Codice identificativo monumento: 1967
Terremoto provoca vari crolli dalla collina del palatino. Danneggiando irrimediabilmente la cappella di Santa Maria antiqua. Crolla il tetto dell'Auditorium di Adriano. Cede quel che resta del fronte meridionale dell'Anfiteatro Flavio, generando una montagna di travertini, chiamata coxa.
Facendosi un cavo nell'interno di quel grande edifizio addossato alla casa di Caligola, creduto tempio del divo Augusto, alle radici del Palatino dietro S. Maria Liberatrice, sono avvenute le seguenti importanti scoperte.
Alla profondità di m. 5,50 sotto l'odierno piano stradale, si è riconosciuto un passaggio tagliato nella parete meridionale dell'antica fabbrica, passaggio praticato nel VII od VIII secolo per congiungere quest'aula con l'antica chiesa di sancta Maria de inferno.
Tale varco, eguale per lunghezza allo spessore della parete, vale a dire m. 2,45, è ornato di affreschi posteriori all'ottavo secolo, che rappresentano santi monaci orientali ed occidentali. Le pitture sono in un discreto stato di conservazione, e tutte le figure portano il nome sopra il capo. Le iscrizioni sono assai deperite a cagione dell'umidità e dell'ingombro delle terre, tuttavia leggonsi i nomi dei santi Biasio, Basilio, Cristofaro e Benedetto.
Anche la parete antica nella quale è tagliato il passaggio, conserva traccia di affreschi. Pare che il luogo ove tali pitture sonosi rinvenute, sia stato come una sacristia o sala del monastero, immediatamente annessa alla chiesa sopra nominata, e che trovasi sotto l'attuale chiesa di S. Maria Liberatrice. Giova qui ricordare, che nel 1702 nell'orto attiguo a s. Maria Liberatrice si scopri un'abside con affreschi, tra i quali l'immagine di papa Paolo I (757-758).
Rodolfo Lanciani
Prosegue la campagnia di scavi di Giacomo Boni al foro romano: viene dissotterrata la facciata della Curia; scoperto il Sacello di Venere Cloacina; demolizione della chiesa di Santa Maria Liberatrice; nuovi scavi nella casa delle Vestali; rimozione delle fasi imperiali del basolato all'altezza dell'arco di Tito:
"Ma non era soltanto una esigenza estetica quella che ha determinato la demolizione di Santa Maria Liberatrice. Come in tutte le opere d'interesse archeologico compiute dal ministro Baccelli in Roma, così pure questa, Ja più grandiosa di tutte, degli scavi del Foro è informata a due principii, che spesso vengono fraintesi e raramente vengono applicati di conserva: i resti dell'antichità servono all'indagine scientifica e all'arte e quindi l'uno dei principiî non deve sopraffare od escludere l’altro.
La demolizione di Santa Maria Liberatrice serve dunque anche alla scienza e noi ci attendiamo dalle sue fondamenta qualche nuova conquista per la topografia di Roma e per la storia delle chiese primitive. Essa occupava infatti il posto dell'antica Via nova, che scoperta in parte negli scavi del ministro Baccelli nel 1882, tornerà ora completamente in luce per mostrarci come, secondo dice Varrone, essa comunicasse col Velabro e come dal Foro si salisse al Palatino per la porta Romanula; è questo un punto molto oscuro della topografia del Foro.
Più fondate sono le speranze nel ritrovamento degli avanzi di un’antichissima chiesa cristiana che si debbono nascondere nelle fondamenta di Santa Maria Liberatrice e di ciò saranno lieti coloro che nella demolizione di una chiesa moderna han visto una specie di sconsacrazione dell'antica Roma e noi che in questo monumento primitivo del cristianesimo uscito dalle viscere delia terra all'aria libera, vediamo una pagina della storia della civiltà un saggio di quell'arte tornata bambina per rivivere una seconda volta nella città eterna.
E anche a proposito di questa antica chiesetta c'è controversia tra gli studiosi: alcuni credono che sia S. Maria antiqua, o S. Maria de inferno, la più vetusta delle chiese di Roma dedicata alla Vergine Maria, nel luogo stesso sacro alla Vergine dea pagana, a Vesta; la costruzione di essa risale a papa Silvestro nel primo quarto del IV secolo, altri che tale chiesa fosse ove sorse poi Santa Francesca Romana e perciò anche a risolvere questo problema della topografia di Roma cristiana sono utili gli scavi del Foro e la demolizione di Santa Maria Liberatrice."
Scavo della chiesa di Santa Maria Antiqua e dei vicini edifici domizianei.
Relazione di O. Marucchi su un importante sarcofago cristiano viene rinvenuto nella chiesa di s. Maria Antiqua, nel Foro romano:
Molte e gradite sorprese ci hanno dato gli scavi eseguiti sotto l'area della demolita chiesa di s. Maria Liberatrice, ove si riconobbe con assoluta certezza la celebre chiesa di s. Maria Antiqua, chiamata così nel catalogo delle chiese di Roma fino dal settimo secolo e poi nell'itinerario di Einsiedeln (8° secolo).
A me spetta oggi il compito più modesto di descrivere uno solo di questi monumenti che inaspettatamente è ivi tornato in luce; cioè un raro campione di antica scultura cristiana, trasportato probabilmente da uno dei cimiteri suburbani e adoperato poi per uso di una nuova sepoltura nella chiesa del Foro.
Il sarcofago in marmo, che qui si riproduce, ha le testate curvilinee ed è adorno di figure a rilievo tanto nella fronte quanto nelle testate medesime, mentre la parte posteriore è interamente liscia. Lo, stile delle sculture non può dirsi assai buono, ma non è certo rozzo quale riscontrasi nella maggior parte dei sarcofagi cristiani; e qualche figura, come ad esempio quella giacente a sinistra e l'altra dell'orante nel mezzo, offrono una evidente reminiscenza delle buone tradizioni dell’arte classica.
Per tali ragioni e per il confronto con altri simili monumenti, giudico che il nostro sarcofago sia stato eseguito, al più tardi, nei primi tempi della pace costantiniana. Cominciando ad osservare le scene dalla parte destra del riguardante, si vede sulla testata un gruppo di due figure ignude, con i fianchi cinti da un perizoma, che sono occupate intorno ad una rete fra le maglie della quale si scorgono alcune teste di pesci; evidentemente due pescatori che stanno raccogliendo la loro preda. Segue un personaggio barbato, vestito di solo pallio, che impone la mano sulla testa di un fanciullo ritto in piedi nell'acqua, mentre al disopra sta librata a volo una colomba.
Quest'ultimo gruppo rappresenta senza dubbio una scena di battesimo e precisamente il battesimo di Cristo nel Giordano; come indicano la figura barbata e di tipo austero, propria del precursore, e l'aggiunta del simbolico animale che discende sul capo del battezzato....
1911
Plan of the Palatine
The topography and monuments of ancient Rome
1904
Pianta di S. Maria Antiqua
Das Forum romanum
1904
Biblioteca del Divo Augusto
Das Forum romanum
1903
Pianta di S. Maria Antiqua
Gli scavi recenti nel Foro Romano
1900
Pianta degli Scavi al Foro Romano
Notizie degli scavi di antichità
1897
Pianta dell'Augusteum
Rovine e scavi di Roma antica
1822
Agostino Tofanelli
Sterramento del Foro Romano
Appendice alla parte istruttiva
1763
Veduta del tempio di Antonio e Faustina
Accurata e succinta descrizione topografica delle antichità di Roma
1740
Giovanni Battista Busiri
Campo Vaccino
1615
Aloisio Giovannoli
Templus Iovis Statoris
Vedute degli antichi vestigj di Roma