Codice identificativo monumento: 12186
Buffalo Bill pianta il suo circo alla piazza d'Armi.
Buffalo Bill perde la sfida nella doma di puledri contro i butteri dell'Agro Pontino capitanati dal cisternese Augusto Imperiali.
Il capitano Maurizio Mario Moris effettua il primo di una serie di voli liberi con un aerostato costruito a proprie spese, partendo dalla piazza d'Armi ai Prati di Castello e volando nel cielo di Roma insieme al tenente Cesare Dal Fabbro, che lo aveva coadiuvato nella fabbricazione del velivolo.
Prima rivista passata da Re Vittorio Emanuele III: "Alle ore 5.20 della mattina, il Re, scortato dai corazzieri, uscì in carrozza dal Quirinale. Davanti alla caserma degli allievi carabinieri S. M. montò a cavallo dirigendosi. in Piazza d'Armi. Le truppe si componevano di due battaglioni della legione allievi carabinieri, uno squadrone di reali carabinieri, il battaglione del 2° granatieri, i reggimenti 63°, 64°, 93° e 94° fanteria, il 5° bersaglieri, quattro squadroni dei cavalleggieri di Monferrato, due brigate del 13° artiglieria, la brigata genio.
Una novità: Sembra che due battagli ria non compiessero con regolarità i movi Re diede ordine che rimanessero in Piazza d'Armi facendo poi loro eseguire, in sua presenza, varie evoluzioni.
Dopo che il Re ebbe passato la rivista, si collocò nel viale delle Milizie, dove seguì lo sfilamento per plotoni, guida a destra, Quindi il Re tornò in caserma degli allievi carabinieri, ove rimontò in carrozza ritornando al Quirinale sempre scortato dai corazzieri, Nonostante l'ora mattutina, gran folla accalcavasi in Piazza del Popolo e nelle vie adiacenti alla Piazza d'Armi, Durante il ritorno, il Re fu salutato e più volte applaudito."
Rivista a piazza d'Armi per la Festa dello Statuto:
"Una mattina primaverile, radiosa, Alle sette, la folla si raduna ai Prati per assistere alla grande rivista in piazza d'armi, dove lo spettacolo è imponente.
Arriva il Re in vettura, preceduto da un pelottone di corazzieri. Il Re è salito a cavallo, freneticamente applaudito dalla folla, mentre le musiche militari squillan l'inno reale. Poi si svolge la rivista."
III giornata del presidente Loubet a Roma:
"la giornata comincia con la rivista militare in piazza d'armi ai Prati di Castello; presenti tre divisioni di truppe a piedi, una divisione di cavalleria, tutte al comando del tenente generale Besozzi, comandante del corpo d'armata di Roma. Nel pomeriggio, nonostante una leggiera pioggia, il re e Loubet recaronsi a visitare i monumenti e gli scavi archeologici, al Foro Romano; poi la sera al Quirinale vi fu un gran pranzo militare.
Dopo il banchetto il re, il presidente, la regina, i seguiti recaronsi al solenne ricevimento in Campidoglio, ed assistettero alla fantastica illuminazione del Foro Romano e del Colosseo.
Nella piazza d'Armi, si svolse il primo derby documentato della Capitale, giocatosi tra la Virtus e la Lazio, che vince per 3-0 con una tripletta del suo centrattacco Sante Ancherani.
Su invito del maggiore Moris, l'aviatore francese Delagrange, giunge a Roma per eseguire delle dimostrazioni di volo. Rimontato il suo aeroplano nella Caserma Cavour presso la Piazza d'Armi, sede prescelta per le esibizioni.
A Piazza d’Armi, davanti alle più alte cariche politiche (il Ministro della Guerra, il Ministro della Marina, il Sindaco di Roma e perfino i Sovrani) viene compiuto il primo volo a Roma: alla guida del velivolo è l'aviatore francese Léon Delagrange: "ebbe luogo domenica 24 maggio in piazza d'armi alla presenza di una folla enorme, e quando, alle 5 e mezzo, la Principessa Letizia salì sul palco reale, si poteva calcolare che cirea 100000 persone facessero siepe intorno all’immensa spianata.
Una grande folla era anche fuori dello steccato, arrampicata su sedie e tavoli per godersi lo'spettacolo gratuitamente. Molta gente infine, certo tutta di buona vista, era salita per l’erta di Monte Mario, o si aftullava sulla terrazza del Pincio, Gli occhi di tutta Roma insomma, da vicino e da lontano, erano fissi sull'aereo-navigante.
Il vento intanto continuava a soffiare con deliziosa ustilità. E per la folla si cominciava a spargere la voce che gli esperimenti non avrebbero avuto luogo. L'aereoplano rimaneva immobile sotto l'hangar e delle pattuglie di carabinieri trattenevano a stento i euriosi che tentavano di avvicinarsi. Dall'altra parte del Tevere, dal parco della Società aereonautica italiana, si innalzano intanto il Fides III e il Condor II.
Salgono rapidamente, raggiungono in breve le nuvole e si allontanano verso i monti Parioli, seguiti dall’attenzione della folla, che si distrae per un poco dal malumore dell'attesa, che si annunzia ormai vana. Ma in quel momento il Delagrange III esco dall'hangar.
Il vento si è un po' calmato, ma non del tutto. Ciò nonostante il Delagrange si è deciso a tentare la prova. Un lungo mormorio saluta l'uscita dello strano apparecchio. L'aereoplano scivola rapidamente sul prato con la velocità di un'automobile a 60 chilometri. L'attesa della folla si fa ansiosa. Due automobili si lanciano ad inseguire l'apparecchio.
Dopo un centinaio di metri di percorso le ruote anche le anteriori si sollevano: la macchina “vola,, ma per poco. Ad un lieve rialzo dol terreno riprende terra e ricomincia a camminare.
L'aereoplano continua la sua corsa, si solleva di nuovo, sempre all'altezza di circa un metro, e gira, con una voltata di circa 30 metri, l'argine che guarda il Tevere; ma mentre accenna ad elevarsi di più, un colpo di vento lo fa oscillare e riprende terra, ritornando verso l'hangar.
C'è troppo vento. Ma Delagrange riparte per un terzo giro sollevandosi questa volta ad un'altezza di quattro metri. Ma un mucchio di sassi lo fa fermare. Le automobili che lo seguono, filando a tutta velocità, lo raggiungono e si fermano. Ma l'aereoplano si rimette quasi subito in movimento, deserive una larga curva per due volte, sollevandosi e per dne volte riabbassandosi, e passa rapidissimo volando sul prato ad un'altezza di circa un metro dinanzi alle tribune che applaudono.
Si grida: Bravo! Bravo Delagrange! Ma per il popolo minuto, questo è ancora poco: sugli spalti gli applausi sono alquanto contrastati...
Siamo al quarto giro. L'aere già si imbruna: sarà l'ultimo. E anche questo è come jl precedente Delagrange vola, ma basso ed a sbalzi. Ha però la fortuna di fare un bel volo di circa quattro metri di altezza nell'ultima dirittura e ciò gli procura un grande applauso questa volta incontrastato.
Le discussioni sono vivacissime. Vola o non vola? È quello che i milanesi vedranno tra pochi giorni quando il Delagrange ripeterà a Milano i suoi esperimenti nella Piazza d'Armi ove si sta allestendo un aereodromo."
Dopo il tentativo fallito qualche giorno prima, l'aereo pilotato dal francese Leon Delagrange, prosegue le prove di volo Piazza d'Armi e si solleva da terra per circa due metri, compiendo alcuni giri del campo volo.
A Piazza d’Armi, l'aviatore francese Léon Delagrange effettua una efficente prova di volo, percorrendo senza interruzione quasi dieci volte un circuito misurato di 1250 metri che per l'ampiezza delle curve venivano ad essere 1650 circa. Rimane in aria 15 minuti e 24 secondi, percorrendo a volo circa 16 chilometri.
Il dirigibile militare 1 bis giunge a Roma da Bracciano, atterrando a Piazza d'Armi, per poi riparte per la base al Cantiere sperimentale di Vigna Valle.
Morte del Tenente Rovetti, colpito dall'elica del Dirigibile 1 bis. Di ritorno da Napoli, il Dirigibile 1 bis era atterra a Piazza d'Armi per fare rifornimento.
"L'atterramento a Roma era previsto, per il rifornimento di benzina, non potendo il dirigibile portarne seco quanto basti per un viaggio superiore ai 500 chilometri; inoltre col calar della notte era scesa sulla campagna romana fittissima nebbia, onde l'atterramento fu anche opportuno, tutto il grande viaggio da Vigna di Valle a Napoli e di qui a Roma essendosi svolto senza il minimo inconveniente.
Sparsasi a Roma, ad ora pur così tarda, la notizia dell’arrivo del dirigibile, molta gente accorse in Piazza d'Armi. Era ivi il colonnello Moris coi bravi ufficiali e soldati della brigata areostieri.
Il dirigibile non aveva che da rifornirsi di benzina e avrebbe potuto ripartire per Bracciano dopo un ora ma la qualità di benzina esistente nel magazzino militare non fu ritenuta adatta e ne fu mandata a prendere all'hangar di Vigna di Valle dall'automobile del colonnello Moris che tornò a Roma con la provvista verso la mezzanotte.
Erano le 1.15 antimeridiane precise del 1 novembre quando rifornitosi di benzina e fa cendosi largo fra la nebbia la luna piena gli aereonauti tenenti Munari e Scelsi e meccanico Laghi salirono nella navicella.
Il tenente Munari prese il volante del comando. Il colon nello Moris strinse la mano a tutti tre dicendo loro Arrivederci più tardi a Bracciano e il centinaio di persone che ancora attorniavano il pallone si strinsero più da presso.
Il motore cominciò a funzionare, e la folla si fece ancora più vicina al pallone. Il tenente Pietro Rovetti si spinse innanzi per allontanarla e fu la sua morte.
D'improvviso l'elica al comando del colonnello Moris a girare vorticosamente senza che il povero ufficiale avesse il tempo di allontanarsi.
Un ala dell'elica nel suo giro vorticoso colpi alla sommità della testa il tenente Rovetti asportandogli parte del cranio, tutta la fronte gli occhi il naso parte di un orecchio e la mandibola superiore. L'ufficiale cadde morto al suolo senza neppur potere emettere un lamento.
Il dirigibile venne condotto a mano fino al muraglione di cinta della caserma del 8° genio, ove sostò fino alla mattina alle 6, e dopo il cambio delle palette guasto rientrò in modo perfetto nell'Hangar di Vigna di Valle."
Il Comitato Organizzatore dei festeggiamenti per il Cinquantenario dell'Unità d'Italia e dell'Esposizione Universale del 1911, bandisce un concorso di architettura per realizzare una mostra sula "Casa Moderna", con opere permanenti presso il Lungotevere delle Armi, accanto ai padiglioni della Mostra Etnografica a Piazza d'Armi. Le opere vincitrici non saranno però destinate ad una durata provvisoria, ma costruite in muratura. Le due sezioni tematiche sono i Villini e le case d'affitto.
Nuovo sorvolo di Roma del Dirigibile militare 1 bis Rinnovato:
"Il dirigibile durante l'inverno (dopo il felicissimo viaggio su Napoli) fu completamente rinnovato, tanto che hen poco gli resta di quello che fu il dirigibile 1 bis, che pure diede così soddisfacenti risultati.
Il dirigibile rinnovato, parti dall'Hangar di Vigna di Valle alle 8,25 di giovedì mattina, con una atmosfera limpida e calmissima. Erano nella navicella i tenenti di vascello Scelsi e Munari, il tenente Muscari allievo pilota, e il ben esperto meccanico Laghi.
Quindici minuti dopo il dirigibile passò sui terreni dove fervono i lavori per l'esposizione del 1911, poi sulla piazza d'armi dove le truppe del presidio compivano le loro abituali esercitazioni. Si credeva che il dirigibile avrebbe atterrato, e gli ufficiali della brigata specialisti fecero uscire all'uopo una squadra di soldati, ma dalla navicella fu segnalato che nulla occorre e che il pallone avrebbe proseguito il suo felicissimo viaggio.
Così esso fu visto dirigersi all'altezza di 300 metri, al di sopra delle caserme, poi avanzarsi verso la città Leonina, girare a sinistra della gloriosa cupola michelangiolesca di San Pietro, passare sulla Lunga sul carcere di Regina Coeli, alzarsi al disopra della torre dell'Anguillara, e passare quindi al disopra della caserma del 2° bersaglieri a San Francesco a Ripa. Il dirigibile, dopo fatte sulla caserma parecchie evoluzioni, attraversò di nuovo il Tevere, e passando quasi sopra il tempio di Vesta e piazza Montanara si accostò al Foro Romano.
Girò poi intorno al monumento a Vittorio Emanuele e passando presso il Pantheon raggiunse la, linea del Corso e segui per lungo tempo il tracciato della strada più frequentata di Roma, indi si spostò su via Nazionale, passò sul palazzo del Ministero degli esteri e su quello della Banca d'Italia e sì diresse per via Panisperna e via Cavour verso il Colosseo, di qui spingendosi a piazza San Giovanni e nei sobborghi su la campagna romana fino a Centocelle.
Quivi con una breve evoluzione sugli hangars degli aeroplani, gli aeronauti restituirono la visita che il loro collega tenente Savoia fece a Vigna di Valle giorni or sono, poi avanti ancora fino a Frascati dove l'aeronave giunse verso le 10.
Senza fermarsi affatto, il dirigibile proseguì per Bracciano rientrando felicemente nell'hangar di Vigna di Valle verso le 11."
Nell'ambito dei festeggiamenti per i cinquant'anni dell'Unità d'Italia, il Re partecipa alla prima inaugurazione delle Mostre programmate per l'Esposizione Universale a Roma. La cerimonia si svolge a Villa Cartoni, sede della Mostra internazionali di Belle Arti. Gli altri eventi sono la Mostra Archeologica, alla Certosa e Terme di Dioclezioano; Mostra Etnografica regionale, a Piazza d'armi; Mostra delle Retrospettive, a Castel Sant’Angelo; Mostra del Risorgimento e delle raccolte Garibaldine al Vittoriano; Mostra dell'Agro Romano, presso Ponte Flaminio.
Per il Natale di Roma, alla presenza dei Sovrani, si svolge l'inaugurazione ufficiale del Foro delle Regioni în Piazza d'Armi: "Anche questa inaugurazione è stata, per necessità di cose, più di torma che di sostanza; cinque minuti prima che arrivasse il Re e la Regina accompagnati dal principe di Connaught e dalia Corte, si lavorava ancora attivamente a mettete in ordine il salone d'ingresso, il solo ambiente portato abbastanza a compimento."
Si conclude a Piazza d'aArmi la trasvolata dell'aviatore francese Garros tra Tunisi e Roma:
"I soldati del Battaglione Specialisti del Genio, avevano preparato l'improvvisato aeroporto presso la vecchia Piazza d'Armi dalla parte di viale Angelico. Furono allora stesi sulla pista solo degli striscioni di tela bianchi e rossi, mentre nella direzione Ostia-Roma vennero predisposti combustibili per fuochi da accendere in caso di oscurità.
Verso le ore 14 l'aereo apparve in avvicinamento e giunto quasi sulla verticale della piazza d'Armi, scende in picchiata nella direzione del viale Angelico, quindi effettua una improvvisa cabrata facendo un largo giro su Monte Mario. Segue ancora un'ampia virata e quindi, a motore spento, una sicura planata finale verso la pista d'atterraggio. Improvvisamente la ruota sinistra del carrello urta una gobba del terreno e cedette. L'aereo si pianta con il muso nel suolo e la coda verso l'alto. Garros, fortunatamente indenne, balza rapidamente a terra, mentre sopraggiungeva di corsa il comitato d'accoglienza. La sera del 23 Dicembre si tenne un ricevimento all'albergo Milano in piazza Montecitorio con consegna delle medaglie, tra cui quella dell'AeroClub d'Italia.
La Piazza d'Armi era un vasto quadrilatero in pianura a Nord delle Caserme dei Prati di Castello, delimitato dagli attuali Viali Carso, Angelico, delle Milizie e parte del Lungotevere delle Armi. Il suo perimetro misurava 3.884 metri e il tratto di Viale delle Milizie da Viale Angelico al Lungotevere era lungo m. 1.000 precisi. Esso era usato per le esercitazioni militari durante le mattinate, mentre il pomeriggio veniva frequentato da sportivi di varie discipline.
1910
Lavori per la grande Esposizione di Roma
L'Illustrazione Italiana 1910
1909
Dante Paolocci
Morte del Tenente Rovetti, colpito dall'elica del Dirigibile
L'Illustrazione Italiana 1909
1904
Rivista militare in Piazza d'Armi in onore di Loubet
L'Illustrazione Italiana 1904
1901
Dante Paolocci
Rivista del Re a piazza d'armi per la Festa dello Statuto
L'Illustrazione Italiana 1901