Codice identificativo monumento: 10866
Papa Leone IV, mentre i saraceni minacciavano di saccheggiare Roma, porta in processione per le vie della città l'immagine sacra donata dall'imperatore Costante al papa Vitaliano nel 657. A seguito dello scampato pericolo, l'immagine sacra viene chiamata Madonna delle Grazie.
La sacra immagine della Madonna delle Grazie (donata nel 657 dall’imperatore Costante a papa Vitaliano), ormai diventata meta di pellegrinaggi ed offerte per le numerose grazie concesse, viene trasferita dal Laterano ad una chiesa appositamente dedicatale, costruita nella zona del Celio. L'edificio di culto viene affiancata da una struttura ospedaliera e da una confraternita assistenziale.
Dopo che l'incendio Normanno al Celio aveva distrutto la primitiva chiesa della Madonna delle Grazie, per accogliere l'immagine sacra miracolosamente trovata integra fra le rovine, viene costruito un nuovo edificio, con annesso ospedale, sotto il Monte Tarpeo.
Papa Urbano II trasferisce l'icona della Madonna delle Grazie dalla sacrestia della Basilica Lateranense, al nuovo edificio alle radici del Monte Tarpeo, costruito per ospitarla.
Giordanello degli Alberini, prigioniero in Campidoglio in attesa di essere giustiziato, affida al notaio Pietro Mancini le sue disposizioni testamentarie. Tra le quali dona due fiorini d'oro per far dipingere un'immagine della Madonna da essere posta nel luogo delle esecuzioni davanti alle forche, "appresso a Santa Maria delle Grazie de sotto al monte Campidoglio". Il dipinto viene realizzato e posto sul muro di alcuni granai della famiglia Mattei al Vico Jugario. Rappresenta la Vergina seduta con il bambino in piedi sulle ginocchia in atto di benedire e sorreggere il globo.
Nuovo ampliamento dell'Ospedale delle Grazie presso il Monte Tarpeo. L'edificio assume l'aspetto di un palazzo con loggia.
Miracolo di Santa Maria della Consolazione. Secondo Giovanni Antonio Bruzio, "su quella strada corrispondente all'antico vico iugario v'erano i granari dei Mattei patrizi romani. Nel portico di quelli v'era un'immagine della s. Vergine, alla quale raccomandandosi una pia madre il cui figlio innocente era stato carcerato e condannato a morte per malefizi, la Vergine gli disse, consolandola, che il figlio non sarebbe morto, ma miracolosamente salvo dalle force. Dopo ciò i fedeli offrivano spesso doni a quest'immagine e ne fu data la cura alla confraternita di s. Maria in Portico. Presso quei granari v'era pure un piccolo ospedale, vicino al quale fu poi fabbricata la chiesa alla Vergine della Consolazione".
Consacrazione della chiesetta della Madonna della Consolazione. Sull'onda della venerazione popolare, suscitata dopo il miracolo che aveva risparmiato un condannato a morte, la Confraternita di Santa Maria delle Grazie costruisce una piccola chiesa dove collocata e proteggere l'immagine tanto venerata dai fedeli, che per l'occasione era stata anche restaurata da Antoniazzo Romano. "La imagine della Nostra Donna vergine Maria cominciò ad fare miracoli; et depò perseverando in nelli detti miracoli a chi divotamente sì li raccomannava, li fu fatta la eclesia, come si vede, et fu chiamata la Madonna della Consolazione".
Lascito testamentario di Valeriano Santacroce, per ampliare l'Ospedale delle Grazie presso il Monte Tarpeo.
Il cardinale Adriano Castellesi da Corneto, ottiene facoltà di estrarre marmi nel cortile dell'Ospedale delle Grazie, situato nei pressi del foro romano, per la fabbrica del suo nuovo palazzo in costruzione a Borgo.
Con l'accettazione di un nuovo unico statuto, si fondano le tre confraternite di santa Maria in Portico, delle Grazie e Consolazione. I tre ospedali da loro amministrati si uniscono prendendo il nome di Arciospedale di Santa Maria de Vita Aeterna.
Bolla di Pio V "ubi concedit iubilaeum porrigentibus manus adiutrices pro ecclesia s. Mariae della gratia in platea Pontis (?) de urbe annexa ospitali Consolationis".
La chiesa di Santa Maria delle Grazie, oramai configurata come Cappella di Corsia dell'ospedale della Consolazione, viene obliterata nel corso delle ristrutturazioni dell'edificio ospedaliero. L'ingresso sul piano strada viene chiuso e demolita la scalinata d'accesso. L'altare, l'immagine miracolosa e con alcuni arredi, sono trasferiti nella vicina, retrostante, Santa Maria della Consolazione.