Codice identificativo monumento: 13754
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, su proposta della Soprintendenza Archeologica di Roma, acquista la proprietà del villino di Capo di Bove, esercitando il diritto di prelazione sul bene vincolato.
Si avviano indagini archeologiche nel giardino della Villa Capo di Bove.
Apre al pubblico il Villino Capo Bove. L'edificio principale, è stato adeguato dalla Soprintendenza alla nuova funzione pubblica, per ospitare uffici, una sala conferenze, accoglie mostre fotografiche e artistiche, eventi culturali, incontri didattici e custodisce l'Archivio Antonio Cederna, padre del movimento ambientalista in Italia che tanto si è battuto per la tutela della Via Appia Antica: foto, appunti manoscritti, documenti inediti e la sua biblioteca, 4..000 volumi di archeologia, urbanistica, architettura, ambiente, storia di Roma, storia dell'Arte, legislazione. L'edificio minore, un tempo dépendance della villa, è stato trasformato in punto di accoglienza per i visitatori, attrezzato con servizi igienici e distributori automatici di bevande.
Situato al IV miglio dell'Appia Antica. forse il bagno di un collegium o di una qualche corporazione. La tecnica costruttiva e alcuni materiali rinvenuti, potrebbero far ipotizzare che l'impianto possa essere stato di pertinenza dei vasti possedimenti che Erode Attico e Annia Regilla avevano nella zona.