Informazioni storicheData: 1925
Codice identificativo monumento: 2034
CronologiaIl capitano del genio Mariano Borgatti istituisce il Museo dell'ingegneria militare italiana, con sede a Castel Sant'Angelo: "Il 13 febbraio, il Re e lo primarie autorità militari in tervennero în Castel Sant'Angelo all'inaugurazione d'un museo dell'ingegneria militare, iniziato dal generalo De la Penne e predisposto dal colonnello dal Genio, Borgntti, che pronunziò-il discorso inaugurale. Il museo (che fu visitato minutamente dal Re) è disposto a gruppi.
Il primo ha ingresso a destra da chi arriva dalla grando rampa e la prima sala è destinata ni busti e ritratti: vi si vedono quelli di Papacino d’Antoni e di Pinto del Bertola, di Robilant, Menabrea, Gaveri e Tournon, è cimeli di Chiodo, di Bordino, di Cerotti, ecc,; di Cavalli, istitutore dei pontieri italiani.
Nelle sale seguenti sono riunite plastiche di fortificazioni italiane dal secolo XVI al nostro; disegni, pianto e plastiche di fortificazioni delle città d'Italia; modelli di attacchi e difese delle piazze, con una grando plastica di batteria d'assedio italiana, un gabinetto delle mine, ove campeggia un ritratto di Pietro Micca, e un bel modello della cittadella di Torino, colla indicazione del rivellino fatto saltare dall'oroe di Andorno.
Una sala è dodicata a modelli di costruzioni futto dal Genio militare in Crimea; un altro gruppo di camere con modelli di costruzioni del. Genio per la R, Marina.
Al primo piano, attorno al girotto è un secondo gruppo di locali riuniti fra di loro dalla Galleria di Pio IV, contenenti modelli di artiglierie; di batterie costrutte a Gaeta, strumenti di telegrafia ottica, forni da campo è una colombaia militare.
Altro gruppo è costituito dalla antica biblioteca papale e locali attigui, ove sono riuniti documenti preziosissimi della storia del Genio, relazioni sullo campagne dell'Indipendenza, disegni di fortificazioni in numero di 1600 circa; resti di fortificazioni.
Un quarto gruppo è costituito da tre ambienti (detti anticamente Cagliostro) ove sono fotografie, apparati telografici ed un telegonometro Marzi in azione. Un quinto gruppo, finalmente, è alla cima del Castello, sotto lane gelo di bronzo; ivi è una bella raccolta di strumenti di telegrafia ottic: odelli di aereostatica; galleggianti lagunari, ponti mil strumenti ed apparecchi invontati o proposti da ufficiali del Genio.
Il nuovo museo è interessante ed è aperto al pubblico secondo l'orario consueto per la visita di Castel Sant'Angelo."
A Castel Sant'Angelo si svolgono le Mostre Retrospettive dell'Esposizione Universale. Come spazio espositivo sono utilizzate le Casermette e un padiglione costruito nello slargo libero accanto al Palazzaccio. Sul bastione ovest viene allestito un Padiglione per i Congressi. Tra l'esposizioni, la ricostruzione di una farmacia del XVII secolo e di un laboratorio alchemico con una sezione dedicata alla storia della medicina, che alla fine della fiera saranno il nucleo di un nuovo Museo di Storia dell'Arte Sanitaria. Il famoso tenore Evan Gorga, concede per l'esposizione alcune delle sue collezione, tra cui 280 strumenti musicali.
Con regio decreto, il Museo dell'ingegneria militare cambia nome in Museo Storico del Genio Militare. Le collezioni espositive si spostano dall'interno di Castel Sant'Angelo alle adiacenti Casermette di Urbano VIII, per far posto alle nuove mostre programmate per l'Esposizione universale.
A seguito del successo delle mostre retropsettive per l'Expo 1911, a Castel Sant'Angelo sono esposti in un museo storico musicale, oltre mille strumenti della collezione di Evan Gorga.
Con un decreto ministeriale, si decide la spartizione delle collezioni del Museo Kircheriano tra le nuove più consone sedi che negli anni si erano costituite, come il Museo Nazionale Romano, il Museo di Villa Giulia, Castel Sant'Angelo.
Il Ke con i generali Diaz, Badoglio e Albirri partecipano alla riapertura del Museo del Genio Militare a Castel S. Angelo:
"Oggi che il Museo segna la terza tappa nella sua storia e nel suo progresso, esso è racchiuso in tre vasti padiglioni, uno dei quali, di recente costruzione, contiene più speciamente i cimelii della ultima guerra."
Con Regio decreto n.604, viene istituito il Museo nazionale di Castel Sant'Angelo, per raccogliervi i più insigni cimeli del Regio esercito italiano e opere d'arte medievale e del rinascimento.
In occasione del X anniversario dell'intervento italiano nella guerra, i gloriosi vessilli dei disciolti reggimenti di guerra, vengono portati a Castel Sant'angelo per essere custoditi nel Museo storico. Il Re vittorio Emanuele III e l'on. Mussolini, accolgono alla Stazione Termini i sacri vessilli. Il corteo passa dal Quirinale ed arriva a Castel Sant'Angelo passando da Ponte Elio.
I vagoni del Treno di Pio IX sono trasferiti da Castel Sant'Angelo (dove erano rimasti in deposito dalla grande mostra per il cinquantenario del Regno d'Italia) nella sede del Museo di Roma in via dei Cerchi.
Riunione tenuta in Castel Sant'Angelo presso la direzione del Museo del Genio tra il Ministero della Guerra, il Governatorato di Roma e le direzioni del Museo del Genio e di Castel Sant'Angelo allo scopo di prendere accordi relativi al progetto di sistemazione del parco del Castello, impresa che il Governatorato intendeva attuare nell'arco di pochi mesi. Il progetto prevede la demolizione di ogni costruzione parassitaria, comprese le casermette di Urbano VIII, che insieme al padiglione rimasto dall'Esposizione del 1911 ospitavano il Museo dell'Arma del Genio militare.
Il Museo dell'ingegneria militare italiana, viene spostato da Castel Sant'Angelo alla Batteria Tevere presso il lungotevere delle vittorie.
IV giorno di visita di Adolf Hitler a Roma. A causa del maltempo viene rimandata la partecipazione all'esercitazioni a Furbara e Santa Marinella. Guidati sempre da Ranuccio Bianchi Bandinelli, i due gerarchi visitano la mattina nuovamente la Mostra Augustea della Romanità, poi i Palazzi Capitolini, Castel Sant'Angelo. Alle ore 16.30 il corteo si dirige alle Terme di Diocleziano (dove si trova l'Ara pacis) e poi alla Galleria Borghese. A sera partecipano al banchetto organizzato a Palazzo Venezia, a cui segue un discorso dei due gerarchi alla folla, dal balcone del palazzo.