Data: 1521 / 1525
Nel 1520, si celebra il matrimonio tra Cristoforo Stati e Faustina Cenci. La sua ricca dote viene impiegata per la realizzazione del palazzo, affidata all'amico Giulio Pippi detto Giulio Romano, allievo geniale di Raffaello.
I lavori sono probabilmente già terminati nel 1524, anno in cui il famoso archietto-pittore lascia Roma.
Rimasto vedovo, Cristoforo sposa Quintilia Pauluzzi Albertone. Alla sua morte nel 1550, la proprietà passa al figlio Cesare, marito di Lucrezia Capizucchi.
Nel 1560, trovandosi in difficoltà finanziarie, vende il palazzo per 12.000 scudi al monsignore Cristoforo Cenci, tesoriere generale della camera apostolica. Appartenente ad un ramo diverso rispetto alla madre Faustina, nominerà suo erede il figlio illegittimo, Francesco, padre della famosa Beatrice Cenci.
In questo periodo, le sale nobili vengono affittate ad illustri ospiti. Nel 1595, al governatore di Roma, Domenico Toschi. Nel 1599, agli amabasciatori del duca di Savoia. Nel 1602 al cardinale Gesualdo e nel 1603 al cardinale Paravicino.
Nel 1661, la famiglia Lante propone l'acquisto dell'immobile per unificarlo alla loro vicina proprietà. Le trattative, prolungate per vari anni, non vanno però a conclusione.
Nel 1786 la famiglia Maccarini, già congiunti dei Cenci, occupa il palazzo.
All'inizi del novecento, la proprietà è acquistata dalla famiglia Brazzà. Monsignore Giacomo della Chiesa, futuro papa Benedetto XV, abitò nell'edificio.
Attualmente è sede di vari uffici del Senato Italiano.