Data: 1726 / 1822
Codice identificativo monumento: 136
Inaugurato il Teatro Valle con la rappresentazione della tragedia Matilde di Simone Falconio Pratoli.
Al Teatro Valle, va in scena Il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart.
Al teatro Valle va in scena la prima assoluta di Demetrio e Polibio di Rossini con Ester Mombelli.
Al teatro Valle va in scena la prima assoluta di Torvaldo e Dorliska di Rossini con Domenico Donzelli e Filippo Galli.
Al teatro Valle va in scena la prima assoluta di La Cenerentola di Rossini.
Durante i lavori di ricostruzione, una parte della fabbrica del Teatro Valle crolla per una lesione: "Era giunto alla sua decrepitezza il Teatro Valle, che fabribricato di Legnami, giusta il costume antico, formò pei lungo tempo la delizia dei colli Abitanti di Roma.
Quindi il Governo mi ordinò di esporre in disegno le mie Idee sulla riedificazione di esso da farsi, non coi fragili Legni, ma coi cementi, in un modo che fosse degno della Città Regina. Ubbidii: e non solo il disegno fu presentato, ma ben anche mi modello in rilievo, che riscosse il generale compatimento. Mi fu impossibile di uniformarmi alla mia volontà, e al desiderio di tutti.
Avrei voluto cambiare la posizione del Teatro, o per lo meno ampliarlo, valendomi del Locale dell' annesso Palazzo di proprietà della Nobilissima Famiglia Capranica: ma conosceva i sentimenti del Sig. Marchese Padrone, e di coloro cui sono affidati gli interessi di lui, sommamente vogliosi di minorare per quanto fosse possibile il dispendio, e di riunire il risparmio alla perfezione dell'Opera.
Fu duopo adunque servirsi in parte dei muri dello stesso Palazzo, senza però distaccare dal medesimo la nuova Fabrica, che potea d'altronde isolarsi, e per tal modo acquistare maggiori commodi, e maggiore dignità. Si pelea per esempio tormare un portico per discendere al coperto dai Cocchi, e rimontarvi con sicurezza: Si poteano costruire delle Sale di trattenimento, imitando il costume delle altre Metropoli.
Ma il Palazzo che non dovea distruggersi, e l'amore del risparmio, mi costrinsero a limitarmi nell'angustia dell'antico Perimetro. Presentai due progetti: l'uno concernente l' Opera Architettonica, l'altro sulla economia del lavoro, e sulla spesa calcolata per approssimazione. Il Governo li sanzionò, decretando che il nuovo Teatro si edificasse a norma dei miei disegni, e Modelli, ed a spese della Famiglia Capranica.
Piacque al Sig. Marchese e il progetto e l'Ordine Superiore: Ordinò al celeberrimo Sig. Giuseppe Camporesi Architetto della Casa di vegliare alla esattezza, sollecitudine, e solidità, die richiede quest'Opera e di porsi meco d'accordo perchè i miei Disegni e Modelli fossero immancabilmente eseguiti. S'intraprese il lavoro, e s'intraprese in un tempo in cui si rendea difficile di ultimarlo pel prossimo Carnevale, epoca stabilita dalle publiche Autorità, ed annunciata nei Manifesti e nelle Gazzette per l'apertura del nuovo Teatro.
Questa tardanza produsse in seguito la necessità di un precipitoso affrettamenlo, e cagionò quel dispendio che dagli Agenti oculatissimi del Sig. Marchese si voleva evitare, allorché si trattava di stabilire la forma dell'Edifizio. Ecco il perchè visitai sovente il Teatro mentre si costruiva; perchè niun'ajuto mancasse agli Operaj, onde il lavoro fosse eguale al mio Piano dal Governo approvato, ed accettissimo al Sig. Marchese.
Questa sola riflessione di fallo sarebbe sufficiente a far tacere i Maledici sul conto mio: Poiché la rovina non potrà giammai dimostrarsi originata dal vizio de' miei disegni...
Nel giorno 16 dello scorso Novembre niun movimento abbenchè leggero, erasi manifestato. Gli Artisti travagliavano sulle nuove Volte onde coprirle in quel lato, in cui rimanevano ancora scoperte. Ed il Signor Gamporesi che assiduamente vegliava all'interesse del Signor Marchese, era persuaso a tal segno della sicurezza di quei lavori, che nel giorno medesimo si occupò unitamente agli altri di stabilire il modo di affidare alle nuove Volte, ed agli Archi i Ponti reali, e gli altri commodi per le operazioni da farsi nel Palco.
Ma nel giorno seguente si cambiò improvisamente la scena. Alle ore dieci di Francia del inattino essendomi portato al Teatro con grande sorpresa mi avviddi,che nel mezzo dell'Arco Lett. E. Tav. III. appariva una lesione alquanto risentita, ed all'altezza delle imposte delle Volte demolite nel pie dritto sotto il detto Arco dal Lato destro di Bocca d'Opera apparivano lesioni perpendicolari serpeggianti, le stabiliture staccate ed in parte cadute, dando in quel punto chiaro segno che nella midolla di quella Spalla esisteva un difetto , o vano latente impossibile a conoscersi senza distruggere l'intiero muro.
Corsi subito ad arvertirne il Signor Marchese. Si tentò di apprestare a quel male tutti i soccorsi dell'Arte: e lusingavasi il Signor Gamporesi, cui più d'ogn'altro interessava quell' improviso avvenimento, (perchè incaricato espressamente, come dicemmo, di vegliare alla solidità dei Lavori per l'interesse particolare del Proprietario) che accavallando l'imposta; e puatellando la parte debole, e mancante di forza, la rovina dell'Arco sarebbesi impedita.
Ma i soccorsi furono inutili, perciocché scorsa appena la mezza notte precipitò intieramente il Pilone, e seco trascinò tutto l'Arco, le nuove Volte, il tetto, e gli ambienti superiori, strappando Legni e catene. Rimase illeso l'Arco di Bocca d'Opera: la Fabrica del Teatro non fu in alcun luogo pregiudicata: E la caduta dell'Arco avrebbe arrecato un danno m'eno sensibile alla Famiglia Gapranica, niuno al Pubblico, se gli Agenti e Consultori del Signor Marchese, in vece di abbandonarsi ad una incredibile confusione, avessero meglio esaminato quale fosse in tale circostanza il male minore; perchè facilmente poteano convincersi che con tenue dispendio, e con lavoro di pochi giorni sarebbesi rialzato il Pilone caduto, e col mezzo di una incavallatura tra questo ed il Pilone rimasto intatto da formar Colmarccce ad un Tetto per coprire l'Arco del Palco Scenico, il Teatro avrebbe agito nel prossimo Carnevale; la Eccellentissima Casa non avrebbe perduto gli affitti e il Pubblico non sarebbe stato deluso nella sua espettativa."
Nuova inaugurazione del Teatro Valle, dopo i lavori di restauro, con l'opera Il corsaro, di Filippo Celli su libretto di Jacopo Ferretti.
Al Teatro Valle va in scena la prima assoluta di L'ajo nell'imbarazzo di Gaetano Donizetti.
Al Teatro Valle va in scena la prima assoluta di Olivo e Pasquale di Donizetti con Domenico Cosselli, Giuseppe Frezzolini e Giovanni Battista Verger.
Al teatro Valle va in scena la prima assoluta di Il furioso all'isola di San Domingo di Donizetti con Giorgio Ronconi e Lorenzo Salvi.
Al teatro Valle va in scena la prima assoluta di Torquato Tasso (opera) di Donizetti con Ronconi ed Antonio Poggi.
Al teatro Valle, va in scena I fidanzati, melodramma romantico di Giovanni Pacini.
Al Teatro Valle va in scena Lucia di Lammermoor, opera in tre atti di Gaetano Donizetti su libretto di Salvadore Cammarano.
Al Teatro Valle, va in scena Caterina di Cleves, melodramma composto da Savi Luigi su libretto di Romani Felice.
In occasione del suo ottantesimo compleanno, Re Vittorio Emanuele III fa visita all'attrice Adelaide Ristori, nella sua Casa al Palazzo Capranica. A sera, riceve un ovazione del pubblico durante la festa organizzata in onore, con la rappresentazione della Esmeralda di Goldoni.
Al teatro Valle va in scena la prima assoluta di Sei personaggi in cerca di autore di Luigi Pirandello.
Al Teatro Valle debutta il Quartetto Cetra.
Totò debutta al teatro Valle con la Magnani nella nuova rivista Con un palmo di naso, in cui da libero sfogo alla sua satira impersonando il Duce (sotto i panni di Pinocchio), e Hitler, che dissacra dopo l'attentato del 20 luglio 1944, rappresentandolo in un atteggiamento ridicolo, con un braccio ingessato e i baffetti che gli facevano il solletico, e mandando l'intera platea in estasi.
Matrimonio di Raimondo vianello e Sandra Mondaini nella Chiesa di San Giovanni a Porta Latina.
Viene inaugurato il Teatro Stabile di Roma, diretto da Vito Pandolfi, con sede provvisoria a Teatro Valle.
Terminati i lavori di restauro al Teatro Argentina, Franco Enriquez, nuovo direttore del Teatro Stabile di Roma rinomina l'istituzione in Teatro di Roma e riprende la programmazione, provvisoriamente svolta al Teatro Valle.
Con la definitiva dismissione dell'Ente Teatrale Italiano, il teatro Valle sospese l'attività..
Il Teatro Valle, dopo la chiusura dell'ETI, viene occupato da un gruppo di lavoratori dello spettacolo e attivisti per protesta affinché lo stabile venga mantenuto pubblico attraverso partecipazione popolare e gestito con criteri di trasparenza.
Termina l'occupazione del Teatro Valle, con la consegna libera alle autorità comunali.
Il Teatro Valle viene intitolato all'attrice Franca Valeri, deceduta a Roma l'anno prima.
Nel 1726, Il marchese Camillo Capranica costruisce un piccolo teatro in legno nel cortile della proprietà presso piazza della Valle. I lavori sono affidatri a Tommaso Morelli, contemporaneamente al lavoro per la sopraelevazione del palazzo.
Nel progetto si affianca Domenico Della Valle, che si impegna a decorare l'interno ed a gestirlo. Gli succederà il figlio Agostino, fino alla sua morte nel 1753.
Nel 1765, l'archietto di famiglia Mauro Fontana, lo ristruttura in forme più eleganti. Altri lavori di ampliamento vengono svolti nel 1777.
Durante l'occupazione francese, l'archietto Giuseppe Valadier con la collaborazione del consuocero, Giuseppe Camporese propongono la ricostruzione del teatro.
Nel 1821 viene approvato il loro progetto ma un crollo durante i lavori fà nascere una vertenza fra gli architetti e la famiglia Capranica. I lavori proseguono sotto la direzione di Gaspare Salvi mentre Felice Giani si occupa delle decorazioni interne. Il nuovo teatro riapre nel 1822.
La modesta facciata su via del Melone viene anche realizzata nel 1845. Il pittore Silvio Galimerti realizzate le attuali decorazioni interne nel 1888.
Le parti lignee vengono definitivamente sostitutite con strutture in ferro, nel 1965 le travi del palcoscenico e nel 1972 le capriate del tetto.
Degno di nota l'aneddoto relativo all'ingresso al palco reale. Situato all'interno del cortile veniva utilizzato da Reali d'Italia. L'amministratore del Palazzo, fedele ed irremovibile monarchico, lo fece murare nel dopo guerra, pur di non farlo utilizzare ad un repubblicano.
Dal 1968 il teatro è di proprietà dell'Ente Teatrale Italiano.
1906
Dante Paolocci
Cesare Pascarella al teatro Valle
L'Illustrazione Italiana 1906
1835
Giovanni Battista Cipriani
Teatro Valle
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1833
anonimo
Prospetto del Nuovo Teatro Valle
Opere di architettura e di ornamento
1833
anonimo
Progetto del Nuovo Teatro Valle
Opere di architettura e di ornamento
1833
anonimo
Sezione del Nuovo Teatro Valle
Opere di architettura e di ornamento
1833
anonimo
Nodini del Teatro Valle
Opere di architettura e di ornamento
1833
anonimo
Dettagli interni del Teatro Valle
Opere di architettura e di ornamento
1833
anonimo
Dettagli interni del Teatro Valle
Opere di architettura e di ornamento
1833
anonimo
Soffitto del Teatro Valle
Opere di architettura e di ornamento
1821
anonimo
Prospetto del nuovo Teatro Valle
1821
anonimo
Sezione per lungo del nuovo Teatro Valle
1821
anonimo
Pianta del nuovo Teatro Valle
1821
anonimo
Pianta del Teatro Valle nel 1820
1774
Pierre Adrien Paris
Plan du théâtre della Valle
Études d'Architecture faites en Italie