Codice identificativo monumento: 1311
Nel 1523 l'edificio viene venduto da Francesco Rasbonel al canonico di S. Pietro, Bernardino Capella.
I graffiti ancora visibili sulle facciate con scene bucoliche di vita romana sono attribuiti a Jacopo Ripanda.
Verso la fine del cinquecento passa a Mario Marzio e quindi al collegio Germanico Ungarico che mantiene la proprietà fino al 1857.
Dopo l'occupazione piemontese l'edificio viene espropriato e rivenduto alla famiglia Lancellotti le cui stelle araldiche sono visibili sul portone.