Data: 1523 / 1887
Codice identificativo monumento: 148
Cominciano gli sventramenti per la realizzazione del primo tratto di Corso Vittorio Emanuele II. Demolizione dei palazzi a destra di Via dei Cesarini e nella strada della Valle (tra Sant'Andrea della Valle e la Cancelleria), i palazzi addossati al Palazzetto Le Roy, Palazzo Galli, parte del Palazzo Pichi Lovatti, Palazzo Trulli, la chiesa di Sant'Elisabetta dei Fornari, le scuderie sul lato settentrionale di Palazzo Vidoni.
Concorso internazionale per il restauro del Palazzetto Le Roy:
Quando il Comune di Roma fece aprire la bellissima via, intitolata Corso Vittorio Emanuele, giudicò essere opportuno e decoroso l'acquisto del palazzetto della Farnesina de' Baulari, un lato del quale, in causa della demolizione di case contigue, rimaneva scoperto sulla nuova strada. Lo volle pertanto espropriare, affine di ristaurarlo intieramente, con aggiungervi il lato sulla detta via.
La espropriazione costò all'erario comunale la somma di lire 155,000, in forza di sentenza del tribunale civile. Dopo ciò il Comune, allo scopo di esonerarsi da ogni responsabilità verso il pubblico, trattandosi di un insigne monumento artistico, bandì un concorso internazionale, per il ristauro e complemento del palazzetto.
Il progetto di Enrico Guj vince il Concorso internazionale per il restauro del Palazzetto Le Roy:
Il giudizio del concorso fu dato da una Commissione artistica la quale prescelse, fra 28 progetti, il disegno del comm. Enrico Guj, vicedirettore della R. Scuola di applicazione per gì' Ingegneri, professore di architettura tecnica ed ora Presidente della R. Accademia di belle arti di s. Luca.
Aveva il Guj, fin dal 1885, dato alle stampe il suo progetto, accompagnato da uno scritto, che contiene i seguenti paragrafi: 1° un po' di storia; 2° pregio dell'edificio; dove egli si dimostra convinto che l'autore ne fu Antonio da Sangallo, in forza di analogie artistiche da lui osservate; 3° motivi che indussero lo scrivente ad occuparsi del progetto di compimento; 4° osservazioni etc. sulla stima dell'edificio ; 5° una reiasione sul progetto dei ristauri, etc, in cui si rende ragione del lavoro, e si propone la futura destinazione dell'edificio a museo artistico; 6° un'appendice sul complemento del progetto. (E. Gin, La Farnesina ai Baulari. Roma, tip. Metastasio, 1889).
Avvio dei lavori di restauro al Palazzetto Le Roy:
Essi vengono condotti secondo i criteri espressi dall'autore comm. Guj nel suo programma a stampa. Egli riprese questo, come progetto di massima, svolgendolo con intelletto d'arte, nello studio più minuzioso del monumento. Nell'opera assidua e faticosa, per difficoltà di costruzione e di estetica, ebbe compagni i già suoi alunni nella scuola; prima gì'ingegneri sigg. Carlo Tonetti e Eaffaele Pietrostefani, ai quali subentrarono i sigg. Giacomo Radiconcini e Roberto Riem, che ancora lo assistono nel compimento del lavoro.
I numerosi modelli ornamentali vengono eseguiti dal sig. Giovanni Perfetti allievo del R. I. di belle arti. L'intraprendente dei lavori è il cav. Benedetto Giorgioli ed il sovrastante Mariano Arcieri.
L'opera marmoraria è affidata ai sigg. Limiti, Fedele e Novella; quella in ferro a Vittorio Marini. La intelligenza e la cura di questi signori nella esecuzione delle rispettive ingerenze sono superiori a qualsiasi elogio; e di esse sarà giudice il pubblico quando vedrà l'edifizio compiuto.
Nei lavori pel restauro del palazzetto, comunemente appellato la Farnesina, al Corso Vittorio Emanuele, presso la piazza di S. Pantaleo, scavandosi per le fondazioni del podio che sarà costruito dinanzi all'ingresso, sono stati scoperti, a poco più di
quattro metri sotto il piano stradale e quasi di fronte all' angolo del fabbricato verso la via dell'Aquila, due tronchi di colonne in marmo bianco. Questi sono alti m. 1,75, hanno il diametro di m. 0,40, e si trovano collocati in piedi, alla distanza
di m. 2,42 l'uno dall'altro, sopra due capitelli rovesciati, di buonissimo intaglio, ma spettanti ad altro monumento, ed aventi
un diametro maggiore di quello delle colonne.
Fra le due colonne, e parallelamente al muro di prospetto del fabbricato, fu costruito in tarda età un muro in pietrame, di cattiva fattura. Vi sono addossate, ad angolo retto, due pareti, scoperte appena per l'altezza di un metro, le quali portano sul1' intonaco avanzi di pitture assai mediocri, con rappresentanza di putti, di una prua di barca, e di una testa di cavallo.
La stanza si trovò lastricata con tavole di marmo, tolte da altri antichi edifici, come dimostrano le scanalature e i risalti che su di esse rimangono.
Il prof. Orazio Mantechi, nella adunanza dell'Accademia Pont. Rom. di Archeologia communicava la scoperta (avvenuta sotto l'edifizio volgarmente detto la Farnesina, in via dei Baulari), e descriveva le pitture, cioè una scena di caccia alla tigre, un lago con alcune barche, ed un gruppo abbastanza raro rappresentante un desultor che spinge quattro cavalli alla corsa.
Da questa scena, relativa certamente agli spettacoli Circensi, dedusse che l'edifìcio ora scoperto facesse parte di quello esistente nella medesima contrada, cioè dello stabulum quatuor factionum, il quale doveva contenere le rimesse e scuderie delle quattro fazioni dei cocchieri del circo, Yalbata, russala, prasina, veneta.
E concluse che in tale ipotesi questa scoperta sarebbe una conferma che il nome in prasino, dato nel medio evo alla prossima basilica di S. Lorenzo in Damaso, derivi precisamente dalla vicina stazione degli aurighi circensi. 11 prof. Hiilsen, socio corrispondente, confermò l'opinione accennata dal Marucchi ricordando alcune altre memorie trovate in diversi tempi in questi dintorni, le quali possono riferirsi al medesimo edificio dello stabulum IV factionum.
E menzionò in modo speciale il tubo con la iscrizione FACTIONIS PRASINAE scoperto pochi anni or sono nella via del Pavone e i musaici esistenti nei sotterranei del palazzo Farnese (Atti della P. R. Accad. di Archeologia, voi. VII, pag. 417 sg.). In proposito di siffatta scoperta io aggiungerò qualche particolarità che mi sembra degna di essere notata.
Le colonne sono quattro, e in situ, due intiere di marmo caristio, due rotte di marmo bianco: capitelli dorici di elegante lavoro di età anteriore, sono collocati come basi sotto le colonne: due trapezofori di marmo bianco in situ, ornati con patera in rilievo, sostengono una tazza rettangolare, pure marmorea, sagomata con eccellente lavoro: quattro recipienti circolari scavati in un masso di travertino, anch'essi in situ, possono supporsi destinati in origine a preparare l'alimentazione dei cavalli, seperò l'edifizio fu lo stabulum accennato.
Finalmente ricorderò un grosso frammento di trabeazione marmorea monumentale ornato di baccelli in curva e di fogliami di buon lavoro. Insomma si tratta di un edifizio frammentario costruito con materiali più antichi.
Della corrispondenza di esso con il ripetuto stabulimi io non mi sento abbastanza persuaso, perchè i musaici del palazzo Farnese trasportano la ubicazione di esso alquanto lontano: e tanto l'appellazione notissima in prasino della basilica di s. Lorenzo in Damaso, che stava sulla via del Pellegrino (lato opposto al sito odierno di essa), quanto la base dell'agitator factionis prasinae già nel palazzo della Cancelleria, e la fistola aquaria con questo nome, che fu trovata in via del Pavone, cioè a' Banchi Vecchi, sono tutte cose assai discoste dall'edilìzio scoperto sotto la Farnesina.
Quindi proporrei, fino a nuova conferma, che la pittura circense fosse un semplice ricordo della contrada come adiacente al circo Agonale. La conservazione di questi avanzi è assicurata, mediante la costruzione di una grandiosa cripta illuminata con ampie feritoie nella vòlta, reso praticabile nel modo più sicuro. Poche antichità si trovano in condizioni di accesso e di mantenimento come queste; e ciò forma uno dei meriti speciali del prof. Gui, che ha saputo così tutelarle.
1901
Palais Régis Farnesima de Baullari
1901
Farnesima de Baullari, Coupe générale intérieure
1840
Paul Marie Letarouilly
Prospetto di Palazzo Linotte
Edifices Modernes de Rome
1840
Paul Marie Letarouilly
Elevazione di Palazzo Linotte
Edifices Modernes de Rome
1840
Paul Marie Letarouilly
Palazzo Linotte
Edifices Modernes de Rome
1840
Paul Marie Letarouilly
Dettagli di Palazzo Linotte
Edifices Modernes de Rome
1840
Paul Marie Letarouilly
Pianta di Palazzo Linotte
Edifices Modernes de Rome
1840
Paul Marie Letarouilly
Dettagli di Palazzo Linotte
Edifices Modernes de Rome
1835
Giovanni Battista Cipriani
Palazzo della Farnesina ai Baullari
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1828
Luigi Rossini
Cortile del palazzo detto Farnesina ai Baullari
I monumenti piu interessanti di Roma
1798
Charles Percier e Pierre Fontaine
Elevation d'une petite Palis Vicolo dell'Aquila
Palais, maisons et autres édifices modernés, dessinés à Rome
1798
Charles Percier e Pierre Fontaine
Elevation d'une petite Palis Vicolo dell'Aquila
Palais, maisons et autres édifices modernés, dessinés à Rome
1798
Charles Percier e Pierre Fontaine
Coupe d'une petit Palis Vicolo dell'Aquila
Palais, maisons et autres édifices modernés, dessinés à Rome
1798
Charles Percier e Pierre Fontaine
Plan d'un petit Palis Vicolo dell'Aquila
Palais, maisons et autres édifices modernés, dessinés à Rome
1794
Giovanni Battista Cipriani
Prsopetto della Farnesina ai Baullari
Raccolta dei piu cospicui esemplari di Roma
1794
Giovanni Battista Cipriani
Spcaccato della Farnesina ai Baullari
Raccolta dei piu cospicui esemplari di Roma
1794
Giovanni Battista Cipriani
Studi della Farnesina ai Baullari
Raccolta dei piu cospicui esemplari di Roma
1774
Pierre Adrien Paris
Plan et coupes du palais Silvestre
Études d'Architecture faites en Italie
1655
Giovan Battista Falda
Palazzo Silvestri
Palazzi di Roma de Piv Celebri Architetti
1655
Pietro Ferrerio
Pianta di Palazzo Silvestri
Palazzi di Roma de Piv Celebri Architetti