Data: 1899 / 1929
Codice identificativo monumento: 11720
Nonostante i consensi ricevuti, il tenore Evan Gorga si ritira prematuramente dalle scene per dedicarsi completamente all'attività di collezionista, che sarà il costante interesse della sua vita. Incoraggiato dalla moglie Loreta D'Aburito, particolarmente facoltosa, inizia una ricerca orientata principalmente alla raccolta di strumenti musicali di ogni epoca e provenienza, pur non trascurando raccolte di altro genere che spaziavano dalle armi ai fossili, ai giocattoli, ad arnesi di arti e mestieri, agli attrezzi chirurgici, ai bronzi, alle terrecotte. Un po alla volta le collezioni saranno ospitate in 10 appartamenti presi in affitto nel condominio di via Cola di Rienzo 285 dove viveva. Il materiale viene accatastato senza un preciso criterio di catalogazione.
A Castel Sant'Angelo si svolgono le Mostre Retrospettive dell'Esposizione Universale. Come spazio espositivo sono utilizzate le Casermette e un padiglione costruito nello slargo libero accanto al Palazzaccio. Sul bastione ovest viene allestito un Padiglione per i Congressi. Tra l'esposizioni, la ricostruzione di una farmacia del XVII secolo e di un laboratorio alchemico con una sezione dedicata alla storia della medicina, che alla fine della fiera saranno il nucleo di un nuovo Museo di Storia dell'Arte Sanitaria. Il famoso tenore Evan Gorga, concede per l'esposizione alcune delle sue collezione, tra cui 280 strumenti musicali.
A seguito del successo delle mostre retropsettive per l'Expo 1911, a Castel Sant'Angelo sono esposti in un museo storico musicale, oltre mille strumenti della collezione di Evan Gorga.
La Rassegna Commerciale, Rivista bimensile si diritto e commercio pubblica un articolo titolato: Il fallimento di Evan Gorga annullato. Si riferisce ad una sentenza del tribunale la cui motivazione è che Gorga non essendo commerciante ma collezionista non può essere dichiarato fallito per il suo passivo di L. 1.300.000.
Su sollecitazione dello stesso Evan Gorga (che rimasto vedovo, per i debiti contratti aveva già dovuto cedere in garanzia, oltre la metà delle sue raccolte), il ministero della Pubblica Istruzione, nel timore che un patrimonio così importante possa andare disperso, pone un vincolo di interesse storico, artistico-archeologico ed etnografico e mette sotto sequestro amministrativo le sue collezioni, esteso anche agli oggetti in possesso dei creditori. Una sorta di immensa e sterminata Wunderkammer, composta da circa 150.000 pezzi dal valore stimato in circa duecento milioni di lire, suddivisi in trenta collezioni, comprendenti armi antiche, terrecotte, bilance, giocattoli e farmacie da viaggio, tra le quali spiccava per ricchezza quella dedicata agli strumenti musicali. Il materiale viene trasferito nei depositi di diverse sedi museali: la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, i sotterranei del Vittoriano, le soffitte di Palazzetto Venezia. Il Gorga propone di cedere allo Stato tutto il materiale, in cambio della creazione di una fondazione per la rinascita dell'arte lirica in Italia. La fondazione si sarebbe dovuta articolare in due istituzioni: il "collegio lirico", aperto alla formazione dei giovani cantanti di talento, e il "teatro massimo del popolo", una sorta di tempio della lirica destinato, grazie a un'organizzazione efficiente e tecnicamente d'avanguardia, a sostituire i teatri minori, ormai in piena decadenza, e a facilitare l'affermazione di giovani cantanti.
Lo Stato Italiano stipula una convenzione con il collezionista Evan Gorga, che cede al ministero della Pubblica Istruzione le sue collezioni. L'amministrazione statale si impegna: a istituire dieci borse di studio (di 300.000 lire ciascuna) da conferire per concorso a studenti di canto; a ordinare ed esporre convenientemente il materiale delle collezioni; a corrispondere a Gorga un vitalizio e a pagare i debiti da lui contratti. Tramonta l'utopistica idea di Gorgia nel realizzare un grande teatro lirico e anche le borse di studio saranno poi indirizzate a generici studi musicali. Inoltre le collezioni continueranno per lungo tempo a giacere abbandonate in diversi magazzini, i seminterrati della Farnesina al foro Italico, l'Accademia di Santa Cecilia, la Galleria Corsini, villa d'Este a Tivoli, palazzo Barberini.
Legge n. 711 con cui viene approvata la convenzione stipulata tra il Ministero della P. I. ed Evan Gorga, con la quale questi cede allo Stato le sue collezioni archeologiche, artistiche, musicali, etnografiche e librarie.