Codice identificativo monumento: 12456
Costruendosi dai Barberini l'attigua chiesa di S. Caio, viene scoperto il piedistallo di M. Nummio Albino, cos. 246-263, C.I.L. VI, 1748.
Scavi di John Henry Parker, nell'area degli orti dell'Abbazia di San Bernardo, portano alla scoperta di alcuni ambienti identificati come la Domus Nummiorum.
Costruendosi dal sig. Mariani la casa, posta fra S. Caio e la piazza di S. Bernardo, viene scoperto il frammento di iscrizione, Bull. com. 1877, p. 168, n. 145, dedicata ad un M. Nummio Attidi(ano?) da uno o più municipî africani.
Negli scavi del palazzo del Ministero della guerra, sono stati ritrovati i due seguenti frustuli d'una istessa iscrizione, a lettere di tipo severiano: a) NVM MARCI, b) ENT VSC, i quali non mancano d’importanza, essendo noto come l'area del palazzo in costruzione occupi parte della domus della gente Nummia.
Nell'anno 1629 costruendosi dai Barberini l'attigua chiesa di S. Caio, fu scoperto il piedistallo di M. Nummio Albino, cos. 246-263, C.I L. VI, 1748. Nell’anno 1877 costruendosi dal sig. Mariani la casa, posta fra s. Caio e la piazza di s. Bernardo, fu scoperto il frammento di iscrizione, Bull. com. 1877, p. 168, n. 145, dedicata ad un M. Nummio Attidi(ano?) da uno o più municipî africani.
Fra le dignità di questo personaggio, è notata anche quella di curatore del municipio Tusculano: laonde sarà facile supplire le sigle della seconda linea del frammento.
Rodolfo Lanciani.
Nei lavori per costruire il palazzo del Ministero della Guerra, continuano ad apparire avanzi considerevoli di antica fabbrica a cortina, devastata e spogliata oltre a due secoli fa dai Barberini.
Si tratta evidentemente di un edificio publico; intorno alla natura del quale potrà giudicarsi soltanto, quando ne sarà compiuta la pianta. I bolli dei mattoni fino ad ora raccolti accennano alla età dei secondi Antonini.
Il giorno 25 settembre, presso l'angolo sud-est del rettangolo, è tornato in luce un simulacro acefalo di Venere, in marmo bianco, di mediocre artificio, alto sino alla frattura met. 1,50.
Rodolfo Lanciani.
Costruendosi una casa presso lo sbocco di via Firenze in via Quirinale, fra la chiesa di s. Caio ed il palazzo Mariani è stato scoperto, fra molte altre rovine di fabbrica, un pilone quadrato laterizio, sulla cui facciata meridionale stava afiìssa e murata la seguente mutila iscrizione opistografa, larga m. 0,80, alta m. 0,40.
AVCTO HONORE CON NVMMIVS TVSCVSV C PRA ORBEM SVVM CVRATOR AQVARVM ET DEFENDIT AC NVMINI EORVM SEM PROTEGIT
Rodolfo Lanciani.
In quella parte del nuovo palazzo del Ministero della Guerra, che confina con la via Firenze, e che era anticamente occupata dal palazzo dei Nummii, sono stati ritrovati in terreno di scarico i seguenti oggetti:
Statua marmorea acefala, maggiore del vero, rappresentante una donna, con tunica e manto, di ottimo artificio, e di buona conservazione. Giaceva alla profondità di m. 4,00 in suolo di scarico; Vaso marmoreo, composto di una tazza semisferica baccellata di m. 0,80 di diametro, con pieduccio pure baccellato alto m. 0,76. È assolutamente identico agli altri due ritrovati nel medesimo luogo, e nel mese scorso. Credo che servissero per fiori.
Nel vivo del muro d'una parete è stata ritrovata una moneta di bronzo di Antonino Pio.
Rodolfo Lanciani.
Nelle Notizie del marzo 1884 fu detto di un frammento di lapide opistografa, scoperto nella costruzione della casa presso lo sbocco di via Firenze in via Quirinale, fra la chiesa di S. Caio ed il palazzo Mariani. Essendosi ora ritrovati altri pezzi della lapide, vi si legge la seguente epigrafe, scritta in grossi caratteri rubricati: DOMINI GALLIN I INVICTI AVG QVA VNIVERSVM ORBEM SVVM DEFENDIT AC PROTEGIT
Dall'altra faccia della lapide è poi inciso il titolo di età più bassa :
PACE AC BELLO MAXIM DOMINIS NOSTRIS M AVR PIO FELICI AVGVSTO SEMPE FLAVIO VALERIO CONSTANT PIETATE EORVM ET CLE AVCTO HONORE CONSEN NVMMIVS TVSCVS V C PRI CVRATOR AQVARVM ET NVMINI EORVM SEM
Rodolfo Lanciani.
Presso lo sbocco di via Firenze nella via del Quirinale, nel sito già occupato dalla chiesa di S. Caio, è stato scoperto un antico ambiente sotterraneo coperto a volta lunettata, e ricolmo di rottami per due terzi. NeUa lunetta verso oriente si veggono traccio di un eccellente affresco, rappresentante Miti-a taurottono, fra i due Genii dei solstizii.
Questo affresco fu ab antico ricoperto di tinta bianca, e sul nuovo strato fu ripetuto il gruppo mitriaco (in proporzione alquanto minore), con alto rilievo di stucco. Anche di questa seconda rappresentazione è quasi scomparsa ogni traccia.
A poca distanza dal descritto mitrèo, si è ritrovata una bella testa giovanile mamorea, di buona conservazione.
Rodolfo Lanciani.
Facendosi il cavo per una piccola fogna sotto il marciapiedi della via Venti Settembre, dinanzi al monastero di s. Susanna, si sono incontrati avanzi di antiche costruzioni in laterizio; ed è stato ricuperato un capitello marmoreo, di rozza fattura e ridotto in cattivo stato.
Sull'angolo della via Firenze con la via Venti Settembre, continuandosi lo sterro per la costruzione di una chiesa metodista episcopale, sono stati scoperti altri avanzi delle antiche fabbriche spettanti alla casa dei Nummii Albini.
Una parte considerevole di siffatto edificio fu riconosciuta, alcuni anni or sono, nei lavori pel prolungamento di via Firenze e nelle fondazioni del Ministero della Guerra (cfr. Bull. archeol. com. 1886, p. 17 sgg., tav. IV, n. 3). I muri ora tornati in luce sono ia continuazione, verso nord-ovest, di quelli scoperti nel 1885.
Gli oggetti ritrovati fra le terre sono i seguenti: Marmo. Statua di giovanetto che suona la tibia traversa alta, compreso lo zoccolo, m. 1,15: manca la testa e l'avambraccio destro. La figura è riproduzione di un originale attribuito a Prassitele. Una copia ne è nel Braccio Nuovo del Museo Vaticano (Helbig, rer 19); un altro nel Museo Capitolino (ib: 130).
Per la letteratura sopra questo tipo, che, come si è detto, viene da un originale di Prassitele, cfr. Friedrich-Wolters Bausteine 1501, 1502. La statuetta è ignuda, e solo la spalla sinistra è coperta dalla pelle di una tigre, parte della quale scendeva lungo il tronco d'albero, cui la figura stessa era appoggiata. Si rinvenne rotta in più pezzi, che sono stati ricomposti. È ben modellata, e di eccellente esecuzione artistica.
Statua di Ninfa, ignuda nella metà superiore, che sostiene con ambo le mani una grande conchiglia. È alta, compreso lo zoccolo, m. 1,00: e manca soltanto la testa, che era riportata ed impernata sul collo. Plinto di statuetta, della quale rimangono i soli piedi con un frammento di tronco d'albero. Piccola testa muliebre, alta m. 0,11 coi capelli raccolti sul vertice e legati da nastro.
Mano di statuetta, di piccolissime proporzioni. Parte superiore di una face, alta m. 0,21. Frammento di transenna. Frammento di fregio, di m. 0,25 X 0,10. — Terracotta. Frammento di fregio, di m. 0,25 X 0,15, ove in rilievo è rappresentato un putto che cavalca un animale marino. Quattro pezzi di tegoloni, improntati coi bolli €. LZ. £. XV, n. 474, 680, 846, 1451: gli ultimi tre spettano all'anno 123; il primo è incirca contemporaneo.
Furono inoltre recuperati: Due lastroni di breccia (broccatello), di cui l'uno misura m., 0,86X0,68X 0,25; l’altro m. 0,70 X 0,35 X 0,20. Due frammenti di colonne d’alabastro, l'uno di m. 0,20 X 1,40; l'altro di m. 0,75 X 0,32. Un pezzo di transenna in travertino, di m. 0,55 X 0,45. Un peso di calcare
Giuseppe Gatti.
Nella fondazione del pilone sull'angolo nord-est della nuova chiesa metodista-episcopale in via Firenze, alla profondità di circa 9 metri, si è incontrato un cunicolo scavato nel tufo, che ha la direzione da nord a sud, ed è alto m. 2,00, largo m. 1,80. Verso nord termina in due nicchie quadrate, a forma di croce, profonde m. 2,00; verso sud si è trovato interrotto da un muro di costruzione non antica. Sull'angolo nord-ovest del fabbricato medesimo, cioè presso la via Venti Settembre, è stato scoperto un piccolo tratto di mnraglione in grandi parallelepipedi di tufo, che sì dirige verso sud-est.
Alla distanza poi di m. 18 dalla via Firenze, entro l'area dello stesso fabbricato ed alla profondità di m. 1,50 si è trovato un tubo acquario di piombo, lungo m. 1,30, che porta il nome: T FLAVI SABINI
Questo personaggio spetta certamente alla famiglia imperiale dei Flavii, che in quella regione ebbe la propria casa ad Malum punicum, ove nacque Domiziano. Fra le terre è stato raccolto un frammento di samba marmorea, appartenente ad una statua di fanciullo.
Giuseppe Gatti.
Presso l'angolo di via Firenze e via Venti Settembre, ove per la costruzione della chiesa metodista-episcopale sono stati scoperti altri avanzi delle fabbriche spettanti. ai Nummii Albini (cfr. Nolizie 1898, p. 418), si è incontrata un'antica fogna, che ha direzione parallela alla predetta via Firenze. Era formata di grandi tegoli con copertura a capanna; e su due di essi è improntato il bollo delle figline Quinziane dall'imperatore Traiano (C. I. L. XV, 439).
Giuseppe Gatti.
Proseguendosi i lavori di fondazione della nuova chiesa americana in via Firenze, presso l'angolo orientale del fabbricato, è stata scoperta la parte superiore di una colonna, che sembra tuttora al suo posto primitivo. Essa ha il diametro di m.0,50 e sì compone di più rocchi. Il primo, alto m. 1,10, è di tufo scanalato e presenta molte traccie dell'antico rivestimento di stucco ; l’altro, non ancora dissotterrato, è in peperino. Due frammenti di capitello ionico, in travertino, sono stati trovati al disopra della descritta colonna e forse ad essa appartenevano.
Giuseppe Gatti.
Negli sterri per la nuova chiesa americana sull'angolo di via Venti Settembre e via Firenze, sono stati ritrovati: un pezzo di panneggio di statua, in marmo bianco; un frammento di cornice, ingiallo antico, e varie lastrine squadrate di marmo bianco, che dovettero appartenere ad un pavimento ; un frammento di colonna scanalata in tufo, lungo m. 0,37; ed un piccolo frammento di capitello dorico, in travertino. Nel sito medesimo è stato compiuto lo sterro di una colonna, formata di vari rocchi trovata al suo posto. Al primo rocchio di tufo, alto m. 1,15, era sottoposto un altro rocchio di pietra sperone, anch'esso scanalato ed alto m. 1,10.
Il diametro della colonna è di m. 0,60. Essa poggia sulla propria base di travertino, alta m. 0,30, del diametro di m. 0,70 ; e questa è piantata sopra un fondamento a massi squadrati di tufo, il quale è congiunto perpendicolarmente con un altro tratto di simile costruzione. Il piano di posa della base è a m. 5 sotto il livello stradale della via Venti Settembre.
Giuseppe Gatti.
Nel cavo per costruire una piccola fogna entro l'area, ove si sta edificando la nuova chiesa americana, presso l'angolo di via Firenze e via Venti Settembre, è stato recuperato un braccio di statua marmorea lungo m. 0,48, di buona fattm'a e bene modellato, mancante delle estremità della mano.
Giuseppe Gatti.