Codice identificativo monumento: 12687
Una necropoli preistorica in contrada s. Rocco ed iscrizioni latine scoperte nel territorio. Nel cimitero di Marino, verso la fine del marzo ultimo, eseguendosi alcuni scavi, alla profondità di m. 1,90 fu scoperta una tomba a pozzetto cilindrico, con l'ossuario nel fondo, intorno al quale si rinvennero alcuni vasetti accessori e degli oggetti in rame.
L'ossuario conteneva ossa carbonizzate. Ha il corpo cuneiforme rientrante nella parte superiore, ove si unisce al collo, lasciando una risega in giro; il labbro non è molto largo ed è un poco rovesciato all'infuori; misura em. 20 di altezza, 12 di diametro alla bocca, 22 di massimo diametro al ventre. È una delle forme comuni nelle necropoli laziali e sopra tutto a Villa Cavalletti.
Del corredo fanno parte: a) Frammento di tazzetta con ansa biforata e con decorazioni a rami verticali e a superficie lucida color giallo-crema; b) tazza a corpo conico depresso con orlo leggermente incavato, adorno con varî ordini di linee spezzate incise; misura mm. 50 d'altezza, mm. 120 di diametro alla bocca e mm. 127 di massima circonferenza; era provveduta di ansa, molto probabilmente a fettucce; e) tazza con corpo conico piegato ad angolo sulla spalla, con orlo dritto, e ornata alla base del collo con una linea eseguita a fune con steccature verticali sulla spalla, e con bugnette, pure sulla spalla, circondate superiormente da una linea a semicerchio eseguita mediante fune; misura mm. 76 di altezza, mm. 108 di diametro alla bocca e mm. 133 di massima circonferenza; d) frammento di vaso corrispondente alla bocca con orlo appiattito rivolto all'esterno. Le pareti di questo frammento, come dei due vasi precedenti e dell'ossuario, sono ingubbiate di nero e lucidate; e) fibula a navicella vuota con breve staffa, con decorazioni a riquadri limitati da zone spinate incise a bulino e circoletti con punto centrale; misura cm. 9 di larghezza; f) fibula a navicella con breve staffa, con decorazioni a zone alternate liscie e striate a bulino; misura mm. 85 di larghezza; g) fibula a navicella con breve staffa, con decorazioni a zone verticali e oriz- zontali spinate, incise a bulino; misura mm. 55 di larghezza; h) anello piatto con decorazioni, in ambo le facce, di una doppia serie di linee a zig zag; misura mm. 168 di diametro interno e 210 di diametro esterno.
Questo sepolcro fa parte del gruppo di tombe a cremazione scoperte nel cimitero di Marino e nel campo vicino delle Piccole Suore de' Poveri che, oltre ad un corredo fittile di tipo antichissimo, diede pure una fibula ad arco ingrossato ed una seconda a navicella e lunga staffa del tipo proprio del secondo periodo laziale.
Pel rito funebre e per la suppellettile, la tomba testè rinvenuta (la quarta o la quinta nel corso di pochi anni) appartiene al primo periodo laziale, e si lega prettamente ai sepolcreti trovati tra il 1816 e il 1817 nel Pascolare di Castelgandolfo, e alle tombe venute successivamente in luce presso la cappella di s. Sebastiano sulla via Appia, a Campofattore (Marino), nella località Boschetto di Grottaferrata, a vigna Giusti, a villa Cavalletti e nella vigna di Adriano di Andrea presso la cantina sperimentale di Velletri.
Il corredo fittile ripete le forme già conosciute di quasi tutte le tombe teste ricordate. Le fibule, invece, a navicella e breve staffa, proprie del primo periodo della civiltà del ferro, s'incontrarono finora, per quanto si sappia, esclusivamente in un sepolcro a fossa con scheletro inumato della vigna Testa (Garrucci, Scavi nella necropoli albana, ecc. Estratto dalla Civiltà Cattolica, 1875, fasc. 593, pp. 4, 11, figg. 7-8).
Rappresenterebbero quindi un momento un poco posteriore della maggior parte dei sepolcri laziali ricordati, nei quali si scoprirono fibule ad arco ingrossato e serpeggianti con dischetto a spirale.
P. Seccia.