Informazioni storicheCodice identificativo monumento: 12589
CronologiaCaterina d'Angelo Ciocci, effettua allo Spedale di Sancta Sanctorum una donazione "inter vivos di una Vigna di circa 4 pezze posta nel luogo detto la Botte di Termine (prima menzione nota del toponimo), che pagava alla Chiesa di S. Maria Maggiore l'annuo Canone d'una cavallata di mosto e 2 quarte d'uva, con la riserva dell'usufrutto sua vita durante e con patto che i Signori Guardiani di detto Ospedale, dovessero darle ogni anno un rubbio di grano e 4 some di legna e farle a loro spese l'anniversario nella Chiesa di S. Anastasio".
La famiglia Negroni, proprietari della Villa Peretti, per consentire la coltivazione della zona a sud est dalle terme di Diocleziano, distrugge parte della Botte di Termini.
"Prosiegue in lunghezza questo Colle Viminale per la Villa di Sisto V al presente de Nobili Negroni Genovesi, Quivi si vede la Conserva dell'Acqua per le contigue Terme Diocleziane, non già, come è quella di S. Elena di più Camere nè come le Conserve delle Terme di Tito di più Sale e rivestite dentro di durissima composizione nel modo che si è detto. Ma questa Conserva di cui si tratta è di una Sala sola lunga alta larga al presente, non è al di dentro più godibile, per essere due anni sono stata riempita di terra per ridurla a cultura. Vi rimane vicina a vedere la bocca dellìantico Acquedotto dalla quale sgorgava l'Acqua in questa gran Conserva, ma presentemente l'Acqua và sotterraneamente a formare il Fontanone di Sisto V".
Dietro al nicchione semicircolare (delle terme di Diocleziano) e dall'altra parte del medesimo, viale si vede rinchiusa nella Villa Massimo, la gran Conserva che dava l'acqua alle Terme, ma non ne rimane più che la forma e le mura esteriori essendo stata demolita e riempita di terra per ridurla a coltivazione...
L'uso a cui era destinata la detta conserva, della quale al giorno d'oggi ancora rimane in piedi un pezzo della volta vicino al suo ingresso, era come abbiamo veduto, per servire di ricettacolo all'acqua che andava alle vicine Terme Diocleziane.
A settentrione del Monte della Giustizia, sul lato che guarda la via di Porta s. Lorenzo, essendo da qualche tempo apparsi residui imponenti dell’aggere Serviano, con numero di filari maggiore che nei punti prima conosciuti, affinchè fossero salvate agli studi le notizie relative a così importante reliquia, ordinai che vi si facessero regolari ricerche per conto governativo. E vi si scoprì dapprima il cadavere di un giovinetto, avente presso il cranio due monete di bronzo, una mal conservata di Filippo padre, l'altra assai ben mantenuta e rarissima, di Domizia moglie di Domiziano (cfr. conEN, tav. xvi. 10); indi a breve distanza, vicino ai ruderi di un muro a sacco presso il cominciamento delle strade, s’ incontrò un monumento di travertino di forma circolare, del diametro di circa met. 3.00, con due ordini di massi tagliati a segmenti di circolo, congiunti tra loro senza cemento.
Continuate inoltre le ricerche presso l'aggere, alla profondità di met. 5.60, furono trovati residui di una casa privata, addossata al muro esterno di esso, con avanzi d’intonachi dipinti; e vi si raccolsero più pezzi di una fistula aquaria, utensili di erro, un’anforetta, tre orciuoli, i rottami di un fregio in terracotta con rilievi di scene altletiche (cfr. CAMPANA, tav. xcv), lucerne, e frammenti di vasetti di vetro, in uno dei quali si notano le lettere: M AR YLAE. Ma non essendo ancora compiute le indagini intorno a quei resti antichissimi, rimetto ogni altro particolare al tempo in cui mi sarà dato di presentare il tipo degli avanzi scoperti.
Nel gettarsi le fondamenta della nuova Dogana municipale, sul confine dello stesso Monte presso le Terme di Diocleziano, s'incontrarono latomie profondissime, simili a quelle rinvenute sotto il Ministero delle Finanze ed in altre parti dell’ Esquilino; nè molto lungi, nei lavori per la fogna a sinistra della via del Maccao, si rinvenne un pezzo di cornicione marmoreo, largo met. 0.90 alto met. 0.70, con foglie e rosette, dello stile attribuito generalmente all’epoca dei Flavii.
Giuseppe Fiorelli.
In piazza dei Cinquecento, costruendosi una nuova fogna parallelamente alla fronte della stazione ferroviaria, si è incontrato, dinanzi al ristorante Valiani e a circa m. 2,50 sotto il livello stradale, un muro della larghezza di un metro, formato in pietrame con paramento di mattoni, nel quale erano incastrati due grandi massi cubici di travertino distanti l'uno dall'altro m. 2,55. Ad esso era addossato un altro muro, largo m. 1,30, con la fronte rivestita di un grosso strato di fino cocciopesto. Questa costruzione manifestamente appartiene alla grande piscina, che trovavasi a sud delle terme diocleziane e che trovasi delineata nella tav. XVII della Forma Urbis del ch. prof. Lanciani.
Fra la terra di scarico, rimossa per i suddetti lavori, sono stati raccolti tre fram- menti di tegoloni, che portano impressi i sigilli già noti, editi nel C. I. L. vol. XV, n. 801, 1217, 1628; alcuni insignificanti frantumi di vasi e fregi fittili; un fram- mentino di lastra marmorea, di m. 0,30 X 0,30, con tracce di ornato in bassorilievo, e piccoli pezzi di grossolano pavimento in musaico, a tasselli di selce. Fu pure recu- perata una piccola testa muliebre in marmo, alta m. 0,20, con capelli ondulati e raccolti sull'occipite, in cattivo stato di conservazione.
In prossimità dello stesso luogo, alla profondità di m. 3 si è rinvenuta un'antica tomba, lunga m. 1,80 X 0,50, costruita in opera laterizia e coperta con tegoloni bipedali alla cappuccina. Conteneva uno scheletro in gran parte sconvolto; e fra la terra, di cui essa era ricolma, si trovarono soltanto alcuni frammenti di vasetti vitrei, uno dei quali era decorato nel collo e sul ventre con sottili giri di smalto bianco a spirale.
Giuseppe Gatti.
DescrizioneCisterna delle terme di Diocleziano. Il Ligorio così la descrive nel suo, Libro delle antichità di Roma del 1553:
"conserva d'acqua fatta per il servitio delle Terme et pigliaua l'acqua dall'acquedotto della martia o uer dal fonte nouo Antoniano; per ciochè ambidui cotal aquedotti uengono a passar da quindi.
Furon sforzati gli architetti a dar questa forma ad essa conserua per causa de la strada che passava appiedi et dall'altra banda la toccauano le dette Terme. Ha dentro quaranta sei pilastri quadrati, quali sostengono le volte che la cuopreno.
Ciascuno è grosso per ogni verso quattro piedi antichi, et alti XIII piedi, senza il giro delle volte la distanza che è dal un pilastro al'altro le ho poste sulla pianta XIV nel senso della lunghezza XII 1 nel senso opposto et tra l'un pilastro e l'altro sono lumi che piglia dalla volta oltra ai quali ha dintorno molti altri lumi...
...et è molto superba di grandezza per ciò che è lungha trecento sei piedi con li muri i quali son grossi cinque piedi. E oue ho segnato u era una scala de donde si calava"
Quando furono iniziate le opere per lo stabilimento della stazione centrale, rimaneva in piedi gran parte dei muri perimetrali. Scrive il Massimo nel 1860:
"Sul muro del lato maggiore, si vedono le traccie dei sedici archi sostenuti da quindici pilastri in lunghezza e si conosce benissimo l altezza dove arrivava l acqua dalle deposizioni tartaree. La sua lunghezza è di 400 palmi, la sua larghezza nel mezzo di 100 e la sua profondità sotto terra prima che fosse riempita era di 8 palmi."
Stampe antiche1909
Pianta delle terme di Diocleziano
1876
Pianta degli scavi al Monte della Giustizia
Bullettino della Commissione archeologica comunale di Roma
1851
Luigi Canina
Pianta generale delle Terme di Diocleziano
Gli edifizj di Roma antica - Volume IV
1838
Gaetano Cottafavi
Pianta delle Terme di Diocleziano
Roma nell'anno MDCCCXXXVIII
1836
Vedute della Villa Montalto
Notizie istoriche della Villa Massimo alle Terme Diocleziane
1836
Pianta della zona della Botte di Termini
Notizie istoriche della Villa Massimo alle Terme Diocleziane
1836
Pianta della Villa Massimo alle Terme Diocleziane
Notizie istoriche della Villa Massimo alle Terme Diocleziane
1801
Angelo Uggeri
Terme di Diocleziano
Iconografia degli edifici dell'antica Roma
1756
Giovan Battista Piranesi
Pianta delle Terme di Diocleziano
Le Antichità Romane - Tomo I
1683
Giovan Battista Falda
Pianta di Villa Montalto
Li Giardini di Roma con le loro piante
1544
Thermis Dioclitiani
Libri qvattro dell'antichita della città di Roma