Codice identificativo monumento: 2062
Gli sterri, che per l'energico e sapiente impulso dell'on. ministro Baccelli alacremente procedono nella parte settentrionale del Foro Romano, hanno rimesso alla luce molti avanzi di cospicue fabbriche, erette nei secoli V e VI sull'area dell'antica basilica Emilia.
Questi edificî erano ornati con colonne di granito rosso, parecchie delle quali sono state ritrovate unitamente ai loro basamenti marmorei. Una stanza, che misura m. 7,10 X 5,25, e le cui pareti sono abbastanza bene conservate, ha il pavimento ad opera tessellata, di marmi di vario colore, disposti a regolari figure geometriche. La porta di un'altra stanza ha la soglia marmorea, sovrapposta ad altra più antica; e questa soglia consiste in un lastrone lungo m. 1,88 X 0,65 X 0,25, il quale nel battente conserva un frammento dei fasti consolari dell'antica Roma.
Tutto il lastrone, che fu tolto dal rivestimento della Regia, era scritto; ma nell'adattarlo a soglia di porta, ne fu abbassata quasi totalmente la superficie, distruggendo la preziosa memoria, che vi era incisa, dei magistrati che furono a capo della repubblica per una certa serie di anni. Le poche linee rimaste sul solo battente ed in molta parte consunte per lungo attrito, sono scritte su due diverse colonne.
Nella prima colonna si hanno i nomi dei tribuni militari dell'anno 374 di Roma, e quello del dittatore T. Quinzio Cincinnato, che in quell'anno medesimo fu creato per la guerra contro i Prenestini, i quali audacemente si erano spinti fino alla porta Collina (cf. Liv., VI, 47). Nella seconda colonna poi si hanno i nomi dei magistrati per gli anni 423 e 424 di Roma. La prima riga superstite, di cui è scritta soltanto la parte destra, quasi tutta consunta, è stata letta dal ch. prof. Hilsen; si ha in essa il predicato onorifico di Sp. Postumio Albino, che nell'anno precedente il consolato di C. Valerio Potito e a M. Claudio Marcello, cioè nel 422, fu censore insieme con Q. Poblilio Filone 9 (cf. Liv., VIII, 17).
Considerata la misura della tavola marmorea, essa nella sua integrità doveva contenere nella prima colonna i fasti dall'anno 374 al 378 di Roma; poichè i frammenti capitolini dall'anno 379 in poi, si veggono scritti sopra un'altra tavola, che presenta intiero il margine superiore. Nell’altra colonna poì si contenevano i fasti consolari dall'anno 422 al 483, incominciando col 434 quelli di cui si hanno i resti nella serie capitolina.
Fra la terra asportata nell’escavazione sono stati recuperati i seguenti frammenti epigrafici: 1. Frammento della parte superiore di una piccola colonna di marmo, votiva, di alto m. 0,36 X 0,15: ...VS IV ...ESPHO ...M COLVM ...DEC XI ...D D; 2. Quattro frammenti di una grande iscrizione dedicata agli imperatori Severo e Caracalla, che possono in circa reintegrarsi nel modo che segue: imp. caes. . septi MIO SEVE ro pio pertinaci aug. arabico adiabenico parthico maximo forti SSIMO FELICISS imo pont. max. trib. pot... imp... cos... procos. p. p. divi m. antonini pii g/ERM SARM FIL Ti commodi fratri divi antonini pii nep. divi hadrian pr ONEP DIVI TRAIANI parthici abnep. divi nervae adnep. et imp. caes. m. aur ELIO ANTONINO PIO felici aug. trib. pot st... cos.... procos imp. caes.l.septimi severi pii pRTINA CIS AVG ARAB A diab. parth. mAXIM i fortissimi felicissimi fil. divi m. antonini pii germ. sarm. nEFOTD ivi TONINI pii pronep. divi hadriani abnep. divi traiani parth. et divi nervae adn. ...IAN; 3. Architrave marmoreo, rotto in due pezzi, lungo m. 1,60, alto m. 0,32: incise lettere in greco; 4. Parte di piccola lastra marmorea, di m. 0,20 X 0,16, con cornice e zoccolo intagliato: ...triuMPHAVIT in CONSVLA t u... NOS 5. Frammento di lastroni in travertino, di m. 0,40 × 0,25: ARCI ... E POS ... OS ...; 6. Grande lastra di marmo, di m. 0,85 X 0,59, con iscrizione di sepolcro cri-
stiano, assai consunta:SEP ... IAN ... LIBV ... NPAC ... IIX ... SIN PAC ... IIX ... IIII DEPOSITI V X KALS ... Vi sono menzionati due defunti, il primo dei quali nominato Septimianus. Di ciascuno di essi è indicata l'età; essi morirono quasi contemporaneamente, dicendosi che furono deposti ambedue quinto decimo Kal. Se(ptembres).
Giuseppe Gatti.