Data: 27 / 128
Codice identificativo monumento: 177
Marco Vipsanio Agrippa, amico e genero di Augusto, nell'ottica della monumentalizzazione del Campo Marzio, affida a Lucio Cocceio Aucto la realizzazione di un nuovo tempio dedicato alla totalità degli dei.
Un incendio devasta il Campo Marzio. Danni al Portico di Ottavia, al Teatro di Pompeo ed alle Terme di Agrippa. Il Pantheon, il Tempio di Minerva Calcidica, il Diribitorium e la Basilica di Nettuno sono distrutti. A causa dei detriti, nell'area sacra viene realizzata una nuova pavimentazione in travertino, che accorcia le scalinate d'ingresso ai templi.
Un incendio generato da un fulmine, danneggia il Pantheon.
Pantheum Komae fulmine concrematum (Hieron.);
Pantheon, id est omnium deorum templum, fulminibus subversum est (Euseb.)
L'imperatore Adriano decide di demolire i resti del pantheon e ricostruirlo completamente, servendosi dell'opera dell'architetto e ingegnere militare Apollodoro di Damasco.
Settimio Severo e Caracalla PANTHEVM VETVSTATE CORRVPTVM CVM OMNI CVLTV RESTITVERVNT (come testimonia l'iscrizione incisa sulla trabeazione della fronte, C.I.L. VI, 896).
Bonifacio IV, chiede all'imperatore Foca il tempio del Pantheon, nel quale costruire una chiesa dedicata alla beata Maria sempre vergine, e porvi tutti i martiri e le reliquie, « petiit a Phoca principe templum quod « Pantheon vocabatui', in quo fecit ecclesiam beatae Mariae semper Virginis, et omnium « Martja-um et reliquias in ea collocavit, in qua ecclesia Princeps multa dona dedit ».
Bonifacio IV svolge la solenne consacrazione del Pantheon, da Tempio Pagano a Chiesa dedicata a Santa Maria ad Marthyres.
Il suo titolo trae origine dalle 28 carra di ossa tratte dai sacri cimiteri del suburbano, che Bonifacio depose sotto l'altar maggiore.
L'imperatore bizantino Costante II visita la città. In tale occasione l'imperatore si occupa di spogliare gli antichi edifici da tutto il metallo facilmente asportabile, per gli armamenti da usare contro i musulmani. Tra questi monumenti il Pantheon, dove vengono asportate le tegole di bronzo dorato che rivestivano all'esterno la cupola.
Il Liber pontificalis tramanda che nello spazio di dodici giorni, « omnia quae erant in aere ad ornatum civitatis deposuit. Sed et ecclesiam « beatae Mariae ad Martyres, quae de tegulis aereis erat cooperta, discoperuit, et in regiam urbem cum aliis diversis, quae deposuerat, direxit. »
Papa Gregorio III costruisce una nuova copertura in piombo sulla cupola della chiesa di Santa Maria ad Martyres. « Item in basilica quae ad Martyres dicitur, tectum vetusta incuria demolitum purgari fecit ad purum, et cum calce abundantissima seu cartis plum beis a nono restauravit, et quaeque per circuitum eiusdem tecti fuerant dissipata novo nitore construxit ».
Giovanni VIII indice un Concilio nel Pantheon dove scomunica gli autori di una congiura filogermanica, tra i quali figura il Vescovo di Porto Formoso.
Anastasio IV edifica un palazzo presso la chiesa di Santa Maria Ad Martyres, che era di diretto dominio del papa.
Nella chiesa di Santa Maria martyres, si dedica un campanile, commissionato dall'arciprete Pandolfo della suburra.
Papa Martino V incomincia la copertura del tolo del Pantheon con lastre di piombo.
Papa Eugenio IV completa la copertura del tolo del Pantheon con lastre di piombo.
Papa Nicolo V restaura la copertura di piombo del tolo. I lavori durarono almeno quattro anni. Architetto ed intraprenditore dell'opera di conciare lo tetto fu maestro Varrone d’Agnolo di Belferdino da Firenze, ingegno versatile, marmorario, ingegnere, scultore in bronzo. I restauri costarono circa 300 ducati d'oro.
Pio II avvia dei restauri nella chiesa di Sancta Maria Rotonda, valendosi dei muratori Galasso da Bologna e Francesco del Borgo, e spendendo un centinaio di fiorini. Le riparazioni ai cancelli, eseguite sotto la direzione di Giovanni di Stefano, scudiero del papa, costarono circa 4 fiorini.
Papa Paolo II rinnuova l'intera copertura del portico del Pantheon (salvo le armature di bronzo smantellate di poi dai Barberini). Trecento piane di castagno furono fornite dal falegname Matteo Tacobelli: diecimila pianelle, e tredicimila e cento canali da tetto, furono somministrati dal fornaciaio Francesco Lori da Firenze: le ferramenta, la calce, la pozzolana dal muratore Gilio di Andrea di Tocco: i chiodi di bronzo e lo stagno, da Domenico di Benedetto « de regione Pineae » architetto della fabbrica fu messer Domenico di Francesco da Firenze. Furono spesi oltre a 800 fiorini.
Attribuita a Papa Innocenzo VIII la costruzione o il rinnovamento della confessione dell'altare maggiore della chiesa di Santa Maria ad Martyres. Per sostenere il baldacchino, vengono tolte dalle nicchie del Pantheon, quattro colonne di porfido coi loro capitelli, ponendo nel luogo loro quattro fusti di granito bigio, con mediocri basi e capitelli. La confessione era circondata da un pluteo (che il Polidori septum rude ac late quadratum).
L'Ugonio lo descrive così: « il maggiore (altare) sta incotro la porta in luogo eminete et ha il suo ciborio di marmo intarsiato, posto sopra 4 colone di porfido. Intorno poi è chiuso co un parapetto di pietre co 6 coione sopra pur di porfido, che reggeuano una cornice marmorea, di cui ne resta un poco di segno. Negli specchi delle transenne erano incisi gli stemmi di Innocenzo.
Il Valloni aggiunge queste altre notizie: « il resto della tribuna che sporge « in fuora con tre facciate è circondata da sei colonne di porfido con cornicione di « sopra di marmo, e sotto con parapetti di marmo con lastre di porfido, restaurata da Innocentio Vili con sue armi.
Nel testamento di Raffaello Sanzio, viene indicato « che si ristorasse (il terzo altare a sinistra della tribuna) e si abbellisse con buoni marmi a tutte sue spese, scegliendo il luogo per sua sepoltura e volendo che sopra di essa si collocasse una statua di nostra Donna scolpita da Lorenzo Lotti », soprannominato il Lorenzetto.
Papa Pio IV fa restaurare le porte di bronzo del Pantheon. « Le porte erano riccamente coperte d'oro, in quella maniera che i travi di bronzo sono ancoeglino indorati. A tempo di Pio IV erano per la vecchiezza arruginite ».
Papa Gregorio XIII, essendo logre e mancanti alcune lastre di piombo nella cupola del Pantheon, si premura che fossero le nuove rimesse, finanziando i lavori con scudi 300 presi dal Monte della Carne.
Carlo Maderno viene incaricato da papa Urbano VIII di spogliare e fondere i giunti in bronzo delle travi del Pantheon per farne cannoni per Castel Sant'Angelo.
Giacinto Gigli, così racconta i vandalismi da questo pontefice commessi a danno del Pantheon: « Essendo l'Italia in arme, Urbano VIII fece provisione molto grande di armi et in particolare di artiglieria. Onde per avere metallo abbastanza , fece smantellare il portico della chiesa del Pantheon, il quale era maravigliosamente coperto di bronzo, con architravi sopra le colonne di metallo bellissimi et di rara manifattura, et avendolo disfatto, trovò che quel metallo era in gran parte mescolato di oro et di argento, talché non era tutto a proposito per l'artiglieria. Ma il popolo che andava curiosamente a vedere disfare una tanta opera, non poteva far di meno di non sentir dispiacere, et dolersi, che una sì bella antichità, che sola era rimasta intatta dalle offese de' barbari, e poteva dirsi opera veramente eterna, fosse ora disfatta. Benché il pontefice mostrò di non volere per questo rovinare l'antichità: anzi diede ordine per coprirla di nuovo, et farvi altri miglioramenti ancora ».
Papa Urbano VIII colloca una iscrittione nel portico del Pantheon, a ricordo dei restauri e interventi eseguiti: Urbanus VIII ponf. max. vetustas ahenei lacunaris reliquias in vaticanas columnas et bellica tormenta conflavit; ut decora inutilia et ipsi prope famae ignota, fierent, in vaticano tempio apostolici sepulchri ornamenta, in hadriana arce insfrumenta publicae securitatis. Anno domini MDCXXXII pontif. IX.
Fra la piazza di S. Luigi de' Francesi, e la chiesetta di S. Salvatore vengono scoperte alcune colonne delle Terme Alessandrine.
Ecco il racconto del Bartoli: « Nella piazza di S. Luigi de' Francesi, che fu cavata per ordine di Alessandro VII oltre le due colonne (raddrizzate nel pronao) ve ne fu trovata una scannellata a vite, con due capitelli di ordine composito nei « corni delli quali vi era una Vittoria per ciascuno. Medesimamente nel farsi il con« dotto della fontana di piazza Navona, in tempo di Innocenzo X furono trovate altre due colonne della stessa grandezza, le quali traversavano la strada dalla chiesa del Salvatore a quella di s. Luigi. Accanto il palazzo del marchese Patrizi fu trovato un gran capitello delle stesse colonne, come anche si è veduto nel fondarsi la parte che fa cantonata sopra l'istessa piazza del palazzo di Giustiniani delle medesime gran colonne e pezzi di marmo, come anche cornicioni di granito d'Egitto, pavimenti di porfido, serpentino, giallo, verde, e d'ogni sorte di pietre le pili pregiate » {Mem. 114).
Papa Benedetto XIII, in un concistoro segreto, istituisce la diaconia di Santa Maria ad Martyres al Pantheon.
Francesco Piranesi pubblica il secondo volume della Raccolta de' tempj antichi dedicato al Pantheon.
Scavi di Fea al Pantheon, nell'area antistante la V e la VI colonna (a partire da est). Rodolfo Lanciani, nella sua relazione sui restauri del Pantheon, ricorda che:
Vengono scoperte le scalette laterali, le quali dalla piazza mettevano al pronao. Quella rivolta al palazzo Crescenzi contava 5 scalini di marmo, lunghi 8 piedi, pollici 1 e un quinto, larghi 1 piede e 2 pollici, alti pollici 11 e mezzo, incassati nel vivo della cortina. Il primo scalino d'un solo pezzo, ritrovatovi è stato lasciato coperto al suo luogo, aspettando miglior fortuna per ritornare servibile. Nella parte opposta non fu trovata la scaletta perchè più guasta o riformata.
Gli avanzi della gradinata sul prospetto furono scoperti e riconosciuti nella stessa occasione. Il ciglio dello scalino più alto dista dal plinto delle colonne di met. 4,46. Degli altri quattro scalini « si sono trovati pezzi che pareano fuori di luogo. Tutta intera la gradinata, compreso il ripiano di met. 4,46 (rivestito di lastroni di marmo), riposa sopra un fondamento di scaglie di travertino, il quale fu troncato da un capo all'altro per ordine di Alessandro VII, per farvi passare la chiavichetta moderna.
La Commissione per gli abbellimenti di Roma, conferisce a Giuseppe Valadier l'ncarico di realizzare un piano regolarizzazione della piazza del Pantheon, con una serie di demolizioni per l'allargamento e la liberazione del monumento dagli edifici addossati. Il piano non viene comunque approvato.
Il marchese Canova, per ordine del Pontefice Pio VII, fa togliere dalle nicchie ovali del Pantheon i busti di marmo degli artisti famosi o sepolti nel luogo stesso, o giudicati degni del Pantheon. Questi busti, trasportati in una sala del palazzo de' Conservatori, costituirono il nucleo della protomoteca capitolina.
Papa Leone XII, con la bolla "Super universam", riordina le parrocchie di Roma. Sono istituite le parrocchie di Santa Lucia del Gonfalone, Santa Maria Maggiore in San Vito e quella di San Rocco. Sono soppresse le parrocchie di Santa Maria in Posterula, Sant'Apollinare, Santo Stefano del Cacco, San Nicola dei Prefetti, Santa Maria ad Marthyres, Santa Maria in trivio, San Benedetto in piscinula (le sue funzioni sono trasferita a Santa Maria della Luce, l'edificio chiuso al pubblico e gli arredi sacri trasferiti a Santa Maria della Pace), Santa Cecilia (le sue funzioni sono trasferisce alla chiesa grande dell'Istituto San Michele).
Avviate indagini per verificare la presenza della tomba di Raffaello al Pantheon.
Riscoperta la tomba di Raffaello al Pantheon.
Nell'infierire del colera si chiude con cancellata lo scavo del Fea al Pantheon, ch'era ridotto a pubblico sterquilinio. La cancellata fu disegnata dal Valadier.
Si incomincia il ristauro generale del tetto di piombo del Pantheon, con materiale fatto venire espressamente d'Inghilterra. La spesa di preventivo ascende a scudi 2569 bai. 41.
Lo scalpellino Bersani eseguisce il restauro di una porzione del pavimento del Pantheon, con lastre di pavonazzetto segate da massi scoperti alla Marmorata, colle lettere antiche della cava. Il Grifi, riferendo sul lavoro il 3 ottobre, osserva: «Si è letta la iscrizione del IV consolato di Traiano, la quale dovrebbe esser segata e posta insieme con quelle, che si staccarono dai massi di Porto che hanno servito pel lastrico della basilica ostiense.
Il ministro Camillo Jacobini nel prosegue le demolizioni incominciate da Alessandro VII presso il Pantheon, fino al palazzo Vettori-Bianchi. Viene scoperto un muragliene con nicchie, che forma la linea principale (già segnato dal Bufalini nella sua pianta), è così descritto dal Falconieri nella lettera a Carlo Dati:
Essendosi scoperto nel gittare a terra queste case che na
Fra gli altri cementi delle ruine del muro sopradetto io vidi un pezzo di marmo bianco grosso circa a mezzo palmo, e lungo forse un palmo e mezzo, nel quale con lettere di buonissima maniera e che occupavano tutta l'altezza della faccia, si leggeva: AGRIPPA, e questo, portato forse fra le altre pietre spezzate, fu poi cercato da me più volte, ma sempre in vano. A seguitare la traccia di quel poco (del muragliene) che ve se ne vede rimasto, bisogna, che laddove passava vicino alla circonferenza del tempio, appena tre o quattro palmi se ne discostasse.
Costruendosi la fogna in via della Rotonda, si trovò il ciglio del piantato rettangolare del Pantheon, costituito da uno stipite scorniciato marmoreo, lungo met. 1,80, tolto forse da una delle porticine del cilindro esterno. E quando Gregorio III nel 735 « quaeque per circuitum tecti fuerant dissipata novo nitore construxit » {Lib. font.) fece uso, fra gli altri marmi, dell'elogio di L. Albino C. I. L. I, 285, che stava probabilmente nel foro di Augusto.
Lavori per isolare il Pantheon. Per allargare Via della Rotonda, vengono parzialmente demoliti i palazzi Crescenzi e Aldobrandini.
Sterrata di nuovo la gradinata, si vide racconciata alla peggio, allorquando l'edifizio era già convertito in chiesa cristiana, con marmi e pietre, tolte a caso dal Pantheon stesso e dai vicini edifizì.
Due di questi marmi, con gli intagli rivolti all'iugiù, e perciò conservatissimi, si riconobbero appartenere alla decorazione del portico. Un terzo masso di marmo greco, lungo met. 1 ,92 alto met. 0,75, conteneva l'architrave ed il fregio istoriato di una intavolatura. Il Visconti, nella illustrazione di queste sculture, è d'avviso che quel frammento di epistilio provenga dall'Iseo e Serapèo della IX regione.
Negli interpilastri della parte media del pronao, che forma una specie di andito dinanzi alla porta, ricorrono due ordini di fregi , intagliati in marmo greco, lunghi ciascuno met. 1,93, alti met. 0,87, e rappresentanti un festone appeso a due candelabri. Mancando alcune di queste tavole, Urbano VIII o Alessandro VII le restaurarono in istucco, sostituendo però agli arnesi del culto gentilesco, i vasi sacri del culto cristiano. Negli scavi ne furono ritrovate due integre e freschissime, messe coi rilievi all' ingiù nella scalinata.
L'Accademia Filarmonica Romana ottiene l'incarico di curare le esecuzioni musicali nelle commemorazioni ufficiali che si svolgevano al Pantheon.
Funerali di Vittorio Emanuele II al Pantheon. Nell'occasione l'edificio viene addobbato solennemente. Una gigantesca placca funeraria, con l'epigrafe "Vittorio Emanuele II - Padre della Patria" (temporaneamente sovrapposta al fregio), viene realizzata dalla fonderia di Alessandro Nelli fondendo il bronzo dei cannoni strappati agli austriaci durante le guerre d'indipendenza del 1848, del 1849 e del 1859.
Su iniziativa del Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli e con la direzione dei lavori del Lanciani, parte un ampio ciclo di lavori di risanamento del Pantheon. Viene completo l'isolamento dei fianchi (via della Minerva e Via della Palombella), scavi che portano alla luce la Basilica di Nettuno ed il portico degli Argonauti. Viene eliminata la cancellata e ripristinata la scritta in lettere di bronzo sul frontale del tempio. Ecco la relazione di Rodolfo Lanciani presentata sui lavori intrapresi per l'isolamento del Pantheon:
Ad onta di tutto ciò, fino al corrente anno 1881, due terzi incirca della curva del Pantheon rimanevano deturpati dalle fabbriche di via della Minerva e di via della Palombella, abbenchè i desideri comuni per lo isolamento dell'edificio si fossero manifestati più vivi ed impazienti di ritardo, dopo che il voto unanime della nazione aveva voluto deposta nel Pantheon la salma di Re Vittorio Emmanuele.
« S. E. il Ministro dell'istruzione pubblica, commendatore Guido Baccelli, appena assunto al potere, deliberò di compiere l'opera da tanto tempo desiderata. La demolizione del forno della Palombella fu incominciata il giorno 20 luglio: nel breve spazio di quattro mesi, oltre a 50 metri lineari della curva del Pantheon furono restituiti alla luce, insieme a sei stanzoni delle terme, ed alla quarta parte delle pareti perimetrali del calidario. Le provvide e liberali disposizioni prese da S. E. il Ministro, ne assicurano di vedere intieramente isolata e messa in evidenza la mole di Agrippa, prima che volga l'anno dal principio dei lavori.
I quali lavori hanno avuto la sorte ben rara di trovare plauso presso tutti, nel volgo come fra gli scienziati, il popolo vede con soddisfazione compiersi un' opera di tanto ornamento alla città; opera che per le difi5coltà tecniche, e per l'ingente spesa che richiede, avrebbe dato a pensare a governi e nazioni meno giovani della nostra, e di gran lunga più ricche: sopratutto a quelle che hanno l'abitudine di veder la festuca nell'occhio altrui.
Con lo smantellamento dei campanili barocchi del Pantheon, si conclude il grande ciclo di risanamento del Pantheon.
Il Principe Imperiale di Germania Federico Guglielmo di Germania in visita a Roma. Lo accolgono alla Stazione Termini il Re Umberto I, il Principe di Napoli e il Principe Amedeo, i dignitari di corte, i ministri, il Presidente del Senato Tecchio, quello della Camera Farini e l'Ambasciatore di Germania, il Sindaco Torlomia e il Presidente del Consiglio Depretis. Dopo una tappa al palazzo del Quirinale, il pomeriggio si reca al Pantheon ad omaggiare la tomba del Re Vittorio Emanuele II. La sera dopo il pranzo di gala al Quirinale viene organizzata una visita e al Campidoglio dove venne venne effettuata una spettacolare illuminazione con i bengala del Foro Romano.
Si rinnovano 9 spicchi della copertura di piombo del Pantheon, sotto la direzione del architetto camerale Gaspare Salvi.
"Molti gruppi di pellegrini si recavano a visitare il Pantheon. Naturalmente, si soffermavavo davanti alla tomba del Gran Re. E parecchi, specie spagunoli e ungheresi, scrissero il loro nome sul registro dei visitatori. Tutto era proceduto con ordine sino al mezzogiorno. A quell'ora, il veterano di guardia alla tomba reale s'accorse che tre individui appartenenti al gruppo di pellegrini francesì avevano scritto sul registro Vive le pape! Indignato, disse: “Chi ha scritto qui Vive le pape? si facci: conoscere. Nessuno si fece avanti: ma alcuni, in tono di protesta, mormorano parole poco confacenti al sacro recinto. Esasperati, i pochi cittadini presenti, rintuzzarono le parole offensive. Sopraggiunsero due carabinieri ai quali il veterano denunciò la cosa. I carabinieri cercarono di scoprire i tre male inspirati, ma invano. Intanto, molti altri pellegrini e altri cittadini erano sopravvenuti, e a un certo punto, quando i carabinieri mostravansi decisi a condorre alla sezione due pellegrini che più davano sospetto d'essere i colpevoli, i loro compagni si diedero a gridare: Liberté, liberté liberté, s'il vous plait; à l'ambassade, à l'ambassade! I cittadini allora reagirono gridando: In questura, in questura, alle Carceri nuove!
Fu in questo momento cle sopraggiunsero due guardie municipali e due di questura con un funzionario di pubblica sicurezza. A questi, uno dei pellegrini più sospettati, un giovinetto smilzo, biondo, pallido, si rese confesso. I carabinieri lo presero in mezzo e lo trassero fuori dal Pantheon. Nello stesso tempo, si arrestava pure l'altro suo complice; e il terzo; — tutti tre francesi.
Giunti che furono gli arrestati sulla piazza, dalla folla che nel frattempo si era adunata in piazza, parti una fischiata assordante, e alcuni popolani non seppero tenersi dall’infliggere una lezione a pugni agli arrestati, mentre erano fatti salire in botte. Le carrozze volarono via verso la sezione di Monterone, in mezzo ai fischi della folla sempre crescente. Il peggio fu che alcuni dei pellegrini si permisero di censurare gli arresti, e di proferire ingiurie contro il nostro paese, e contro il Re. Il popolo fu loro addosso; e se taluni poterono sottrarsi colla fuga, altri ne presero quante ne hanno potuto sopportare. Il popolo era indignatissimo e da tutti si gridava: Come? noi li rispettiamo, ed essi ce’ insultano?
Per tutta Roma, si produsse un'agitazione straordinaria. Si organizzò, in un lampo, una dimostrazione solenne, con bandiere. Si gridò a più riprese “ Viva l'Italia, Viva il Re!, davanti agli alberghi che ricettavano pellegrini. All'albergo Milano, carabinieri e guardie impedirono a stento che i cittadini , esasperati, entrassero! Per salvarsi, i Pellegrini si rifugiavano entro le porte delle case. In Piazza Colonua, passava un omnibus carico di pellegrini: la folla lo accolse a fischiate; lo inseguì; e voleva prenderlo d'assalto; ma ne fa impedita dalle guardie.
Il Pantheon, che, intanto, era stato chiuso, alle 3 e mezzo fu riaperto al pubblico. Una folla enorme di cittadini di ogni classe, si recò alla tomba di Vittorio Emanuele; molte associazioni vi trassero con bandiere, e alcune di queste vennero legate ai cancelli del tempio. Mille e mille firme, anche di stranieri, fra cui fransi, coprirono i registri all'uopo aperti nel Pantheon. Fu un plebiscito imponente , che si ripetò la sera, in piazza Colonna, dove si fecero falò dei giornali clericali. A Firenze, Torino, Napoli, Palermo, Genova, Brescia, e in altre città, si fecero dimostrazioni patriotiche. I pellegrini dovettero tutti ripartire da Roma.
Scavi di Beltrami al Pantheon, su iniziativa del Ministero della Pubblica Istruzione. Indagini nella zona di attacco tra il portico e la cella rotonda, portano alla scoperta dei resti di un precedente edificio, identificato come il primitivo tempio realizzato da Agrippa:
Allo scopo di riparare alcuni guasti prodotti da infiltrazioni d'acqua nell’intonaco della cupola del Pantheon, S. E. Ministro della Publica Istruzione ordinava, nello scorso mese di febbraio, la erezione di un ponte di servizio nell'interno del monumento, e precisamente in corrispondenza alla cappella situata fra l'altare maggiore e la tomba di Vittorio Emanuele. Effettuatosi lo scrostamento della parte d'intonaco deteriorato dalla umidità, in corrispondenza a tre lacunarî dell'anello d'imposta della cupola, venne in luce la disposizione di tre archi corrispondenti agli intercolunnî della sottostante cappella.
Siccome tale disposizione non si presentava conforme alla indicazione fornita dal Piranesi nella seconda parte della Raccolta di Templi antichi, la quale, a tav. 28, presenta la « dimostrazione dell'ottava parte della cupola come si vide quando fu spogliata dall'antica intonacatura » il che avvenne nel 1747 sotto Benedetto XIV, così S. E. il Ministro Villari molto opportunamente dispose perchè le indagini fossero maggiormente estese, per modo da raccogliere gli elementi sufficienti a determinare la struttura della cupola del Pantheon, assecondando così la domanda che al Ministero era stata rivolta dal sig. prof. Guillaume, Direttore dell’Accademia di Francia a Roma, perchè il sig. architetto Chedanne, pensionato dalla Accademia stessa, potesse compiere lo studio già iniziato sul monumento anche nella parte che riguarda la cupola, sulla cui struttura non si ha oggidì altra indicazione all'infuori della tavola succitata del Piranesi. In attesa che queste ulteriori indagini abbiano a permettere la ricostituzione esatta della struttura della cupola, meritano di essere segnalati fin d'ora alcuni dati di fatto interessanti dal punto di vista costruttivo e dal punto di vista storico del monumento.
Lo scrostamento compiuto all'imposta della cupola, permette di stabilire fin d'ora come la costruzione della cupola sia stata iniziata a strati orizzontali di laterizî collegati con malta di pozzolana nera molto tenace, e disposti con una inclinazione del 10 per cento circa verso l'esterno : gli archi che si presentano incorporati nella massa della cupola all'imposta di questa, hanno evidentemente lo scopo di scaricare il peso in corrispondenza alle tratte degli interculonnî dell'ordine inferiore, determinando così una continuità di struttura nel senso verticale, dalle colonne sino alla cupola, il che costituisce un nuovo argomento per escludere la ipotesi dell'Adler (Das Pantheon zu Rom, Berlin 1871), secondo la quale vi sarebbero stati in origine, superiormente alle cappelle, dei grandi archi quali si veggono sopra l'altare maggiore e sopra la porta.
L'attendibilità del disegno del Piranesi, infirmato dalla constatazione di questi archi all'imposta della cupola (che in quel disegno non figurano) risultava invece avvalorata in seguito all'estendersi dello scrostamento, essendosi trovata la imposta di un grande arco, il quale abbraccia i tre archi sottostanti, coll’ufficio di scaricare il peso della cupola in corrispondenza a tutto lo sfondo della cappella, il che concorda colla indicazione data dal Piranesi. Nel centro di uno dei lacunari sì trovò una grappa a T in bronzo, la quale evidentemente era destinata a reggere la decorazione di un rosone in bronzo.
Scavi di Beltrami al Pantheon, su iniziativa del Ministero della Pubblica Istruzione. Indagini nella zona di attacco tra il portico e la cella rotonda, portano alla scoperta dei resti di un precedente edificio, identificato come il primitivo tempio realizzato da Agrippa
Funerali di Umberto I al Pantheon.
Commemorazione di Umberto I a Roma: "Alle le 17, un corteo immenso si forma nelle vie che stanno attorno a Piazza Indipendenza. Il corteo ha impiegato circa due ore per sfilare; quando la testa del corteo giunge al Pantheon, la coda non si è ancora messà în movimento! Mano mano che arriva, entra nel tempio dai cancelli di destra, gira intorno al tumulo e dinanzi alla tomba di Umberto, depone a piè del catafalco le corone; quindi esce dai cancelli di sinistra e prosegue fino alla piazza di San Luigi dei Francesi, dove si scioglie."
67° anniversario dei Bersaglieri: "Anniversario celebrato portando alla tomba provvisoria del re Umberto I nel Pantheon, una stele dedicata dai bersaglieri alla memoria del compianto re: "La massa generale della stele eseguita dell'architetto Guido Cirilli, ex bersagliere, è di nembro giallo, policroma, come policromo è l'interno del Pantheon. Poggia sopra uno zoccolo di granito orientale ed ha per coronamento un capitello jonico con dorature, pure esso di nembro giallo. Alla sommità della si sostenuta da una base di rosso antico, si erge una lucerna di bronzo dorato, ispirata ai più bei modelli antichi. Artistici e ricchi fregi sono scolpiti sul capitello, nel quale figurano i simboli cristiani. La stele è legata armoniosamente al capitello con i caratteristici emblemi del Corpo dei bersaglieri, ed in essa sono pure scolpite le insegne di Casa Savoia. L'opera ha, sul lato destro, una figura a basso-rilievo rappresentante un velife, il bersagliere delle antiche e gloriose legioni romane, e, sul lato sinistro, un altro bassorilievo rappresentante un Bersagliere nella storica vecchia divisa."
XXV anniversario della morte di Re Vittorio Emanuele II: "Il pellegrinaggio che venerdì 9 gennajo, si recò al Pantheon a riverire le tombe del Re Galantuomo e del Re Martire, esprimeva il sentimento di milioni d'Italiani verso sacre memorie che compendiano tanti anni di aspirazioni, di lotte, di prove.
Nella mattina, alle ore 8, scortato dai corazzieri, il Re, la regina Elena e la regina Madre, accompagnate dalle loro Case civili e militari, s'erano recati mestamente nel Pantheon a ricordare, a pregare.
A mezzogiorno, la vasta piazza dell'Indipendenza si riempiva di rappresentanze. Il cielo non rideva del suo bell'azzurro; un velo di mestizia pareva scendere sulla città. Dodici mila pellegrini erano venuti d'ogni punto d'Italia; e il corteo, che andò formandosi, presentava un insieme magnifico, solenne, di ventimila cittadini uniti in un solo sentimento. In quattro gruppi, dividevasi il corteo: settecento e venticinque gonfaloni, cento corone, venti musiche, che alternavano inni nazionali e armonie funebri.
Alle 14 e un quarto, la testa del corteo entra nel Pantheon, ch'è addobbato a lutto, con maestosi drappi neri, ornati di ricami e di frangie d’oro e d'argento; e, sopra dell’ingresso principale, in un’ ampia targa, si leggon le parole: A Dio ottimo massimo — Governo e popolo innalzano preci — Nel XXV anniversario della morte del Re Vittorio Emanuele Il — Padre della Patria.
Alla sera, nel teatro Argentina, l'avv. Vecchini tenne un’eloquente commemorazione"
Il Presidente della repubblica francese Émile Loubet, esce dal Quirinale alle ore 10.30 per recarsi al Pantheon a visitare le tombe di Vittorio Emanuele II e di Umberto.
Segue una visita alla regina madre a palazzo Margherita.
A mezzogiorno îl presidente offre una colazione in palazzo Farnese, alla quale assistevano, col seguito del presidente, il personale delle due ambasciate di Francia a Roma, e numerosi invitati francesi.
Alle 17.15 il re Vittorio Emanuele III e Loubet escono dal Quirinale per fare una passeggiata în città, guidato dal re. La sera, si svolge un banchetto di gala al Quirinale.
Dopo il banchetto di gala, il presidente, i reali, i seguiti si recano al teatro Argentina (rinnovato nelle tappezzerie, nelle decorazioni), accoltivi da una grandiosa dimostrazione così all'arrivo come alla partenza. Eseguivasi il Faust, seguito dal ballo Bacco e Gambrinus.
Traslazione della salma del Re Umberto I nella tomba definitiva al Pantheon:
"Cerimonia alla quale, presente îl Re, parteciparono solamente le alte cariche dello Stato e della Corte.
Il nuovo loculo dove la salma di Umberto è stata definitivamente tumulata è alto dal suolo un quattro metri; e lo chiude una lastra di travertino con in grosse lettere di bronzo il solo nome: Umberto I; ma sotto a questa lastra di travertino, un'altra di piombo, aderente al feretro, nell'interno del loculo, porta questa epigrate:
Umberto I Italiae Regis bonitate nobilis Ossa et cineres Victorius Emanuel III F. Hic transferri pientissimus voluit VIII Kal. Jul. A. MOMIV."
Inaugurazione della Tomba di Re Umberto I nel Pantheon: "Presenti le rappresentanze degli Alti Corpi dello Stato e dei sodalizi militari e civili di Roma. La bella opera architettonica fu ideata dal defunto architetto Sacconi, e condotta a termine dal fido discepolo di Ini, architetto Guido Cirilli, che portò notevoli modificazioni al bozzetto primitivo. Îl punto, ove si accentra lo spirito dell’opera, è nella corona ferrea, che con lo scettro posa sull'ara di porfido. La corona, lo scettro, danno bagliori d'oro. La stola su cni posano Je insegne della regalità, è pure dorata con punti d'argento che hanno la Iuce delle perle e spicca sul cuscino di basalto. È questa opera lodatissima eseguita dall’orafo Galli. L'ara di porfido, è sostenuta da un basamento di africano. La targa ampia di alabastro, di un'antica cava dell'Africa Romana, è fiancheggiata da due grandi rilievi di argento. Rappresentano la Bontà, modellata con profondo sentimento da Eugenio Maccagnani, ela Munificenza. austera e nobile figura di Arnaldo Zocchi. Escono entrambe dalla fonderia Nelli. Entro una cornice di bronzo dorato con faserole di argento, la targa offre un campo di grande semplicità: nell'intereolunnio spiccano le lettere di argento: Umberto T— re d'Italia. Sopra la targa festoni e candelabri dorati con tenie di argento, fusi, come la cornice, dalla fonderia Bastianelli. Attorno, gran profusione di marmi: lesene di giallo antico, specchi di africano, fregio di verde antico e di pavonazzetto, di serpentino, di porfido, di alabastro rosa e di alabastro fiorito. È una tavolozza di eleganza severa, con la quale l'abilità dei marmorari del Fedeli ha saputo combinare mirabili intrecci di linee e di colori. Questo insieme di armonie è completato dalla lampada offerta dalla colonia italiana di Parigi. La disegnò il Cirilli in forma classica: la fuse il Bastianelli: è di bronzo con motivi bizantini nei simboli cristiani. Per la spesa della tomba, che ascende a L. 450000, fu provveduto interamente dalla cassa privata di re Vittorio Emanuele III."
Nuova sistemazione della Tomba di Raffaello nel Pantheon: "Il Consiglio Superiore delle Belle Arti si occupò della tomba di Raffaello, e decretando in massima che il sarcofago fosse rimesso in luce, affidò al professor Antonio Muloz, ispettore dei monumenti, l'incarico di una sistemazione definitiva. La quale è ora felicemente compiuta: e domenica scorsa il bel sarcofago antico che racchiude le ossa di Raffaello potè essere scoperto fra la commozione dei presenti: innanzi ad esso fu posto, come si usava nel Cinquecento, un altare a mensa, sostenuto da due balaustri, e vuoto al disotto, in modo da permettere la vista dell'urna marmorea in fondo all'arco. Tanto i balaustri che la mensa dell'altare, e il rivestimento esterno dell'arco e dei pilastri laterali, sono în marmo pavonazzetto antico. L'edicola della Madonna del Sasso è stata liberata da tutte le posteriori ornamentazioni, e torna ora, coi bei lavori eseguiti dal Munoz, a mostrar tutta la semplicità e la purezza delle sue classiche linee. ll meraviglioso artista, alla cui opera i secoli pare non tolgano ma aggiungano grazia e freschezza, ha così finalmente, per opera dell’Italia nuova, degna sepoltura nel Pantheon."
Scavi e studi di Antonio Maria Colini e Italo Gismondi al Pantheon.
Funerali di Stato della Regina Margherita.
Il convoglio partito da Bordighera alle 11,30 del 10 gennaio, nel tragitto fino a Roma, effettua 92 soste per permettere l'omaggio delle popolazioni.
Alle ore 9, il convoglio giunge a Termini da dove iniziarono i solenni funerali con arrivo e la sepoltura della Regina al Pantheon.
Inaugurazione del nuovo organo a canne del Pantheon, realizzato da Giovanni Tamburini (dell'omonima ditta Tamburini).
La salma della regina Margherita di Savoia viene tumulata definitivamente nel Pantheon, accanto al sepolcro di Re Umberto I.
Scavi e restauri di Giuseppe Cozzo al Pantheon. Allo scopo di riconoscere le condizioni statiche del Pantheon, è stala messa in vista la struttura muraria della cupola, lungo una benda meridiana della superficie interna.
Papa Pio XI con la costituzione apostolica Recenti conventione, in ossequio all'articolo 15 del Concordato tra la Santa Sede e l'Italia, sopprime la diaconia di Santa Maria ad Martyres al Pantheon. Con lo stesso documento il titolo viene trasferito a Sant'Apollinare.
II giorno di visita di Adolf Hitler a Roma. Alle 10 Duce Mussolini (in divisa di Comandante della milizia) insieme al Ministro degli Esteri Ciano, si recano al Quirinale ad incontrare l'ospite. I due gerarchi giungono poi al Pantheon, dove depongono alcuni mazzi di fiori sulle tombe dei Savoia. Dopo la visita al Palazzo Littorio per rendere omaggio all'Ara dei caduti fascisti, si recano all'Altare della Patria, dove passano attraverso cinquemila uomini in perfetta divisa: a destra milizie tedesche, a sinistra italiane. Sfilata su via dei Fori imperiali. Dopo pranzo, partono da Palazzo Venezia per dirigersi al Campo Roma presso l'aeroporto di Centocelle, assistono a una manifestazione militare alla quale parteciparono 50.000 fra Balilla e Avanguardisti. Raduno di nazionalsocialisti residenti a Roma alla Basilica di Massenzio. A sera il Fuhrer parte per Napoli.
Sono avviati importanti lavori di riqualificazione di Piazza della Rotonda. Gli scavi per la messa in opera di una nuova galleria di servizi, che riguardano tre lati della piazza, riportano alla luce ampi tratti della pavimentazione adrianea in grandi lastre di travertino.
Si concludono i lavori di riqualificazione della pavimentazione di Piazza della Rotonda. Sono stati eliminati i marciapiedi e il manto stradale in asfalto, sostituito da una pavimentazione a Sanpietrino.
Avviano i lavori di restauro al Pantheon con un intervento di manutenzione straordinaria della cupola.
Scavi sulla fronte del Pantheon riscoprono la gradinata originaria.
Il Ministero per i beni e le attività culturali affida il Pantheon in gestione al nuovo istituto del Polo museale del Lazio.
Il Ministero per i beni e le attività culturali affida il Pantheon in gestione alla Direzione Musei statali di Roma.
A Piazza della Rotonda si crea una voragine nel lato ovest. Riemergono i pannelli di travertino della pavimentazione imperiale, già esplorati nel 1996.
Inaugurata la nuova illuminazione artistica del Pantheon. L’evento è stato aperto dall’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che ha omaggiato il maestro Ennio Morricone eseguendo alcune delle sue più celebri composizioni e dalla Banda della Polizia Locale di Roma Capitale. Il progetto di illuminazione artistica, nato dalla collaborazione tra Roma Capitale – Dipartimento Simu e ACEA, è stato realizzato dalla multiutility con l'utilizzo di 150 luci a LED di ultima generazione (per una potenza complessiva di 7500 W) che hanno sostituito le vecchie apparecchiature, minimizzando l’impatto estetico dei proiettori, migliorando l’effetto cromatico dell’illuminazione d’accento e riducendo i consumi energetici.
Nella sede del Ministero della Cultura, viene firmata la nuova convezione sul Regolamento d’uso della basilica di Santa Maria ad Martyres, meglio conosciuta come Pantheon. A sottoscrivere l'accordo, il Ministero della Cultura, rappresentato dal Direttore Generale della Direzione Generale Musei e dal Direttore della Direzione Musei statali città di Roma, e il Capitolo della basilica di Santa Maria ad Martyres. Il testo prevede il pagamento di un biglietto per l’accesso dei visitatori al Pantheon, che sarà consentito soltanto al di fuori degli orari riservati alle funzioni liturgiche e alle attività pastorali, affinché sia salvaguardato l’esercizio del culto all’interno della basilica.
Sulla facciata il fregio riporta l'originaria dedica di Agrippa in lettere di bronzo:
M•AGRIPPA•L•F•COS•TERTIVM•FECIT
«Marcus Agrippa, Lucii filius, consul tertium fecit»
«Lo costruì Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta».
Una seconda iscrizione relativa a un modesto restauro compiuto nel 202 d.C. da Settimio Severo e Caracalla, è stata incisa in caratteri più piccoli sull'architrave sotto alla prima
L'edificio è composto da una struttura circolare unita a un pronao in colonne corinzie (otto frontali e due gruppi di quattro in seconda e terza fila) che sorreggono un frontone.
La grande cella circolare, detta rotonda, è cinta da spesse pareti in muratura e da otto grandi piloni su cui è distribuito il peso della cupola emisferica in calcestruzzo, che ospita al suo apice un'apertura circolare detta oculo, che permette l'illuminazione dell'ambiente interno.
Il pronao è ottastilo ed era composto da 16 colonne, 8 colonne di granito grigio provenienti dall'Isola d'Elba e 8 colonne di granito rosa provenienti dalla cava di Mons Claudianus in Egitto. Misura 34,20 x 15,62 metri ed era innalzato di 1,32 metri sul livello della piazza, per cui vi si accedeva per mezzo di cinque gradini. L'altezza totale dell'ordine è di 14,15 metri mentre i fusti hanno 1,48 metri di diametro alla base.
1926
II Progetto Brasini per il Foro Mussolini
1905
Dante Paolocci
Pavimentazione in legno attorno al Pantheon
L'Illustrazione Italiana 1905
1904
Dante Paolocci
Traslazione della salma di Re Umberto alla tomba defintiva
L'Illustrazione Italiana 1904
1903
Dante Paolocci
XXV anniversario della morte di Re Vittorio Emanuele II
L'Illustrazione Italiana 1903
1901
Dante Paolocci
Commemorazione di Umberto I a Roma
L'Illustrazione Italiana 1901
1900
Dante Paolocci
Funerali di Re Umberto I
L'Illustrazione Italiana 1900
1895
Dante Paolocci
Commemorazione del 9 gennaio al Pantheon
L'Illustrazione Italiana 1895
1891
Dante Paolocci
L'Oltraggio alla Tomba di Re
L'Illustrazione Italiana 1891
1882
Dante Paolocci
Isolamento del Pantheon dalla parte della Palombella
L'Illustrazione Italiana 1882
1882
Pianta archeologica dell'area del Pantheon
1878
Dante Paolocci
Esequie di Re Vittorio Emanuele Ii al Pantheon
L'Illustrazione Italiana 1878
1865
Paolo Cacchiatelli
Pantheon di Agrippa detta La Rotonda
Le Scienze e le Arti sotto il pontificato di Pio IX
1850
Luigi Rossini
Veduta della Salita dei crescenzi
Scenografia di Roma moderna
1847
Domenico Amici
Obelisco Minerveo
Raccolta delle vedute dei Contorni di Roma
1837
Ippolito Caffi
Veduta di piazza del Pantheon
1837
Domenico Amici
Interno del Pantheon
Raccolta delle principali vedute di Roma
1835
Achille Pinelli
Pantheon
1835
Giovanni Battista Cipriani
Pantheon
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1833
Agostino Tofanelli
Interno del Pantheon durante alluvione
Memorie di antichità e curiosità di Roma e dintorni
1833
Agostino Tofanelli
Pantheon di Agrippa
Memorie di antichità e curiosità di Roma e dintorni
1832
Ippolito Caffi
Veduta di piazza del Pantheon
1832
Domenico Amici
Pantheon detta la Rotonda
Raccolta delle principali vedute di Roma
1830
Antonio Acquaroni
Interno del portico del Pantheon
Nuova raccolta di vedute antiche della città di Roma
1830
Antonio Acquaroni
Ingresso del portico del Pantheon
Nuova raccolta di vedute antiche della città di Roma
1823
Luigi Rossini
Veduta del Pantheon di Agrippa
Raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica
1823
Luigi Rossini
Veduta del lato sinistro del Pantheon
Raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica
1823
Luigi Rossini
Porta del Panteon
Raccolta delle più interessanti vedute di Roma antica
1823
Luigi Rossini
Pronao del Pantheon
Raccolta delle piu interessanti vedute di Roma antica
1821
George Ledwell Taylor
Ground plan of Panteon
Architectural Antiquities of Rome
1821
George Ledwell Taylor
Pantheon
Architectural Antiquities of Rome
1821
George Ledwell Taylor
Elevation of Pantheon
Architectural Antiquities of Rome
1821
George Ledwell Taylor
Interior of Pantheon
Architectural Antiquities of Rome
1821
George Ledwell Taylor
Interior of the Pantheon
Architectural Antiquities of Rome
1821
George Ledwell Taylor
Interior of the Pantheon
Architectural Antiquities of Rome
1821
George Ledwell Taylor
Dettails of Pantheon
Architectural Antiquities of Rome
1821
George Ledwell Taylor
Capitals of Pantheon
Architectural Antiquities of Rome
1821
George Ledwell Taylor
Portico of the Pantheon
Architectural Antiquities of Rome
1821
George Ledwell Taylor
Elevation of Pantheon
Architectural Antiquities of Rome
1821
George Ledwell Taylor
Section of Pantheon
Architectural Antiquities of Rome
1821
George Ledwell Taylor
Elevation of Pantheon
Architectural Antiquities of Rome
1821
George Ledwell Taylor
Door of the Pantheon
Architectural Antiquities of Rome
1821
George Ledwell Taylor
Exterior of the Pantheon
Architectural Antiquities of Rome
1818
Luigi Rossini
Piazza della Rotonda
Raccolta di Cinquanta Principali Vedute di Antichità
1818
Pietro Parboni
Pantheon
Raccolta de monumenti più celebri di Roma antica
1818
Luigi Rossini
Pronao del Pantheon
Raccolta de monumenti più celebri di Roma antica
1817
Giovanni Battista Cipriani
Pantheon e Obelisco Egizio
Degli Edifici Antichi e Moderni di Roma
1813
Regolarizzazione della piazza del Pantheon
Album Gabrielli
1804
Giovanni Battista Cipriani
Portico del Pantheon nell'età primitiva
Ornamenti architettonici degli edifici dell'antica Roma
1804
Antonio Acquaroni
Portico del Pantheon nell'età attuale
Ornamenti architettonici degli edifici dell'antica Roma
1804
Angelo Uggeri
Vestibolo del Pantheon
Ornamenti architettonici degli edifici dell'antica Roma
1802
Angelo Uggeri
Dettagli di Portali
Dettagli dei materiali utilizzati dagli antichi per la costruzione
1802
Angelo Uggeri
Sviluppo di Cortina del Panteon
Dettagli dei materiali utilizzati dagli antichi per la costruzione
1802
Angelo Uggeri
Sviluppo d'intonaci di marmi del Panteon
Dettagli dei materiali utilizzati dagli antichi per la costruzione
1790
Francesco Piranesi
Panteon e fabriche antiche adiacenti
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Restauro della cupola del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Prospetto del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Parte laterale del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Sezione e interno del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Sezione per traverso del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Parte di dietro del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Parti del Pronao del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Parti dell'interno del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Prospetto del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Scenografia dello stato antico del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Icnografia della fornice del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Ichnografia dello stato presente del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Parti del portico del Panteon
Raccolta de tempj antichi
1790
Francesco Piranesi
Parti del portico del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Parti del portico del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Parti esteriori del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Parti esteriori del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Porta del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Primo ordine interno del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Primo ordine interiore del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Primo ordine interiore del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Primo ordine interiore del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Primo ordine interiore del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1790
Francesco Piranesi
Primo ordine interiore del Panteon
Raccolta de tempj antichi
1790
Francesco Piranesi
Opera laterizia del Panteon
Raccolta de tempj antichi
1780
Francesco Piranesi
Secondo ordine interiore del Panteon
Seconda parte de' tempj antichi che contiene il celebre Panteon
1774
Pierre Adrien Paris
Entablements, corniches et autres détails antiques
Études d'Architecture faites en Italie
1774
Pierre Adrien Paris
Détails du Panthéon
Études d'Architecture faites en Italie
1762
Giovan Battista Piranesi
Veduta del Pantheon
Campus Martius Antiquae Urbis
1761
Domenico Montaigù
Interno della Chiesa della Rotonda
Nuova raccolta delle più belle Vedute di Roma
1761
Domenico Montaigù
Veduta della piazza della Rotonda
Nuova raccolta delle più belle Vedute di Roma
1756
Giovan Battista Piranesi
Veduta del Pantheon
Le Antichità Romane - Tomo II
1756
Giovan Battista Piranesi
Veduta interna del Pronao del Pantheon
Le Antichità Romane - Tomo I
1756
Giovan Battista Piranesi
Veduta dell'interno del Pantheon
Le Antichità Romane - Tomo I
1752
Giuseppe Vasi
Piazza della Rotonda
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro II
1747
Giovan Battista Piranesi
Veduta del Panteon d'Agrippa
Vedute di Roma
1747
Giovan Battista Piranesi
Veduta interna del Panteon
Vedute di Roma
1747
Giovan Battista Piranesi
Veduta della piazza della Rotonda
Vedute di Roma
1747
Giovan Battista Piranesi
Veduta interna del Pronao del Panteon
Vedute di Roma
1747
Giovan Battista Piranesi
Veduta interna del Panteon
Vedute di Roma
1745
Santa Maria ad Martyres detta la Rotonda
Roma antica, e moderna
1708
Bonaventura van Overbeek
Le Panthéon
Les restes de L'Ancienne Rome
1705
Pieter Schenk
Pantheon
Roma aeterna
1705
Pieter Schenk
Veduta del Pantheon
Roma aeterna
1696
Lievin Cruyl
Conspectus Templi S. Mariæ
Thesaurus Antiquitatum Romanarum
1693
Alessandro Specchi
Santa Maria della Rotonda
1690
Tiburzio Vergelli
Fontana nella piazza della Rotonda
Le fontane publiche delle piazze di Roma
1666
Lievin Cruyl
Conspectus Templi S. Mariæ
Prospectus Locurum Urbis Romae Insignium
1665
Giovan Battista Falda
Piazza della Rotonda
Nuovo Teatro delle Fabbriche, et edificii sotto Papa Alessandro VII
1665
Giovan Battista Falda
Piazza della Rotonda
Nuovo Teatro delle Fabbriche, et edificii sotto Papa Alessandro VII
1641
Israel Silvestre
Piazza della Rotonda
Antiche e Moderne Vedute di Romae
1627
Pantheon vulgo Rotonda
Ritratto di Roma antica
1615
Aloisio Giovannoli
Pantheon
Vedute degli antichi vestigj di Roma
1615
Aloisio Giovannoli
Pantheon
Vedute degli antichi vestigj di Roma
1613
Giacomo Lauro
Pantheon vulgo Rotonda
Antiquae Urbis Splendor
1588
Girolamo Francino
Pantheon, S. Maria rotonda
Le cose maravigliose della citta di Roma
1575
Étienne Dupérac
Vestigia del Pantheon di Agrippa
I vestigi dell'antichita di Roma
1575
Nicolas Beatrizet
Pantheon, spaccato del fianco destro
Speculum Romanae Magnificentiae
1575
Pantheon
Speculum Romanae Magnificentiae
1569
Giovanni Battista Cavalieri
Pantheon
Vrbis Romae Aedificiorvm
1550
Philip Galle
S. Maria della Rotonda
Ruinarum varii prospectus, ruriumque aliquot delineationes