Codice identificativo monumento: 19036
In via Privata 3ª, sotto la casa di recente costruzione di proprietà del sig. Nazareno Giorgetti (v. fig. 4, lett. A), presso la sponda destra del Tevere, nel fare i lavori di sterro per la cantina, si è scoperto un criptoportico (fig. 5, pianta), il cui ciglio della volta è a m. 2,45 sotto il livello stradale. Esso si prolunga nella proprietà Giorgetti, in direzione nord-est sud-ovest obliquamente alla strada, per 26 m., e prosegue, a detta degli operai del luogo che l'hanno esplorato, per altri 35 m. circa e volgerebbe poi a nord-ovest, ad angolo retto.
Dai due saggi di sterro praticati, uno al termine del criptoportico verso il Tevere, l'altro a m. 10 all'interno, si è potuto riconoscere che esso è stato interrato, in parte artificialmente con terra di scarico, ed in parte dalle alluvioni del Tevere. La sua altezza è di m. 3,30; la larghezza di m. 4,20 (fig. 5, lett. a-b, c-d). I muri a sacco poggiano sull'argilla, senza fondazioni, ed hanno il paramento interno a reticolato irregolare; il loro spessore è di m. 2 circa e li ricopre un intonaco di sabbia mista a calce, cosparso sulla stabilitura. L' infiltrazione delle acque l'ha ricoperto di una forte incrostazione calcarea. Lungo le pareti corrono, all'altezza di m. 2,10 dal suolo, finestre a strombo (fig. 5, sez. a-b), all'interno larghe m. 1,30, alte m. 0,95, profonde m. 1,90, che si restringono fino a formare all'esterno feritoie in piano, lunghe m. 0,40 e larghe m. 0,25, chiuse a ciascuno dei quattro lati da massi squadrati di tufo (fig. 5, sez. c-d), ed alternate a destra ed a sinistra alla distanza di m. 4 l'una dall'altra (fig. 5, pianta).
Il criptoportico termina a 12 m. dalla sponda del Tevere con una finestra di fondo, che è simile alle altre nella forma e nelle dimensioni; ma il paramento sotto l'intonaco è fatto con quadrelli di tufo, mentre nelle altre è in muratura.
L'attuale pavimento, che non è certamente il primitivo, è formato da una massicciata di terra battuta, mista ad avanzi minuti di marmi di varie specie ed a pezzi di dolii e di anfore, che poggia sulla sabbia ed è ricoperta da un sottile strato di calce e pozzolana.
I numerosi tasselli fittili proprî dell'opus spicazum, trovati fra il terriccio asportato, fanno supporre che l'antico pavimento fosse di quella specie.
A m. 1,80 dal fondo e staccato m. 0,70 dalla parete sinistra del criptoportico, vi è poggiato a terra ed ancora a posto un tamburo di colonna di tufo rivestito di stucco alto m. 0,40, dal diam. di m. 0,45, con sopra un capitello di marmo bianco abbozzato, alto m. 0,30, dal diam. di m. 0,45, con un listello lungo l'orlo dell'abaco a fregio di fogliami cuoriformi. Il piano dell'abaco del capitello è ad arte incavato in tondo, come se avesse dovuto servire di sostegno ad un dolio di grandi dimensioni. In basso, sotto il pavimento, a m. 0,30 dalla parete settentrionale del criptoportico è conservato, a tratti, un piccolo cunicolo, largo m. 0,22, di muratura a sacco dello spessore di m. 0,20. L'essere stato trovato ripieno di melma indica che servì di scolo alle acque.
Recentemente, nell'eseguire una fogna in via Privata 1ª, 200 m. circa a nord di quello in parola, si è visto un breve tratto di criptoportico della stessa forma e dimensioni. Essi sono certamente in relazione fra di loro: si può anzi supporre che, poichè, come si è detto, il criptoportico della via Privata 3ª sembra voltare ad angolo retto verso nord-ovest, quello della via Privata 1a ne fosse il lato settentrionale.
Forse vi saranno stati uno o più bracci intermedî staccantisi dal trasversale, con ingressi presso la sponda del Tevere.
Questa serie di vasti corridoi sotterranei bene aerati ed illuminati, servì presumibilmente da magazzino provvisorio per vini oli e grani, e l'uso se ne prolungò in epoche successive, come dimostrano la struttura del reticolato, che si può attribuire al primo secolo dell'impero, l'intonaco più tardo ed il pavimento rifatto con terra di scarico.
Dagli sterri eseguiti vennero in luce, frammisti al terriccio di scarico, insieme a numerosi ed insignificanti frammenti di svariata decorazione in marmi e di intonachi dipinti, ed a molti avanzi di grandi dolii ed anfore, i seguenti oggetti: una lucerna fittile bilicne con protome di Diana (diam. m. 0,07), un frammento di lucerna fittile con figurina di Sileno, un frammento di lucerna fittile con la figura di una Vittoria sul globo con una palma nella mano destra, una piccola tazza fittile (m. 0,09 X 0,04), un coperchio di grande dolio (diam. m. 0,57 X 0,04) con bollo (cfr. C.I.L., XV, 2462 seg): STAMARCIVSLVCIFER un mezzo coperchio di grande dolio (m. 0,73 X 0,04) con bollo frammentario (cfr. C.I.L. XV, 10968): ...EVARISTI ...V ed infine un fondo di tazza aretina con bollo (C.I.L., XV, 5277).
Angiolo Pasqui.