Data: 1780 / 1936
Codice identificativo monumento: 10302
Il Marchese Benedetto Correa acquista il palazzo sorto sopra le rovine del Mausoleo di Augusto.
All'interno dell'Augusteo, viene inaugurata una Plaza de Toros (89 metri di diametro) allestita dallo spagnolo Bernardino Matas per Giostre e Corridas a la Romana.
Le tre sezioni del secondo Obelisco dell'Augusteo, sono montate presso il basamento realizzato a Piazza del Quirinale.
Nell'Anfiteatro Correa si svolge il primo volo di un globo aerostatico a Roma. Il mezzo creato da Vincenzo Lunardi viene erronemente pilotato dal romano Carlo Lucangeli, che rimase in aria per circa un quarto d'ora, prima di prendere terra spaventato ma illeso.
La Reverenda Camera Apostolica acquista il complesso dell'Anfiteatro Correai per 29.500 scudi, concedendolo in affitto per l'esecuzione di spettacoli circensi e di animali.
All'Anfiteatro Correa si alza in volo il pallone aerostatico francese della Signora Blanchard. Si solleva di qualche metro, sfiora i tetti di Ripetta e ricade appena fuori Porta del Popolo.
Papa Pio VIII abolisce gli spettacoli pirotecnici, di animali e di caccia che si svolgono all'interno dell'Anfiteatro Correa, per lasciare spazio al solo divertimento diurno, composto da esercizi ginnici e numeri da circo.
Banchetto in onore di Giuseppe Garibaldi all’anfiteatro Correa.
Il conte Giuseppe Telfener ottiene la concessione dell uso dell'Anfiteatro Corea per anni 30.
Convenzione tra lo Stato e il conte Tefler (proprietario del Teatro Correa umberto I), che gli permette di restaurarlo ed abbellirlo.
Il teatro è attivo, però, solo per pochi anni, prima di cadere in disuso e venire utilizzato, diversi decenni dopo, come cantiere per la posa dei materiali necessari alla costruzione del Vittoriano:
Per cura d'un ricco mecenate, il Corea viene abbellito, adornato di palchi, ricoperto d'una tettoia, "e munito di questa nuova e solida veste potè assurgere anche a teatro di musica nel nome di Umberto I".
Il conte Telfener usufruttuario dell anfi teatro Corea non intendendo aderire alle misure impostegli dalla Prefettura di una scala di sicurezza retrocederà al governo il Mausoleo di Augusto Il Demanio medita di trasformare questo teatro favorito e monumentale di Roma in un locale per l'Archivio di Stato.
Dopo alcuni anni di chiusura, il Comune di Roma investe centomila lire al fine di restaurare ed utilizzare il teatro Correa per i concerti popolari dell'Accademia di Santa Cecilia.
L'anfiteatro Correa viene acquistato dal Comune e trasformato in una delle sale da concerti con una capienza di 3500 persone, che verrà chiamato Auditorium Augusteo.
Scambio dell'Anfiteatro Correa tra comune e demanio. Artefice il Conte di San Martino, presidente della Real Accademia di S. Cecilia e Assessore municipale alla Pubblica Istruzione e alle Belle Arti, che si stava impegnando nella ricerca di un locale per le esibizioni dell'orchestra comunale, di recente istituzione. Viene permutato con il Demanio dello Stato (allora proprietario del Mausoleo) una scuola comunale da trasformare in caserma.
Inaugurazione del nuovo auditorio di Roma dopo i restauri del teatro Correa, con un concerto sinfonico diretto dal maestro Martucci. La neocostituita Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, sposta i concerti dalla sede di Via Vittoria alla nuova struttura.
A Roma, all'Augusteo ha luogo un grandioso concerto, sotto l’alto patronato della Regina Madre, che vi è intervenuta vivamente applaudita: "Poco dopo di lei, altrettanto applaudita, è apparsa nel palco di corte la Regina Elena accompagnata dalla nipote, principessa Elena di Serbia. Fu eseguita musica di Mascagni, Sgambati e Tosti, di Beethoven, Wagner e Listz, sotto la direzione di Ettore Pinelli, che ebbe grandi applausi. Nella seconda parte dello spettacolo fu eseguita la Zamentazione di Gounod, diretta dal maestro Stanislao Falchi. L'Emma Carelli cantò squisitamente il racconto di Santuzza nella Cavalleria Rusticana, accompagnata al piano da Paolo Tosti, del quale fu eseguita la deliziosa Serenata di un angelo, eseguita dalla stessa signora Carelli. Il tenore De Lucia cantò la toccante romanza del Werther; ed il grandioso ritisritissimo concerto fu chiuso dalla magnifica marcia del Tannhiiuser". Lo spettacolo diede un rieavo di oltre 25.000 lire. Ed un’altra bella somma fu data domenica storsa dallo spettacolo comico-mimico-equestre, con gymkana, che ebbe Inogo a Villa Borghese per iniziativa di un Comitato di gentiluomini ed ufficiali. Il concorso del pubblico fu straordinario, e Sua Maestà il.Re intervenuto allo spettacolo fu ripetutamente salntato da vivissimi applausi.
La solenne commemorazione organizzata nella Sala degli Orazi e Curiazi alla presenza del ministro Credaro:
""Anche a Roma, in Campidoglio, il centenario di Giuseppe Verdi ha avuta (venerdì 21 novembre) la solenne, attesa celebrazione.
Il busto del glori maestro ebbe, finalmente, gli onori capitolini. La presentazione del busto fu fatta dal conte di San Martino, presidente dell’Accademia musicale di Santa Cecilia.
Parlò, dopo di lui, il ministro per l’istruzione, Credaro, facendo un bellissimo elogio dell'arte e dell'anima del maestro; ed un altro elogio, considerando Verdi come italiano, lo fece il Sindaco Nathan, concludendo con le parole di Carducci:
«Gloria a lui immortale, sereno, trionfante, come l'idea della patria e dell'arte». La cerimonia, alla quale assistevano ministri, senatori, deputati, il corpo diplomatico ed un pubblico sceltissimo ed affollato, riuscì perfettamente.
La sera ebbe luogo all'Augusteo una magnifica esecuzione della Messa da Reguiem."
L'Accademia Filarmonica trova sede a Via di Ripetta 105 (ex Ospedale di San Rocco), nei pressi del Auditorio Corea, ponendo le premesse per l'inizio di un'importante attività concertistica.
La Regia Accademia di Santa Cecilia , organizza nella sala dell'Augusteo, un concerto dedicato a Giovanni Sgambati, scomparso un mese prima.
Al Teatro Augusteo si svolge la prima esecuzione del poema sinfonico di Ottorino Respighi, Fontane di Roma.
All'Augusteo si svolge il terzo Congresso dei Sindacati, con la partecipazione di 6000 delegati convenuti da tutta Italia: per la seduta inaugurale, il Duce pronuncia un discorso esaltando la disciplina e il diuturno del popolo lavoratore.
Al Teatro Augusteo si inaugura il III congresso nazionale dei Fasci italiani di combattimento, movimento fondato da da Benito Mussolini che conta 312.000 iscritti.
Al Teatro Augusteo, durante il III congresso nazionale dei Fasci italiani di combattimento, viene sancito lo scioglimento del movimento, che confluisce nel nuovo Partito Nazionale Fascista:
"I fascisti hanno avuto torto a non ascoltare il savio consiglio del loro Duce, quando egli cercò di dissuaderli dallo scegliere la capitale come sede del loro congresso e sfondo della loro parata.
Perchè Roma non è città di facile conquista. Urbi Romae aeternae. Ha visto tanti e così portentosi eventi, la capitale due volte millenaria, e sorgere e tramontare tanti poteri, che poco più la sorprende. È così antica Roma e il fascismo è così giovane e acerbo di spirito che c'era da giurare che non si sarebbero capiti. Roma era disposta a considerare con benevolenza serena i giovani pellegrini che giungevano a lei, se fossero venuti con umile spirito e cuore devoto. Ma chiunque conosce i fascisti sa che queste non sono precisamente le loro caratteristiche.
Peggi son capitati qui con animo pieno di sprezzo per la capitale, che non conoscevano. Erano avvezzi, nei loro borghi e nelle loro città provinciali, a considerare Roma come il centro di tutti gli intrighi poli il campo di tutti i patteggiamenti ignobili, la sentina maleodorante di tutte le codardie. Hanno immagi ginato che colla loro venuta avrebbero puri ficato l’ambiente. Si sono foggiati un'anima di liberatori del Santo Sepolcro ed hanno creduto in buona fede che al loro apparire Roma rebbe genuflessa, osannando. Santa ingenuità della giovinezza.
L'equivoco è stato esiziale. Roma non li ha accolti da liberatori come avrebbe potuto a coglierli qualcuno dei centri emiliani, padar o toscani che il fascismo liberò dalla tirannide comunista. E per una eccellente ragione: che a Roma non s'è conosciuta l’insolenza rossa e quindi non si è mai avuto bisogno di nessuna liberazione. Il fascismo romano, ora ce ne siamo accorti, era di natura diversa da quello dei centri industriali e agricoli dell'alta e media Italia.
Si addiceva alle speciali condizioni di qui: non era un prodotto energico di reazione diretta in quanto non era sorto per un disperato bisogno di reagire contro la tracotanza altrui: era soltanto un prodotto d'imitazione, derivava semplicemente dal desiderio di solidarietà spirituale col fascismo di fuori. È ben a torto che il fascismo di fuori lo giudicava spurio, addomesticato e pusillanime, per il fatto che non s’azzuffava quotidianamente coj comunisti.
Il fascismo romano era semplicemente ragionevole e aderente alla realtà della situazione locale. Non giudicava di buon gusto l’assumere atteggiamenti donchisciotteschi e partire in guerra contro i mulini a vento.
Ma anche questo malinteso fra i fascisti di Roma e quelli di fuori ha disgraziatamente contribuito ad aggravare l'equivoco del quale erano prigionieri i fascisti e sopratutto quelli delle squadre d'azione convenuti a Roma. Colla migliore intenzione del mondo credevano di dover dare una lezione a Roma ed ai fascisti di qui. La loro inesperienza provinciale immaginava che tutto il mondo fosse paese: e che la capitale riproducesse, salve le proporzioni, le precise condizioni che caratterizzavano la lotta nei loro piccoli centri Con un semplicismo sbalorditivo hanno creduto di poter trasferire qui le tattiche delle dimostrazioni intimorative, degli spiegamenti di forze, delle spedizioni punitive in cui eccellono.
Era fatale che da questo errore d'impostazione derivasse la tragedia. E oltre che fatale, melanconico. Perchè ha fatto perdere ai fascisti molte simpatie proprio nell'ambiente politico dov'era più necessario che le accrescessero. E perchè sono tornati ai loro paesi persuasi più che mai che Roma ha bisogno urgente di essere salvata.
Povera Roma incompresa! Oggi è la giovinezza d'Italia che non la capisce: e la guidica sconsacrata. Non commettiamo l'errore di credere che l’Italia possa curare le sue piaghe col perpetuare tumulti e fazioni. L’ Italia vuole quiete: e, per chi sa intendere, Roma lo ha espresso quietamente e dignitosamente."
All'Augusteo si svolge un incontro schermistico tra l'olimpionico Aldo Nadi e Candido Sassone, sotto l'alto patronato di S. A. R. il Principe di Piemonte. Vince Sasssone con venti botte a tredici.
Convegno Bandistico Italiano all'Augusteo. Alla chiusura (il 17 ottobre) della manifestazione, il direttore Alessandro Vessella dirige sedici bande che eseguono l'inno del piave, sulla scalinata dell'Altare della Patria.
All'Augusteo, Pietro Mascagni dirige la prima della sua opera sinfonica, Visione lirica (guardando la Santa Teresa del Bernini). La composizione è inspirata dall'Estasi di Santa Teresa, gruppo marmoreo che Lorenzo Bernini scolpito per la Cappella Cornaro nella chiesa di Santa Maria della Vittoria.
Al Teatro Augusteo, dove sono convenuti 4000 ufficiali, si celebra l'aniversario dell'Istituzione della Milizia volontaria nazionale. Dopo il discorso del generale Italio Balbo, l'on. Mussolini rievoca il percorso della Milizia dalle sue origini ad oggi". Terminata la cerimonia del giuramento, tutte le rappresentanze, in corteo ordinato si recano all'Altare della Patria a rendere omaggio al Milite Ignoto.
Al Teatro Augusteo, Bernardino Molinari drige la prima esecuzione del poema sinfonico di Ottorino Respighi, I pini di Roma.
Al Teatro Augusteo, Benito Mussolini inaugura il IV Congresso Fascista.
Primo Congresso dell'industria italiana all'Augusteo. Il capo del Governo Mussolini inaugura la manifestazione con un discorso.
Il duca degli Abruzzi parla ad una conferenza all'Augusteo sui risultati conseguiti durante la recente esplorazione alle sorgenti dell'Uebi-Scebeli.
VIII annuale dell'Opera le Balilla è stato celebrato solennemente all'Augusteo, dove Starace e Ricci consegnano le Croci al merito.
Dando una prima picconata sul tetto di una vecchia casa nel vicolo Soderini, Mussolini da inizio alle demolizioni per l'isolamento del Mausoleo di Augusto.
Ultimo concerto all'Anfiteatro Corra, prima della demolizione per isolare il Mausoleo di Augusto. I concerti dell'Accademia di Santa Cecilia si spostano dall'Augusteo al teatro Adriano.
1928
Pianta dell'Anfiteatro Correa
1928
Sezione dell'Anfiteatro Correa
1892
Dante Paolocci
L'Albero del Natale dei Fanciulli poveri
L'Illustrazione Italiana 1892
1888
Dante Paolocci
Fiera dei Vini nel Teatro Umberto I
L'Illustrazione Italiana 1888
1869
Teatro estivo nel Mausoleo d'Augusto
1835
Giovanni Battista Cipriani
Mausoleo di Augusto
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1828
Sezione dell'Anfiteatro Corea
1823
Antoine Jean Baptiste Thomas
Giostra dei tori nell'anfiteatro Corea
Un an à Rome et dans ses environs
1823
Antoine Jean Baptiste Thomas
Giostra dei tori nell'anfiteatro Corea
Un an à Rome et dans ses environs
1823
Antoine Jean Baptiste Thomas
Fochetti nell'anfiteatro Corea
Un an à Rome et dans ses environs
1818
Mausoleo di Augusto
Catasto Urbano
1818
Allestimento dell'Anfiteatro Corea
1817
Giovanni Battista Cipriani
Mausoleo di Augusto
Degli Edifici Antichi e Moderni di Roma
1815
Copertura, pianta e sezione dell'Anfiteatro Corea
1814
Angelo Uggeri
Spaccato dell'Anfiteatro Correa
Edifizj antichi sgombrati, ristaurati, e riparati dal Sommo Pontefice
1814
Angelo Uggeri
Mausoleo d'Augusto convertito in un Anfiteatro
Edifizj antichi sgombrati, ristaurati, e riparati dal Sommo Pontefice
1810
Bartolomeo Pinelli
Teatro estivo nel Mausoleo d'Augusto
1810
Bartolomeo Pinelli
Fuochi d'artificio nell'anfiteatro Corea
1807
Velario dell'Anfiteatro Correa
1788
Giuseppe Vasi
Mausoleo di Augusto
1788
Scavi al Mausoleo di Augusto
1788
Scavi al Mausoleo di Augusto
1780
Anfiteatro Corea
1708
Bonaventura van Overbeek
Mausolee d'Auguste
Les restes de L'Ancienne Rome
1705
Pieter Schenk
Mausoleum Octavii Augusti
Roma aeterna
1697
Pietro Santi Bartoli
Pianta del Mausoleo di Augusto
Gli antichi sepolcri overo mausolei romani et etruschi trovati in Roma e altri luoghi celebri
1697
Pietro Santi Bartoli
Prospetto del Mausoleo di Augusto
Gli antichi sepolcri overo mausolei romani et etruschi trovati in Roma e altri luoghi celebri
1627
Mausoleo di Augusto
Ritratto di Roma antica
1615
Aloisio Giovannoli
Mausoleum ab Augusto
Vedute degli antichi vestigj di Roma
1613
Giacomo Lauro
Mavsolevm Avgvsti
Antiquae Urbis Splendor
1610
Pietro Martire Felini
Mausoleum Augusti
Trattato nuovo delle cose maravigliose dell'alma città di Roma
1607
Giovanni Maggi
Vestigia mausolei Augusti
Aedificiorum et ruinarum romae ex antiquis
1575
Étienne Dupérac
Veduta del Mausoleo di Augusto
I vestigi dell'antichita di Roma