Data: 5
Codice identificativo monumento: 10343
I censori Gneo Servilio Cepione e Lucio Cassio Longino avviano la costruzione del quarto acquedotto di Roma, l’Aqua Tepula. Il nome è dovuto alla temperatura tiepida dell'acqua, a 16-17 gradi alle sorgenti situate al X miglio della via Latina (tra gli odierni comuni di Grottaferrata e Marino). La lunghezza complessiva raggiunge le 12 miglia romane (circa 18 km), più della metà dei quali sfruttando le arcate dell'Acquedotto Marcio.
L'edile Marco Vipsanio Agrippa avvia la costruzione del quinto acquedotto della città di Roma. Le sorgenti si trovano al XII miglio della via Latina (identificate presso l'attuale ponte degli "Squarciarelli", nel comune di Grottaferrata), a poca distanza da quelle che alimentavano l'acquedotto dell'Aqua Tepula. L'intero percorso misura 15,426 miglia romane (22,5 km), delle quali quasi la metà in superficie sfruttando le arcate dell'Acquedotto Marcio. La portata giornaliera si stima a 1.206 quinarie (corrispondenti a 579 litri d'acqua al secondo).
Si concludono i lavori di restauro dell'Acquedotto Marcio, raddoppiata la portata con la captazione di una nuova sorgente (detta Aqua Augusta), nei pressi del comune di Agosta. I restauri sono ricordati sull'attico dell'Arco Monumentale che scavalca la via Tiburtina.
Per sostenere le esigenze idriche delle nuove Terme di Caracalla, viene potenziata la portata dell'Acquedotto Marcio con la captazione di una nuova sorgente nei pressi di Arsoli e la realizzazione della diramazione dell'aqua Antoniniana. I lavori sono ricordati presso l'arco monumentale che scavalca la via Tiburtina.
A seguito del pericolo per un'ennesima invasione di Alemanni e Goti, l'imperatore Aureliano commissiona la costruzione di una nuova cinta difensiva della città. Il progetto, improntato alla massima velocità di realizzazione e semplicità strutturale, ingloba moltissime strutture preesistenti, tra cui i Bastioni del Pincio, la piramide Cestia, l'Anfiteatro Castrenze, il muro del Castro Pretorio e ampi tratti dell'Acquedotto Claudio e Marcio, dove sono trasformati gli archi monumentali in porte difensive.
Giovanni Battista Piranesi pubblica "Le rovine del castello dell'Acqua Giulia situato in Roma presso S. Eusebio e falsamente detto dell'Acqua Marcia colla dichiarazione di uno de' celebri passi del Comentario frontiniano e sposizione della maniera con cui gli antichi romani distribuivan le acque per uso della città", opera realizzata presso la Stamperia di Generoso Salomoni.
Al centro, sulla conduttura dell'Aqua Tepula, si trova l'iscrizione risalente al restauro di Caracalla nel 212:
«IMP(erator) CAES(ar) M(arcus) AVRELIVS ANTONINVS PIVS FELIX AVG(ustus) PARTH(icus) MAXIM(us) BRIT(annicus) MAXIMVS PONTIFEX MAXIMVS AQVAM MARCIAM VARIIS KASIBVS IMPEDITAM PVRGATO FONTE EXCISIS ET PERFORATIS MONTIBVS RESTITVTA FORMA ADQVISITO ETIAM FONTE NOVO ANTONINIANO IN SACRAM VRBEM SVAM PERDVCENDAM CVRAVIT»
«Imperator Cesare Marco Aurelio Antonino Pio Felice Augusto, Parthicus Maximus, Britannicus Maximus, portò nella sua sacra città l'Aqua Marcia ostacolato da molti impedimenti, dopo aver ripulito la sorgente, tagliato e perforato montagne, restaurando il percorso e fornendo la nuova fonte Antoniniana»
Sul canale inferiore, quello dell'Aqua Marcia, c'è l'iscrizione celebrante il restauro voluto da Tito nel 79:
«IMP(erator) TITVS CAESAR DIVI F(ilius) VESPASIANVS AVG(ustus) PONTIF(ex) MAX(imus) TRIBVNICIAE POTESTAT(is) IX IMP(erator) XV CENS(or) CO(n)S(ul) VII DESIG(natus) P(ater) P(atriae) RIVOM AQVAE MARCIAE VETVSTATE DILAPSVM REFECIT ET AQVAM QVAE IN VSV ESSE DESIERAT REDVXIT»
«Imperator Tito Cesare Vespasiano Augusto, figlio del divino, pontefice massimo, tribuno della plebe per la nona volta, imperator, per la quindicesima volta, censore, console per la settima volta e designato per l'ottava, padre della patria, riparò le condutture dell'Aqua Marcia distrutte dal tempo, ripristinando l'acquedotto non più in uso»
Un'iscrizione quasi integra è visibile anche su un lato della vicina Porta Maggiore:
«S. P. Q. R. IMPP. CAESS. DD. NN. INVICTISSIMIS PRINCIPIBVS ARCADIO ET HONORIO VICTORIBVS AC TRIVMPHATORIBVS SEMPER AVGG. OB INSTAVRATOS VRBI AETERNAE MVROS PORTAS AC TVRRES EGESTIS IMMENSIS RVDERIBVS EX SVGGESTIONE V[iri] C[larissimi] ET INLUSTRIS MILITIS ET MAGISTRI VTRIVSQ[ue] MILITIAE FL[avii] STILICONIS AD PERPETVITATEM NOMINIS EORVM SIMVLACRA CONSTITVIT CVRANTE FL[avio] MACROBIO LONGINIANO V[iro] C[larissimo] PRAEF[ecto] VRBIS D[evoto] N[umini] M[aiestati]Q[ue] EORVM»
«Il Senato e il Popolo di Roma appose per gli Imperatori Cesari Nostri Signori e principi invittissimi Arcadio e Onorio, vittoriosi e trionfanti, sempre augusti, per celebrare la restaurazione delle mura, porte e torri della Città Eterna, dopo la rimozioni di grandi quantità di detriti. Dietro suggerimento del distinto e illustre soldato e comandante di entrambe le forze armate, Flavio Stilicone, le loro statue vennero erette a perpetuo ricordo del loro nome. Flavio Macrobio Longiniano, distinto prefetto dell'Urbe, devoto alle loro maestà e ai divini numi curò il lavoro»
1885
Ettore Roesler Franz
Porta Tiburtina
1874
John Henry Parker
Sectio Portae Tiburtinae
The Archeology of Rome
1851
Luigi Canina
Arco dell'acqvedotti sopra la via Tibvrtina
Gli edifizj di Roma antica - Volume IV
1851
Luigi Cavalieri
Porta San Lorenzo
Principali monumenti di Roma e sue vicinanze
1833
Agostino Tofanelli
Porta San Lorenzo
Memorie di antichità e curiosità di Roma e dintorni
1832
Luigi Ricciardelli
Porta Tiburtina
Vedute delle porte e mura di Roma
1818
Luigi Rossini
Porta Tiburtina o Porta San Lorenzo
Raccolta di Cinquanta Principali Vedute di Antichità
1817
Giovanni Battista Cipriani
Porta Esquilina San Lorenzo
Degli Edifici Antichi e Moderni di Roma
1806
Angelo Uggeri
Pianta di porta San Lorenzo
Giornata pittorica di Tivoli
1761
Giovan Battista Piranesi
Rovine del castello dell'Acqua Giulia
Le rovine del Castello dell'Acqua Giulia
1761
Giovan Battista Piranesi
Alzato dell'arco monumentale a S. Lorenzo
Le rovine del Castello dell'Acqua Giulia
1761
Giovan Battista Piranesi
Sezione e particolari della Porta S. Lorenzo
Le rovine del Castello dell'Acqua Giulia
1747
Giuseppe Vasi
Porta S. Lorenzo o Esquilina
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro I