Codice identificativo monumento: 10545
784
Papa Adriano I, secondo un piano di interventi finalizzato a garantire il funzionamento delle diaconie e dei principali edifici di culto, avvia il restauro dei principali acquedotti: La "forma Claudia" che alimenta il complesso lateranense, attraversa il Celio fino alla diaconia di Santa Maria in Domnica, per poi raggiungevano il Palatino; L'acquedotto Giovio, diramazione dell'Acqua Marcia, che scorre fino alla diaconia di Santa Maria in Cosmedin; la "forma Sabbatina", che aziona i mulini del Gianicolo e alimentava la fontana nell'atrio della basilica di San Pietro e i bagni adiacenti (ricostrundo un centinaio di arcate a parecchi chilometri di distanza dalla cittą e restaurando le condutture in piombo); l'acquedotto dell'Acqua Vergine, che partiva da Porta Salaria e proseguiva fino al Pantheon, alimetando le diaconie di Sant'Eustachio e di Santa Maria in Aquiro.
1816
Il commissario delle Antichitą Carlo Fea riscopre nell'Orto di San Gregorio (sotto il casino della villa Mattei) la sorgente dell'acqua anticamente detta di Mercurio e oggi Argentino o di S. Giorgio.
Sbocco di un ramo dell'Acqua di Mercurio. Compare al numero 1056 come Acqua Juturna nella Mappa del Nolli.
1814
Christoffer Wilhelm Eckersberg
Cloaca Massima
1799
Giovanni Battista Cipriani
Pianta dell'Arco di Giano
Vedute principali e pił interessanti di Roma
1753
Giuseppe Vasi
S. Giorgio in Velabro
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro III
1575
Etienne Du Perac
Vestigia di Giano Quadrifonte
I vestigi dell'antichita di Roma