Codice identificativo monumento: 1945
18/3/1145
Cencio Frangipane acquistano dai Monaci di San Gregorio una proprietà nei pressi delle rovine del Settiziono e la Torre della Moletta. L'Arco di Costantino e di Tito sono trasformati in accessi alla cinta muraria del Campo Torrecchiano.
5/4/1536
L'imperatore Carlo V giunge a Roma. Il corteo entra trionfalmente da Porta San Sebastiano alle ore 11. In testa marciano quattromila fanti spagnoli al comando del marchese del Vasto, in righe di sette e cinquecento cavalieri, seguivano gli inviati di Firenze, Ferrara e Venezia, i baroni romani, i grandi di Spagna, il senatore di Roma e il governatore della città. Procedono davanti all'imperatore, vestito di velluto viola e su un cavallo bianco, cinquanta giovinetti dell'aristocrazia romana, vestiti di seta viola. Seguono l'imperatore, i cardinali a cavallo a due a due. Poi 1500 soldati di fanteria, 300 cavdeggeri alla borgognona e 1000 archibugieri. Chiude il corteo la guardia imperiale, di duecento uomini. Il corteo percorre l' Appia, passando davanti alle Terme di Caracalla e al Settizonio, sotto gli archi di Costantino e di Tito, attraverso il Foro e l'Arco Settimio Severo, girando intorno al colle capitolino, raggiungendo la piazza di San Marco) dove era stato eretto da Sangallo il Giovane un arco trionfale ornato di statue e pitture). Probabilmente l'imperatore, fa sosta al palazzo Caffarelli, per poi proseguuire lungo la via Papale e i Banchi, il ponte di Castel Sant'Angelo e attraverso Borgo, arriva in piazza San Pietro salutato dal rombo delle artiglierie di Castello. Davanti alla basilica, Carlo V scese da cavallo e presenta il rituale omaggio al pontefice che lo aspettava nel portico. Insieme entrano in San Pietro per assistere a una funzione religiosa e si recarono nella sala Regia e nella cappella di Nicolò V, dove il papa prese congedo e l'imperatore fu accompagnato nell'alloggio predisposto.
4/12/1571
L'ammiraglio Marcantonio II Colonna celebra il trionfo dopo la vittoria sui turchi ottenuta a Lepanto dalla Flotta della Lega Santa. Il corteo si muove da Porta San Sebastiano a San Pietro, con tappe all'arco di Costantino, di Tito, di Settimio Severo e dal Campidoglio al Vaticano. La porta era adorna di festoni e della rappresentazione "di varie spoglie tolte ai nemici; si scorgevano timoni, remi, antenne, galee fracassate, artiglierie ed altre cose relative alla battaglia navale". Sulla grande arcata della predetta porta, così come sui tre antichi archi di trionfo ch'egli avrebbe attraversato lungo la Via Trionfale e la Via Sacra, erano state affisse delle grandi iscrizioni in latino inneggianti alla vittoria navale ed ai suoi artefici. La prima di esse, in particolare, recava la dedica del Senato e del Popolo Romano a "Marco Antonio Colonna, ammiraglio della flotta pontificia, altamente benemerito della s. Sede, della salute degli alleati e della dignità del popolo romano". I festeggiamenti proseguono per sette giorni.
1820
Alla morte di Raffaele Stern, Giuseppe Valadier assume la direzione per completare i restauri e gli scavi presso l'Arco di Tito.
20/12/1821
Giuseppe Valadier espone all'Accademia romana di Archeologia la sua “Narrazione artistica dell’operato finora nel ristauro dell'arco di Tito": «Altra cosa da rimarcarsi e che non poteva scoprirsi senza il disfacimento de’pezzi componenti l’arcata, siè che tutti i conci di essa si volevano, da chi li destinò all’opera, collegati con perni impiombati, come si ricava da’buchi, fatti via bella posta e da’suoi canaletti e sfiatatori per farci scorrere il piombo liquefatto, coll’idea che così uno tenesse a freno l’altro; ma che? di tutti questi perni niuno vene fu posto..., per cui ligran coni essendo soltanto posati obliquamente, come porta il raggio dell’arco, hanno potuto sdrucciolare sotto il peso per ogni piccola mancanza di appoggio. Da questo fatto si riconosce, che l’arte di rubare negli esecutori delle fabbriche è stata sempre in vigore senza riserva...»
1823
Si concludono i restauri all'Arco di Tito. Viene posta una iscrizione sul lato ovest dell'attico, per ricordare il Papa Pio VII committente e gli architetti che si sono occupati del restauro. Raffaele Stern e Giuseppe Valadier.
1827
Demolizione con esplosivi della torre Cartularia, vicino all'arco di Tito. Emergono le fondamenta di un antico edificio, identificato come i resti del tempio di Giove Statore.
1900
Campagni di scavi di Giacomo Boni al foro romano: dissotterrata la facciata della Curia. Scoperta il Sacello di Venere Cloacina; demolizione della chiesa di Santa Maria Liberatrice; proseguimento degli scavi nella casa delle Vestali; rimozione delle fasi imperiali del basolato all'altezza dell'arco di Tito.
1902
Scavi consistenti all'Arco di Tito per abbassare il livello stradale e mettere in luce le fondazioni.
L'ampiezza dell'arco è stata calcolata in circa 17 metri, per una profondità di circa 15, mentre le colonne dovevano sviluppare un'altezza di oltre 10 metri.
L'iscrizione sull'attico (lato ovest, verso il Foro) reca la dedica del monumento da parte del Senato all'imperatore Tito:
«SENATUS POPULUSQUE ROMANUS
DIVO TITO DIVI VESPASIANI F(ILIO)
VESPASIANO AUGUSTO»
«Il senato e il popolo romano
al Divo Tito Vespasiano Augusto,
figlio del Divo Vespasiano.»
Sulle pareti due grandi pannelli. In uno avanza la quadriga imperiale, guidata dalla dea Roma, con Tito incoronato dalla Vittoria; nell’altro i soldati traportano le opere trafugate dal Tempio di Gerusalemme: le trombe d’argento, la mensa dell’arca dell’alleanza e il candelabro a sette bracci.
Sulle due facciate, il fornice è inquadrato da semicolonne, con fusti scanalati e capitelli compositi (primo esempio sicuramente datato nella città di Roma), che sorreggono una trabeazione a fregio.
1850
Luigi Rossini
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1836
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Luigi Rossini
Arco di Tito
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1836
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1836
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George Ledwell Taylor
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1821
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1818
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Raccolta di Cinquanta Principali Vedute di Antichità
1818
Luigi Rossini
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Nuova raccolta di cento principali vedute antiche e moderne di Roma
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Giuseppe Vasi
Veduta del Campo Vaccino
Le rovine delle antiche Magnificenze di Roma
1756
Giovan Battista Piranesi
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1747
Giovan Battista Piranesi
Veduta dell'Arco di Tito
Vedute di Roma
1747
Giovan Battista Piranesi
Arco di Tito
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1740
Giovanni Battista Busiri
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Campo Vaccino
1708
Bonaventura van Overbeek
Arc de Tite
Les restes de L'Ancienne Rome
1708
Bonaventura van Overbeek
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1708
Bonaventura van Overbeek
Arc de Tite
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1705
Pieter Schenk
Veduta dell'Arco di Tito
Roma aeterna
1705
Pieter Schenk
Arcus Costantini
Roma aeterna
1705
Pieter Schenk
Forum Nervae
Roma aeterna
1705
Pieter Schenk
Arcus divo Tito
Roma aeterna
1669
Giovan Battista Falda
Chiesa sotto il titolo di S. Maria nuova
Novo teatro delle Chiese di Roma date in luce sotto papa Clemente IX
1629
Giovanni Battista Mercati
Dictio Santa Maria hova
Alcune vedute et prospettive di luoghi disabitati di Roma
1615
Aloisio Giovannoli
Arcus Titi Vespasiani
Vedute degli antichi vestigj di Roma
1613
Giacomo Lauro
Fori romani
Antiquae Urbis Splendor
1613
Giacomo Lauro
Arcvs Constantini
Antiquae Urbis Splendor
1607
Giovanni Maggi
Arcus Titi Vespasiani ad S. Maria novam
Aedificiorum et ruinarum romae ex antiquis
1583
Giovanni Battista Pittoni
Forum Romanum
Discorsi sopra l'antichita di Roma
1575
Etienne Du Perac
Veduta dell'Arco di Costantino
I vestigi dell'antichita di Roma
1550
Philip Galle
Forum Boarium
Ruinarum varii prospectus, ruriumque aliquot delineationes