Data: 1450
Codice identificativo monumento: 120
Il facoltoso banchiere Pietro Righetti, acquistato da poco il palazzo Pio, stava realizzando dei lavori di rinforzo delle fondamenta. Sotto il cortile gli operai si imbattono in un muro antico e scorgono il frammento bronzeo di un dito che, per le sue dimensioni, doveva appartenere a una statua piuttosto grande. I successivi scavi, diretti dall’ingegnere Luigi Gabet, permettono di ritrovare a 4,5 metri di profondità un muro in peperino fiancheggiato da mezze colonne, forse appartenere alle fondamenta del tempio di Venere Vincitrice, che sorgeva nella parte superiore della cavea dell’antico teatro di Pompeo.
Durante gli scavi nel cortile del Palazzo Pio Righetti, dentro una specie di fossa circondata da lastre di travertino (disposte a formare una sorta di capanna), adagiata in posizione orizzontale, appare una grande statua di bronzo dorato rappresentante Ercole. Il simulacro è in discrete condizioni, ha i piedi rotti e mancavano la parte posteriore del cranio e del pube. Al di sotto viene ritrovato un frammento corrispondente alla pelle del leone di Nemea (secondo il mito ucciso dallo stesso Ercole), il piede destro, frammenti della clava, nonché una pietra triangolare di travertino su cui erano incise le lettere F. C. S. (fulgor conditum summanium, Colpita da un fulmine) ad indica che la statua era stata volutmanete sepolta accuratamente sul posto secondo l'uso della Religione Romana.
La colossale statua in bronzo di Ercole, scoperta nel cortile del palazzo Pio Righettti, viene estratta dalla fossa e collocata in una sala adiacente, dove nei giorni seguenti viene sottoposta a un primo intervento di restauro guidato da Pietro Tenerani, direttore dei Musei Vaticani.
L'Accademia di San Luca definisce l'Ercole in bronzo scoperto al Palazzo Pio Righetti, «un’insigne opera greca dei bei tempi dell’arte» e ne stima il valore in circa 50mila scudi.
Pietro Righetti vende a papa Pio IX (intenzionato ad esporlo nei Musei Vaticani), il colosso in bronzo scoperto nel cortile del suo Palazzo. Nonostante le molte offerte più sostanziose, si accordano per un prezzo di 50 mila scudi, la stima precedentemente effettuata dall'Accademia di San Luca.
Il colosso in bronzo scoperto a Palazzo Pio Righetti, ribattezzato Ercole Mastai Righetti (dai cognomi rispettivamente del papa e dello scopritore), viene trasportato e consegnato ai musei Vaticani.
L'Ercole Mastai Righetti viene esposto per la prima volta, nella sala rotonda del Museo Pio Clementino, dove sarà definitivamente conservato.
1865
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