene ricostruita la Alcova Torlonia, con decorazioni provenienti dal demolito palazzo Torlonia a Piazza Venezia.
1850
Luigi Rossini
Piazza Venezia
1835
Giovanni Battista Cipriani
Palazzo Torlonia
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1835
Giovanni Battista Cipriani
Palazzo Torlonia
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1804
Agostino Tofanelli
Palazzo Valentini Bonelli
Giornate pittoriche degli edifici di Roma Antica e de suoi contorni
1799
Giovanni Battista Cipriani
Piazza Venezia
Vedute principali e più interessanti di Roma
1781
anonimo
Corsa dei Berberi
1774
Pierre Adrien Paris
Plan du palais Bolognetti
Études d'Architecture faites en Italie
1754
Giuseppe Vasi
Palazzo S. Marco della Serenissima Repubblica di Venezia
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro IV
1658
Giovan Battista Falda
Carnevale a Piazza San Marco
1655
Pietro Ferrerio
Palazzo Bigazzini
Palazzi di Roma de Piv Celebri Architetti