Data: 78
Codice identificativo monumento: 1949
1811: Scavi dei resti del Tempio di Vespasiano ad opera del Valadier. Le tre colonne angolari ancora visibili, trovate dopo lo scavo appoggiare sopra un basamento rovinoso, sono demolite e ricostruite su nuove basi. Liberati completamente i resti dell'edificio, i frammenti della trabeazione recuperati sono ricomposti all'interno della galleria del Tabularium. Sono inoltre reintegrati la scala e parti del podio.
Sopra una piattaforma di fondazione in cementizio, sorge un alto podio (33x22 metri), sempre in opera cementizia, rivestita da blocchi di travertino e ricoperti di marmo.
Il tempio era "prostilo" (con colonnato solo frontale), "esastilo" (con sei colonne sul fronte) e di ordine corinzio: la cella era quindi preceduta da un pronao con sei colonne sulla fronte, pių una per lato davanti a ciascuna delle ante, ma non presentava colonne sulla parte restante dei lati e sul retro.
L'accesso avveniva mediante una scalinata frontale, ma per la ristrettezza dello spazio questa terminava, tra una colonna e l'altra, oltre la linea della facciata.
Del tempio si conservano oggi solo le tre colonne poste ad angolo, alte 15,20 metri, con capitelli corinzi e reggenti ancora una parte della trabeazione di epoca flavia, costituita da una cornice con mensole e da un fregio-architrave, che sulla fronte venne interamente occupato dall'iscrizione severiana (realizzata rilavorando i blocchi della fase precedente). Sui lati il fregio č invece decorato con strumenti sacrificali e bucrani in corrispondenza delle colonne e delle lesene.
Il fregio ha ispirato Bramante che lo ha riproposto i motivi, rielaborati in chiave cristiana, nella fabbricazione del tempietto sul Gianicolo.