Codice identificativo monumento: 1984
I vandali guidati dal re Genserico assediano la città. Papa Leone I implora di non distruggere la città antica o di uccidere i suoi abitanti. Genserico acconsente ed entra dalla Porta Portuense. Viene depredato il palazzo imperiale, e spogliato del tetto di bronzo il tempio di Giove Capitolino.
Faustino Anderloni, direttore tecnico della Banca italo-germanica (subentrata alla società di Credito), presenta domanda al sindaco per la licenza edilizia per la costruzione di una palazzina a Piazza Indipendenza.
Le escavazioni intraprese fino dal giugno sull'angolo del Palatino rivolto al Foro romano, benchè progrediscano lentamente, a cagione della considerevole profondità delle terre di scarico (la quale rende necessario il taglio e trasporto di 15 met. cubi per ogni met. quadrato d’avanzamento), pure hanno già dato luogo a scoperte di non comune importanza.
La soprappozizione, l'incrociamento dei muri, di ogni epoca e di ogni specie, genera a prima vista una straordinaria confusione: per scioglier la quale è necessario, prima di ogni altra cosa, stabilire nettamente le linee topografiche direttrici di quel gruppo di fabbriche.
La linea fondamentale è quella tracciata dalla Via Nova, la quale dalla sommità del giogo della Velia, presso l'arco di Tito, scende al vico Tusco passando dietro al tempio dei Castori. La Via Nova è già scoperta per un tratto rettilineo di circa 80 metri. Essa segna il confine orientale delle fabbriche palatine di Caligola, le quali si conservano in questo tratto per un’ altezza media di 12 metri.
Il piano terreno è occupato da una serie di taberne: il piano superiore conta varie celle (con pavimenti di mosaico e pitture murali), cui si accede per mezzo di scale con gradini di travertino, assai ben conservate. Sugli inizî del secolo III dell'e. v., tutta la fronte del fabbricato minacciando rovina, sia per vetustà sia per vizio del suolo, furono costruiti arconi di sostegno attraverso la Via Nova, a doppio ordine, e sostenuti da pilastri grossi met. 1,45. Questa serie di fornici si appoggia, da un lato contro le fabbriche di Caligola, dall'altro contro le fabbriche connesse con le taberne margaritarie.
Lo scavo non ha, fino ad ora, restituito alcun monumento scritto o scolpito, ad eccezione di un solo brano di lapide imperiale che dice: IVL IMP VIII
Rodolfo Lanciani.
È incominciata la demolizione dei granai, che occupano l'area del vasto edilìzio dietro S. M. Liberatrice, fino a qui sconosciuto, e che ora si crede fosse stato il Templum divi Augusti.
Nel sistemare la scarpata del lato orientale del Foro, si è poi trovata una bella base attica di colonna, di m. 0,70 di diametro.
Luigi Borsari.
Proseguendosi la demolizione del granaio addossato alle antiche costruzioni , dietro s. Maria liberatrice nel Foro Komano, si è trovato un frammento di bassorilievo alto m. 0,17, largo m. 0,15, con traccia di figura femminile. Il mazzo di spighe, che la donna tiene nella mano destra, farebbe pensare alla dea Cerere.
Rodolfo Lanciani
Nello spurgare una stanza terrena delle fabbriche di Caligola, a livello del clivo della Vittoria sul Palatino, sono state raccolte fra la terra cinque piccole lucerne fìttili, di rozzo lavoro e di bassa età, ornate all'ingiro dei consueti globetti. Fu pure recuperato uu frammento di mano, spettante a statua marmorea; due pezzi di mattoni improntati coi noti sigilli delle figline Cepioniane di Curiatio Cosano (C.I.L. XV, 97 e) e di quelle di Oppio Prisco (ib. 1347); e due manichi di anfore coi bolli: CAC; EX PRO MAVRETAN CAES TVB. Di questo secondo sigillo, spettante ad una fabbrica che era nella colonia di Tubusuctu nell'Africa, si trovò un altro esemplare al Monte della Giustizia (cfr. Ann. d. Istit. 1878 p. 134).
Giuseppe Gatti.
Fra le terre rimosse da una delle stanze terrene della domus Tiberiana al Palatino, sono stati raccolti parecchi pezzi di tegoloni improntati col bollo di fabbrica. Uno di questi bolli, spettante alle officine Brutiane, porta il nome di M. Rutilio Lupo ed i nomi dei consoli dell'anno 115 (C.I.L. XV, 22): un altro è delle officine Caniuiane di T. Greio lanuario (ib. 119 a); un terzo ricorda le officine Quinziane di Plotina Augusta (ib. 442). Sette altri bolli portano il solo nome di Gneo Domizio Amando (ib. 1097); un altro, quello di T. Flavio Ermete (ib. 1152); un altro, quello di L. Sestilio Rufo (ib. 1449 a). Nuovo è il bollo circolare. L MVNATI... STI CRESCENTI Leggasi: Munati (Fatus)ti, dol(iare) Crescenti(s)
Dallo stesso luogo provengono tre manichi di grosse anfore fittili, che recano i bolli rettangolari: a) DIATRICI b) T GERN... c) SAEMENES
Giuseppe Gatti.
Facendosi alcuni risarcimenti al portico aggiunto alla fronte sud-
ovest della domus Tiberiana sul Palatino, sono stati riconosciuti nella costruzione originaria alcuni tegoloni bipedali, con bollo di fabbrica, tutti spettanti all' età dei Flavii.
Nove di essi hanno il bollo già noto di Rosciano, servo di Cn. Domizio Agatobulo (C.I.L. XV, 276); un altro reca il nome di Cn. Domizio Evaristo (ibid. 1097 f.); e due portano il bollo inedito; di forma circolare assai falcata:
L LVRIVS MYRINVS FEC IN FIG VIC IVI R.
Delle figline Tonneiane-Vicciane esercitate da L. Giulio Rufo nell' età di Vespasiano, erano già conosciuti altri bolli figulini (C. I. L. XV, 633, 663, 664); come pure il nome del figulo L. Lurio Mirino ricorre in altre tegole (ib. 1252; Notizie 1892, p. 313, 348). Ma nuova è l' indicazione data dal riferito bollo, che cioè Mirino lavorò in fig(linis) Vic(cianis) Juli Ru(fi).
Giuseppe Gatti.
Festa popolare al Palatino a beneficio della causa Slava dei Serbi:
"Il palazzo dei Cesari ha avuto una festa popolare a benefizio della causa slava.
Fra le varie parti della festa, l'illuminazione a bengala dei monumenti, riusci splendidamente. Quei colossali Ruderi di monumenti giganti illuminati dalle diverse Lucì dei bengala, rappresentavano un colpo d'occhio Sorprendente.
Quando fu illuminata la Summa Via, il tempio di Giove Statore, dove il proprietario della trattoria del Il Falcone aveva disposto moltissime tavole, restò illuminato anehe asso. La gente mangiava allegramente e non si trovava posto a quelle tavole.
Infatti sì deve provare doppio piacere a mangiare un piatto di spaghetti alla napoletana sotto le volte del tempio di Jovîs Statoris rischiarate dal bengala, e a bere un bicchiere di birra di Vienna alla sommità del clinus victoriae.
Cirea 4000 persone intervennero alla festa, per cui al Contitato, tolte le spese, resterà una buona somma."
Durante uno scavo nel criptoportico centrale della Domus Tiberiana, in una fossa di spoliazione rinascimentale, sono scoperti tre esemplari di grandi ali in marmo bianco greco, molto probabilmente appartenute a una coppia di Vittorie alate, alte circa due metri.
1911
Plan of the Palatine
The topography and monuments of ancient Rome
1904
Rilievo planimetrico e altimetrico del Palatino
Notizie degli scavi di antichità
1897
Pianta della Domus Tiberiana e della Domus Gaiana
Rovine e scavi di Roma antica
1897
Pianta dell'Augusteum
Rovine e scavi di Roma antica
1882
Dante Paolocci
L'Esposizioni di belle Arti del 1883
L'Illustrazione Italiana 1882
1874
John Henry Parker
Palatine Hill N. E. and Forum Romanorum
The Archeology of Rome
1874
John Henry Parker
Temple of Castor and Pollux
The Archeology of Rome
1833
Achille Pinelli
Santa Maria Liberatrice
1830
Antonio Acquaroni
Avanzo del Palazzo dei Cesari
Nuova raccolta di vedute antiche della città di Roma
1817
Giovanni Battista Cipriani
Tempio di Giove Statore
Degli Edifici Antichi e Moderni di Roma
1800
Giovanni Brun
Tempio detto di Romolo oggi Chiesa di San Teodoro
Nuova raccolta di 100 vedute antiche della città di Roma e sue vicinanze
1795
Domenico Pronti
Tempio detto di Romolo oggi Chiesa di San Teodoro
Nuova raccolta di 100 vedutine antiche della città di Roma e sue vicinanze
1763
Giovanni Brun
Palazzo dei Cesari sul Monte palatino
Accurata e succinta descrizione topografica delle antichità di Roma
1761
Jean Barbault
Vue d`une partie du Palais des Cesars
Les plus beaux monuments de Rome ancienne
1756
Giovan Battista Piranesi
Tempio dei Castori nel Foro Romano
Le Antichità Romane - Tomo I
1753
Giuseppe Vasi
S. Maria Liberatrice
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro III
1705
Pieter Schenk
Templi Iovis Statori
Roma aeterna
1615
Aloisio Giovannoli
Comitium ad radices montis Palatini
Vedute degli antichi vestigj di Roma
1615
Aloisio Giovannoli
Templus Iovis Statoris
Vedute degli antichi vestigj di Roma
1583
Giovanni Battista Pittoni
Templvm antonini et favstinae
Discorsi sopra l'antichita di Roma
1550
Philip Galle
Forum Boarium
Ruinarum varii prospectus, ruriumque aliquot delineationes