Data: 1915
Codice identificativo monumento: 10939
L'imprenditore Aristide Staderini, acquista un immobile a via Baccina 45, dove concentrare in uno stabilimento unico, la sua intera attivitā di tipografia, legatoria, cartonatura.
In via Baccina, sterrandosi per ampliare il fabbricato ad uso di tipografia, di proprietā Staderini, sono tornati in luce, quasi a livello della strada, avanzi di antichi muri laterizi, alcuni dei quali spettavano ad una stanza larga m. 6,50, lunga m. 7,10.
Ivi presso si rinvenne un capitello corinzio in marmo bianco, alto m. 0,48 col diametro di m. 0,38; e fra la terra si raccolsero varî pezzi di mattoni, con bollo di fabbrica, tagliati quasi tutti diagonalmente e messi in opera di rivestimento a cortina. Quattro dei bolli sono giā noti, e riproducono quelli pubblicati nel C.I.L. vol. XV, nn. 70, 96, 392 (tre esemplari), 7040: altri due sono inediti. Il primo sigillo č rettangolare, e da tre diversi frammenti risulta la leggenda: EX P ARR FAD CAEP RF FE PAETIN ET APRON COS...
L'altro č circolare, e presenta una varietā del sigillo dato nel C. XV, 806: PAETIN E APRONIAN COS ZOSIMVS M AVS. leggasi: Zosimus M. Anni Veri servus.
Giuseppe Gatti.
La Banca d'Italia blocca la stampa delle banconote della Lira presso lo stabilimento tipografico Staderini, in via Baccina.