Codice identificativo monumento: 19941
Scavi condotti dai Wolkonsky nei terreni della propria Villa, portarono alla luce alcuni mausolei romani tra cui il Colombario di Tiberio Claudio Vitale:
"Trovamento di un colombario già spogliato in parte si osserva che i primi scavatori vi erano arrivati di lato e di sopra quindi è rimasta intatta la parte ch'è lungo la strada"
Nella villa Wolkonski, a met. 20 di distanza dalla via di s. Croce in Gerusalemme, ed a met. 10 a nord degli archi neroniani, è stato sterrato e scoperto un sepolcro a tre piani. Sulla porta d'ingresso dalla parte della strada, è murato un bassorilievo di travertino lungo due metri, rappresentante sei busti virili o muliebri. MSERVILIVS PHILARCVRVS, LOSTRATVS, ANATOLE, THAIS, MENOPHILVS, LVCINI.
Nell'interno del colombaio sono stati scoperti i seguenti epitaffi, incisi tutti in lastre di marmo: DIS MANIBVS M SERVILIO AITALO M SERVILIVS ROMANVS PATRIE M FECIT, M SE RVILIVS M L PHILOSTRATVS, M SERVILIO M DL FORTVNATO VETTENA POLLA CONIVGI SVO.
Graffito sopra un pezzo di basalto color ferro: PRIMA L COCCEI STABILIONIS
Rodolfo Lanciani.
Presso la villa già Wolkonsky, ora Campanari, aprendosi una nuova strada, normale alla via Emanuele Filiberto, sono apparsi alcuni avanzi di un grandissimo sepolcro con muri reticolati. Il luogo sepolcrale era circondato da una maceria di massi in peperino. ffissa ad un muro del lato interno, si è trovata l'iscrizione del monumento, incisa su lastra di marmo, lunga m. 0,85, larga m. 0,42, con cornice. Essa dice:
BAEBIA SEX L PELORIS | SEX BAEBIVS SEX L SALVIVS | L VITELLIVS L F OVF BARBA | BAEBIA SEX D L HALINE VITELLI | SIBI POSTERISQOVE SVIS | BAEBIA D L HEDISTE DELICIVM | L BAEBIVS L ET D L SALVTARIS | L VITELLIVS L O L DIOCHARE | OS MARIVS Q F TER | POPILLIA M L AVGE MAR | IN FR XIIX IN AGR P XIIX
Giuseppe Gatti.
Proseguite le escavazioni lungo il lato settentrionale della villa Campanari, già Wolkonski, al Laterano (cfr. Notizie 1888, p. 491), è stato messo allo scoperto, a circa m. 3,50 di profondità dal piano della villa, un lungo tratto dell'antica via Labicana.
Disfatto il selciato ed approfondato lo sterro, si è trovata una serie di sepolcri, d'età repubblicana, che fiancheggiava il margine destro della via, ma ad un livello assai più basso. Ciò dimostra che nei secoli dell'impero, il suolo stradale fu rialzato; ed allora i sepolcri più antichi rimasero quasi totalmente interrati.
A pochi centimetri sotto il predetto selciato, si trovarono due tubi aquarii di piombo, di grande capacità. In uno leggesi due volte impresso il sigillo: L ROSCI AFLIANI PACVLI. Nell'altro, parimente due volte, è scritto: ...IORVM CARI ET FVSCINILLAE. Il Roscio Eliano Paculo qui ricordato è colui, che fu console ordinario nell'anno 223 4 con L. Mario Massimo per la seconda volta.
I sepolcri sono costruiti a grandi massi rettangolari di tufa, ed hanno gli stipiti e l'architrave della porta in travertino. Uno di cotesti architravi porta scritto: IN FRONTE P XXVIII IN AGRO P XX.
Sopra due grandi parallelepipedi di travertino è incisa una iscrizione, con caratteri dell'ultimo secolo della Repubblica. Sono stati pure recuperati nell'escavazione i monumenti. epigrafici che seguono:
a) Cippo di travertino con grandi lettere: D M FLAVI GENTILIS T FLAVI GENIALIS LIB;
b) Lastrone di marmo, con cornice: M OCTAVIVS M L PAPVS CALPVRNIA O L HELLAS; OCTAVIA ML LAIS M OCTAVIVS M L GEMINVS; C MARIVS C L TIGRANVS OVIA O L ICONIO;
c) Altro lastrone, del tutto simile al precedente, con le iscrizioni assai corrose e di difficile lettura: M OCTAVIVS M L ATTALVS CENTONAR A TVRRE MAMILIA; M OCTAVIVS MARCIO MAG CONLEG CENTON; P VETRIVS P L MINIO CALPVRNIA O ET OCTAVIA L SALVIA;
d) Frammento di tavola di marmo, con cornice: VRIVS AL BRATT...;
e) Grande lastra marmorea in due pezzi: DIS MANIBVS FECITP TVLLIVS PYLADES SIBI ET TVLLIAE MVSAE CONLIBERTAE ET TVLLIAE THALLVSAE LIB ET P TVLLIO POTHO F;
f) Titoletto da colombaio: TVLLEIA L L CLARA;
g) Parte inferiore di lapide marmorea, le ultime tre linee furono scarpellate: ET SVIS SEX RAECIC PATRONO SVO;
h) Frammento di tavola marmorea, con cornice: L A.. C NVM... L ALEC...
Negli sterri medesimi sono stati rinvenuti due pezzi di mattoni, che portano il bollo dell'anno 123 e v.: OP D DIONYS DOMIT P F LVCIL PAET CEL APR COS ed un piccolo frammento d'intonaco, che conserva dipinto in lettere rosse il nome: LICINI
Giuseppe Gatti.
Presso la villa Wolkonsky Campanari è stato intieramente esplorato uno dei sepolcri, esistenti sul margine destro dell'antica via Labicana (cf. Notizie 1888, p. 624), il quale è stato demolito per l'apertura della nuova strada.
La cella era recinta da un muro formato di massi squadrati di tufo; e la porta d'ingresso, normale all'asse della strada, aveva soglia, stipiti ed architrave di travertino. Dicontro alla porta si trovò una nicchia, costruita in laterizio ed intonacata; presso la quale era un cinerario formato dalla metà superiore di un’anfora, chiusa con cuneo d'opera reticolata. Un titoletto marmoreo, affisso con chiodi davanti a questo sepolcro, reca l'iscrizione:
D M DOMITIA VALENTINA
Vari altri seppellimenti erano stati fatti nel monumento medesimo, in forme diverse. Da un lato si rinvenne un'olla fittile; un masso circolare, in muratura, contenente parimenti un vaso fittile, sul quale era una lastra marmorea coi consueti fori per le libazioni; due cinerarî in travertino, ansati e muniti di coperchio; e un piccolo sarcofago in marmo con l'epigrafe trascritta dal prof. Lanciani, e che nei primi due versi presenta segni di litura:
DIS MANIBVS L OCTAVI PROBI VIX ANN XX MEN VI DIEB XI PARENTIBVS SVIS CARISSIMVS
Dall'altro lato, presso il sarcofago predetto, erano varie sepolture formate di tegole disposte a cassettoni; e più innanzi un gruppo di altri sepolcri, consistenti in anfore spezzate, protette da tegoloni, e chiuse con le punte delle anfore medesime. Vicino a questo gruppo era affisso alla parete della cella il titoletto marmoreo :
D M DOMITIA SECVNDINA
Proviene dagli sterri medesimi un piccolo cippo di marmo, terminato a timpano, che conserva l'iscrizione:
C ANNIO EVARIS TO ANNIA IVCVNDA CONTVBERNALI SVO EECIT sic
Giuseppe Gatti.
Spianandosi il terreno a sinistra della via Emanuele Filiberto, in prossimità dell'ingresso alla villa Wolkonsky-Campanari, si è incontrata una serie di sepolcri dei primi tempi imperiali. Consistono in piccole stanze costruite in laterizio, con loculi per le olle cinerarie; e sorgevano sul margine sinistro dell'antica via Labicana, mentre sul lato opposto, e quasi incontro ad esse, trovavansi i sepolcri scoperti nel passato anno (cfr. Notizie 1888, p. 624, 697). Ne sono state finora esplorate cinque, e vi sono stati trovati gli oggetti seguenti.
All'esterno del primo sepolcro, cioè del più prossimo alla via Emanuele Filiberto, furono raccolte fra le terre due lastre di terracotta, una delle quali intagliata con ovoli e baccelli, l’altra con figure in rilievo. Vi è rappresentato Bacco in istato di ubbriachezza, che con la sinistra si appoggia ad un Satiro, e da un cantaro, che tiene con la mano destra, versa da bere ad una pantera, la quale solleva il capo verso di lui. A destra del nume è una Baccante col tirso in mano. Manca soltanto la testa di questa figura; come pure è perduta quella di Bacco. Per il soggetto, cfr. E. Q. Visconti, Museo Pio-Clem. tom. IV, tav. 20 (ed. Labus), e Campana, Opere în plastica II, tav. 34.
Presso il terzo sepolcro si rinvenne il fondo di un vaso, formato di pasta bianca, ed ornato di foglie di vite e grappoli in smalto vitreo a colori. Fu pure recuperata una lucerna, con grande phallus in rilievo sul piatto.
Nell'interno del sepolcro medesimo si trovò tuttora affissa ad un loculo una lastra di marmo, di m. 0,37 X 0,37, che porta scritto: D M MIN DI AE HILA RI TA TI COIGI BE NE ME RENI TI FE CIT HERTIANVS
Ivi stesso si raccolse un piccolo cippo di marmo, fastigiato, alt. m. 0,40X0,19X0,17, con l'iscrizione:
D M TREBIAE A V G E MATRI PIISSIMAE
Dal quarto sepolcro si ebbe un bellissimo busto, in marmo greco, perfettamente conservato : sì trovò soltanto la testa staccata, ma senza veruna mancanza. È alto m. 0,61 e largo alle spalle m. 0,38. Rappresenta una donna, ancor giovane, coi capelli discriminati sulla fronte, ed avvolti in trecce alla metà del capo.
Fra le terre si trovò un vaso fittile comune, una spatola in bronzo, e questi due titoletti di colombarii, che dimostrano la pertinenza del sepolero a persone della gente Claudia:
a) HOSTIA THAIS VIX ANN XXVIII TI CLAVDIVS HERACLA CONVGI SVO FECIT
b) TI CLAVDIO NEPTVNALI REGVLVS FRATRI CARISSIMO ET PIISSIMO
Dal quinto sepolcro sì ebbe un piccolo busto virile, in marmo, alto m. 0,15, ed alquanto danneggiato: e fra la terra furono recuperate tre lastrine. da colombarii, inscritte, la prima delle quali conserva ancora in alcune lettere la rubricazione primitiva.
a) C LICINIVS CERDO
b) IVLI SOSTERI
Nella villa Wolkonsky-Campanari sono tornati in luce due cippi sepolcrali, i quali stavano confitti nel terreno a brevissima distanza l'uno dall'altro, e si riferiscono ad un medesimo monumento. Il primo è in tufa: l'iscrizione è quasi del tutto consumata, ma si legge:
...AEBI A F | ... PAVONIS IN FR PED XVIII IN AGR P XX
L'altro è in travertino, e porta scritto:
A BARBIVS A F AEM PAVO | GRANIA Q L THAEIS | A BAEBIVS A L | PRONIMVS | V ANINIA C L BACCIS | IN FR P XVIII | IN AGR P XX
Le prime due linee furono aggiunte più tardi, con caratteri irregolari e trascurati, nel fastigio semicircolare del cippo.
Giuseppe Gatti.
In occasione di alcuni lavori per sistemare il terreno verso l'angolo settentrionale della villa Wolkonski-Campanari sono stati rimessi allo scoperto, nella scarpata della terra ed all'altezza di m. 0,80 sopra il livello della strada, due pareti di un'antica stanza sepolcrale. Distano fra loro m. 4,60, e sono costruite in opera reticolata di tufo.
Tale sepolcro trovavasi sul margine destro dell'antica via Labicana, ed era sulla stessa linea di quelli che nel 1888 furono scoperti circa il medesimo luogo (cf. Notizie 1888, p. 624).
Giuseppe Gatti.
Dagli sterri per la sistemazione del muro settentrionale di cinta della villa. Wolkonski-Campanari, sono stati rimessi allo scoperto altri avanzi di muri, spettanti ai sepolcri posti sul margine destro dell'antica via Labicana. Fra la terra si è trovato un frammento di stele sepolcrale, terminata superiormente a semicerchio, alt. m. 0,21 X 0,23, sul quale si legge: D M |... PRIMAE |... vix A XXXII M VII |... D XIII |... coRNELIA CALLIGRATIA
Giuseppe Gatti.
Scavi condotti dal Comune di Roma per l'allargamento della sede stradale di via di Santa Croce in Gerusalemme, portano alla scoperta di alcuni sepolcri repubblicani sull'antica via Celimontana, sepolti da una frana.