Codice identificativo monumento: 19873
Nella via delle Tre cannelle, presso il bivio con la via Magnanapoli, è stato scoperto il pavimento di quella strada, la quale circondava verso oriente le fabbriche di Traiano, detta Biberatica nei tempi di mezzo. Il pavimento riposa sopra una robustissima platea a sacco, che sembra appartenere alle dette fabbriche traianee.
Rodolfo Lanciani.
Nell'angolo formato da Via delle Tre Cannelle e dalla via Nazionale, si è asportata la terra che riempiva tutto lo spazio compreso fra i muri esterni della Scuola femminile superiore Erminia Foà Fusinato e quelli che limitavano le due vie ora ricordate. Si sono scoperti avanzi di selciati e di muri di costruzione diversa, disposti come vedesi nella piantina qui riprodotta.
A chiarimento della quale, avverto che i muri indicati con linee incrociate sono ad opera reticolata. L'avanzo di selciato a era a due metri di altezza dal piano di via Nazionale, nel punto più vicino; quello b a m. 1,70 dal piano di via delle Tre Cannelle. Lateralmente a quest'ultimo avanzo di selciato erano due muri laterizi paralleli e assai vicini, dello spessore di m. 0,45; al più esterno di essi era addossato un pilastro, pure laterizio, largo m. 1 e aggettante dal muro m. 0,90.
Nell'ambiente c (il cui angolo orientale deve essere stato distrutto quando fu costruito il muro che qui limita via Nazionale), a m. 0,50 sopra il piano di via Nazionale, era un pavimento a spina di pesce, che terminava nell'angolo formato da avanzi di muri laterizî, che vedesi entro quest'ambiente. L'ambiente e, limitato ad ovest da muro laterizio e negli altri lati da mura reticolate, aveva a metri due dal piano di via delle Tre Cannelle, un pavimento a spina di pesce; e sopra questo, ad una maggiore altezza di m. 1,40, un altro pavimento, pure a spina di pesce, che passava sopra il muro reticolato f, e si inoltrava sotto le fondazioni della scuola femminile già nominata.
Il terreno era assai povero; vi si rinvennero solamente due tegole recanti il bollo C.I.L., XV, 657 c, e due piccoli parallelepipedi di marmo (uno di m. 0,33 X 0,20 X 0,9; l'altro m. 0,18 X 0,15 X 0,07) con un incavo rettangolare lavorato a gra- dina in una delle facce maggiori, profondo m. 0,015, lungo m. 0,115 e largo m. 0,09. A ciascun angolo delle due facce minori opposte, era una prominenza. In uno di questi due oggetti, che probabilmente dovettero servire come piccole basi di sostegno di erme o di piedi di mobili, l'incavo era scorniciato da tre lati. Si rinvennero inoltre, al piano del pavimento dell'ambiente c, ma fuori posto, alcune soglie di porte, che avevano l'incavo di scorrimento della postis.
Angiolo Pasqui.