Codice identificativo monumento: 1975
In seguito di alcuni scavi fatti eseguire dall'Amministrazione governativa nella proprietà Loreti in via dei Cerchi 45, si esplorano i resti di una suntuosa casa patrizia, edificata sul versante meridionale del Palatino.
L'estensione ed i confini di detta casa non sono facilmente determinabili. Sembra nondimeno che si possano precisare per il lato nordico e pel meridionale. A nord infatti pare doversi ritenere che la porzione di area di forma irregolare, che si estende dietro il tablino A, e che fronteggia il fabbricato del Pedagogio sul Palatino, sia stato probabilmente annesso all'edificio nostro, sia perchè si trova più elevata, e quindi presentava luogo salubre per una parte dell'abitazione, sia perchè dominava l'atrio immediatamente sottoposto.
Dalla parte inferiore o meridionale, che fronteggiava il Circo massimo, una qualche scala non ancora scoperta doveva dare accesso alla parte superiore, situata al primo ripiano praticabile del Palatino. Di questa casa, che è quasi intieramente coperta dalla terra, l'attuale proprietario del fondo sig. Loreti occupa l'atrio, con resti delle camere che lo attorniavano, ed il tablino A. E nella sala a destra del tablino e il Ministero dell'Istruzione Pubblica fece eseguire scavi, i quali diedero luogo alla scoperta di alcune pitture parietarie.
Dal complesso delle pitture superstiti è facile riconoscere che in questa sala fosse stato il triclinio; perochè nelle pareti si è voluto rappresentare scene di convito. La rappresentanza è del massimo effetto, giacchè le figure, nelle quali evidentemente dobbiamo riconoscere i servi o ministri del convito, sono rappresentate a grandezza del vero, e nel movimento od atteggiamento che dovevano avere nel punto in cui quelli che dovevano prender parte al banchetto venivano introdotti. Le figure sono alte da m. 1,60, a m. 1,80.
Incominciando dalla parete sinistra vediamo prima di tutto il tricliniarca; vestito di tunica, succinta. Incede verso la porta, come se dovesse sollecitare ad entrar nella sala gli invitati che si fossero intrattenuti nell'atrio.
Segue, sempre nella parete medesima, un servo in atto di porgere la mappa all'invitato. Ai piedi della figura, dal lato sinistro di essa, è un oggetto piegato ad archetto, ed appoggiato allo zoccolo della parete decorativa formante il fondo della scena. Parmi di dover riconoscere in esso un arnese atto a nettare la mensa. Ha il manico terminante a piede di cervo o di caprio, ed il corpo formato da qualche cosa di villoso o erinito, probabilmente da una coda di cavallo.
Un servo che sorregge con grazia un serto di fiori, è rappresentato nella figura che segue. L'altro servo, rappresentato nella figura ultima di questa parete, regge con ambo le mani una capsa o serinio. | Ai piedi, a destra di esso è posata un'altra cassettina di forma oblunga, alquanto maggiore dell'altra. Queste contenevano forse o gli utensili della tavola, o gli unguenti, od essenze odorose con le quali i convitati erano soliti a profumarsi. Procedendo verso la parete destra, riscontrasi la 5 figura, simmetricamente opposta alla fig. 8 della parete sinistra, rappresentante un servo con un serto.
Ai piedi di questa figura, e alla destra di essa, è un oggetto simile ad un corto bastone o piccola clava, alla cui estremità superiore è una specie di nodosità che parmi possa raffigurare un pomo. Un altro servo, in atto di porgere la mappa, è espresso nella fig. 6, e corrisponde alla figura simile della opposta parete, con posa alquanto diversa. Infatti mentre la figura della parete sinistra si presenta con la persona di fronte, quest'altra porge la mappa, rivolgendosi sul suo fianco destro, con. azione verso il centro della sala.
Della settima figura non si vede che qualche leggiera traccia nella pittura, cioè solo una parte della gamba destra. Presso il piede sono dipinte due solae. Questa figura andò completamente perduta, perchè nei tempi moderni in quel canto della sala fu costruito un pozzo, e fu spicconato tutto l'intonaco della parete. Del resto, per quanto può congetturarsi dalla vicinanza delle solae, e dalla situazione della figura presso l’entrata della sala, non si andrà lontano dal vero, supponendo che il servo ivi raffigurato fosse incaricato di togliere i sandali ai convitati a mano a mano che entravano nel triclinio. Il servo che attendeva a tale ufficio dicevasi 4 pedidus.
La decorazione architettonica che costituisce il fondo della scena è alquanto trascurata. In tre intercolunnii erano dipinti tre busti muliebri con teste nimbate ed uscenti come dal calice di un fiore. Di tali busti per la simmetria delle decorazioni delle due pareti descritte, ve ne dovevano essere quattro. In altri quattro specchi, tra gli intercolunnii veggonsi dipinti degli ippocampi.
Si tratta di una sorta di collegio, destinato in particolare alla formazione dei paggi imperiali provenienti verosimilmente da classi sociali medioalte.