Codice identificativo monumento: 10415
Il Marchese Giovanni Pietro Campana scopre e scava il primo colombario di Vigna Codini.
Il Marchese Giovanni Pietro Campana scopre e scava il secondo colombario di Vigna Codini.
Pietro Codini scopre e scava il terzo colombario di Vigna Codini.
Su proposta del Soprintendente ai Monumenti del Lazio, viene emanato dalla Direzione Generale per le Antichità e le Belle Arti del Ministero dell’Educazione Nazionale il provvedimento di tutela che dichiara di notevole interesse pubblico ai sensi della L. 11 giugno 1922 n.778 “il terreno alberato con piante d’alto fusto ed ortivo presso l’Arco di Druso” situato nei pressi di Porta S. Sebastiano e confinante con le antiche Mura e con il Parco degli Scipioni.
Il Mibac con decreto ministeriale, dichiara un interesse archeologico particolarmente importante della porzione di Parco Archeologico dell'Appia Antica tra le mura Aureliane, la Cristoforo Colombo, la ferrovia Roma-Pisa e la via Latina, convenzionalmente denominato V settore.
Il terzo colombario presenta una pianta ad U con tre bracci comunicanti e loculi di dimensioni maggiori rispetto agli altri. La costruzione del risale all’età di Tiberio ma il suo uso deve essere continuato fino a tutto il II secolo d.C.. La volta conserva parte di affreschi con motivi ornamentali. Dal colombario provengono cippi, piccole urne ed anche un piccolo sarcofago, ora al Museo Nazionale Romano, la cui presenza lascia intendere che venne utilizzato anche per inumazioni. Le epigrafi riportano molti nomi di servi e liberti imperiali che svolgevano diversi mestieri e funzioni nella casa imperiale.
1865
Paolo Cacchiatelli
Colombario presso la Posta san Sebastiano
Le Scienze e le Arti sotto il pontificato di Pio IX
1865
Paolo Cacchiatelli
Colombario presso la Posta san Sebastiano
Le Scienze e le Arti sotto il pontificato di Pio IX
1856
Luigi Canina
Colombari tra il sepolcro dei Scipioni e la porta Appia
Gli edifizj antichi dei contorni di Roma
1852
anonimo
Scavi a Vigna Codini