Codice identificativo monumento: 2031
Si concludono i lavori di demolizione della chiesa di San Giacomo a Scossacavalli. Alcuni elementi della facciata (incluso il portale di travertino del XVII secolo decorato da teste di cherubini) sono conservati nel magazzino comunale presso il Bastione Ardeatino. Alcuni affreschi sono staccati e preservati (ora esposti al Museo di Roma).
Viene ricostituita la Galleria Comunale d'Arte Moderna che riapre al pubblico a Palazzo Braschi.
I vagoni del Treno di Pio IX, sono trasferiti dal Palazzo della Pantanella (ex sede del Museo di Roma) a Palazzo Braschi, attraversando in modo spettacolare le vie della cittą su un carrello ferroviario a otto ruote, lungo dieci metri. Giunti a destinazione, per consentire il loro ingresso nel palazzo, si rende necessario praticare un'apertura sulla facciata prospiciente piazza Navona.
Il Museo di Roma si sposta a Palazzo Braschi. La vecchia sede del Palazzo della Pantanella divenne sede di alcuni uffici comunali, tra i quali l'ufficio elettorale.
In una sala al secondo piano di palazzo Braschi, viene ricostruita la Alcova Torlonia, con decorazioni provenienti dal demolito palazzo Torlonia a Piazza Venezia.
I frammenti della Forma urbis sono trasferiti dal deposito di Palazzo Caffarelli ad un altro magazzino a Palazzo Braschi.
Le statue di Francesco Mochi a Ponte Milvio vengono sostituite da copie e spostate al museo di Palazzo Braschi.
La Galleria comunale dArte Moderna viene trasferita da Palazzo Braschi al Palazzo delle Esposizioni.
I frammenti della Forma urbis sono trasferiti dal deposito di Palazzo Braschi ad un altro magazzino a Museo della Civiltą romana all'Eur.
Per i lavori nel palazzo, le opere della Galleria comunale dArte Moderna vengono trasferite nei depositi di Palazzo Braschi ed in altri immobili comunali.
Le statue del battesimo di Cristo di francesco Mochi vengono riportate a San Giovanni dei Fiorentini.
Nella Centrale Montemartini viene inaugurata la nuova sala dedicata ai vagoni del treno realizzato nel 1858 per Papa Pio IX. I tre vagoni sono trasferiti dal Museo di Roma a Palazzo Braschi.