Codice identificativo monumento: 19963
Nell'isola circoscritta dalle vie principe Amedeo e Napoleone III, e dalla chiesa di s. Eusebio, sono avvenute scoperte di molto interesse. Il primo manufatto tornato in luce è una peschiera, o vascone rettangolo, lungo m. 18,00, largo m. 14,00.
Il bordo è formato da tre gradini di muro, coperti di cocciopisto, alti assieme m. 1,15, larghi ciascuno m. 0,60. Il fondo, ricoperto di musaico bianco (252 m. quadrati), è composto di due strati di béton, o di muro a sacco: lo strato inferiore, grosso m. 1,10, a scaglie di selce: lo strato superiore, grosso m. 0,80, a scaglie di mattonella. Non mi è riuscito scoprire da qual parte entrasse I'acqua nell’ampio bacino.
Dalla parte di levante il bacino confina con una piazza, egregiamente lastricata ditavoloni di travertino. È stata fino ad ora tracciata sopra una lunghezza di 17 m., e sopra una larghezza di 15 m.; ma è probabile che si estenda al di là di queste misure.
Il gruppo formato dalla piazza e della peschiera, confina verso mezzodì con un muraglione curvilineo, ornato di pilastri, di nicchie e di fontane rettangole e semicircolari. Nell'ultima nicchia (verso s. Eusebio) stava ancora al posto un simulacro ben conservato di Plutone, scolpito in marmo greco, alto m. 1,15, di mediocre artefice.
Il nume è seduto: le sue fattezze son quelle di Giove: il partito della barba e dei capelli è ben condotto e ben modellato. Presso il ginocchio destro è rappresentata la figura del Cerbero. Il simulacro manca dei soli avambracci.
Dinnanzi alla seconda nicchia giaceva una statua abbastanza elegante di Iside, scolpita ugualmente in marmo greco, alta m. 1,17, e mancante di un braccio e delle due mani. Il luogo è vergine, e promette maggiori scoperte.
Rodolfo Lanciani.