Codice identificativo monumento: 12472
I censori Spurio Servilio Prisco e Quinto Clelio Siculola, avviano la costruzione delle nuove mura difensive. La costruzione durò oltre 25 anni.
La nuova cinta, estesa circa 11 km, include circa 426 ettari di territorio. Al Campidoglio (già protetto da una fortificazione propria, l'arx capitolina), furono collegati Quirinale, Viminale, Esquilino, Celio, Palatino, Aventino e parte del Foro Boario, sfruttando, dove possibile, le difese naturali dei colli.
Le mura sono alte circa 10 metri e spesse circa 4 metri, in alcuni tratti ulteriormente protette da un fossato largo mediamente più di 30 metri e profondo 9.
Il tratto pianeggiante (e più indifeso) tra Quirinale ed Esquilino, lungo un chilometro, viene rafforzato con un aggere (agger), un terrapieno largo più di 30 metri.
Nei lavori di ampliamento e di riduzione, che il p. Sempliciano sta eseguendo nel fabbricato di S. Balbina, per istabilirvi l'ospizio delle Ravvedute, è stato ritrovato un tratto bellissimo del recinto Serviano, il quale divideva la regione duodecima dalla decimaterza. L'attuale scoperta si collega con quelle avvenute negli scavi memorabili del 1858, alloraquando si restituirono alla luce gli avanzi della domus Cilonis, sovrapposti alle mura di Servio.
Il frammento ora scoperto è lungo m. 7,80, grosso m. 3,45, e conta sei ordini di pietre. La direzione è parallela a quella dell'asse longitudinale di S. Balbina. Dal lato interno della città, ossia dal lato della regione XIII, sostiene un terrapieno composto di detriti di cappellaccio e di pozzolanella. Dal lato esterno (regione XII) corrisponde una fossa, profonda m. 7,50 sotto il ciglio del terrapieno.
Sono state pure ritrovate alcune pareti reticolate della doinus Cilonis, orientate con le mura.
Rodolfo Lanciani.