Codice identificativo monumento: 2063
Nel restaurare il templum Pacis, dopo l'incendio che lo aveva danneggiato, Settimio Severo fa realizzare una gigantesca pianta della città che viene collocata in un grande ambiente situato nell'angolo SE del porticato.
Torquato Conti, mentre scavava pietre nell'orto dietro la Chiesa di San Cosma e Damiano al Foro, riscopre i primi frammenti della Forma Urbis. Li regala a Alessandro Farnese, di cui era parente, che li utilizza per decorare il Giardino segreto del Palazzo Farnese.
Papa Benedetto XIV, ottiene dalla corona di Spagna (Filippo V di Spagna aveva sposato Isabella Farnese) i frammenti della Forma Urbis, che vengono trasferiti da Palazzo Farnese e consegnati ai Conservatori Capitolini.
Scavi ad est della chiesa dei SS . Cosma e Damiano, riportano alla luce un portale in travertino nella sala della Forma urbis, insieme a nuovi frammenti della pianta marmorea.
Hanno avuto principio i grandi lavori di sterro, destinati a congiungere la Via Sacra con il Foro della Pace, ed a scoprire quella parte del detto Foro, sulla quale è caduta l'antica pianta marmorea della città. Gli scavi seguono l'andamento della strada, che divide la basilica di Costantino dal tempio di Romulo, e dagli altri vetusti monumenti incorporati nella chiesa ed ex-convento dei ss. Cosma e Damiano. Benché il taglio delle terre sia ancora poco profondo, pure sono state già riconosciute tre particolarità, assai importanti per la storia architettonica della basilica di Costantino. La prima consiste nel fatto, che parte del lato di tramontana è innestato a fabbriche laterizie, di molto anteriori ai tempi costantiniani : la seconda, che l'abside lia un sotterraneo, chiuso da muri perimetrali, in parte contemporanei in parte anteriori all'abside stessa: la terza, che a sinistra di chi guarda l'abside, nel piano della basilica s'apre una porta che ora mette nel vuoto, ma che in origine dovea dare comunicazione ad una sala annessa alla basilica, della quale si troveranno certamente i muri perimetrali con l'abbassamento delle terre.
Rodolfo Lanciani.
Nel demolire un muro relativamente moderno a poca distanza dal tempio di Antonino e Faustina nel Foro Romano, tra i materiali viene scoperto un frammento della Forma urbis, un tempio con la denominazione cASTORIS incisa nel fianco meridionale:
La mia sorpresa nel riconoscere il prezioso frustolo fu tanto maggiore, in quanto che non era mai avvenuto, nè al tempo del Dosio nè poi, di ritrovare pezzi di quella pianta fuori del proprio loro luogo, cioè fuori dell’ orto dell’ex-convento dei ss. Cosma e Damiano.
La nuova icnografia comprende l'angolo sud-ovest del tempio di Castore e Polluce, e porzione del sito ora occupato dalla chiesa di S. Maria Liberatrice e dalla strada o argine che le passa dinnanzi. Il frammento è stato posto a riscontro con l'altro, esistente nella scala del Museo capitolino (Jordan, Forma tav. III, n., 20), il quale abbraccia la fronte meridionale della basilica Giulia, il fianco settentrionale del tempio dei Castori, ed il vico tusco che divide l’uno dall'altra.
Il muro, dal quale l’abbiamo tratto, sembrava costruzione del secolo VIII al più tardi: la quale particolarità può dare indizio dell’epoca nella quale la forma cadde, o fu fatta cadere dalla parete del templum sacrae urbis.
Rodolso Lanciani.
Sistemandosi la scarpata dell'argine nel lato destro orientale del Foro Romano, e precisamente tra le chiese de' SS. Cosma e Damiano e S. Adriano, è stato ritrovato un frammento della famosa pianta marmorea capitolina. Il frammento, misura m. 0,40 di lunghezza e 0,29 di larghezza.
Disgraziatamente il frammento non si ricongiunge con alcuno dei pezzi, conosciuti e pubblicati per ultimo dal ch. Jordan. Vi si scorge il peristilio di un tempio con due ingressi, e parte del muro della cella.
Rodolfo Lanciani.
Durante la costruzione dei nuovi argini di contenimento del fiume, vengono recuperati presso un muro di Palazzo Farnese, un centinaia di nuovi frammenti della Forma Urbis.
Recuperati altri 451 frammenti della Forma urbis, durante la demolizione di una casa già dei Farnese in via Giulia.
Scavi al Foro Romano, nella parte lungo il lato meridionale della Basilica Emilia e verso l'Aula della Forma Urbis.
Rinvenimento di un frammento della Forma urbis rappresentante una settore delle Terme di Agrippa: "Nei giorni scorsi è stato rinvenuto al Foro Romano, durante i lavori di scavo diretti dall'ingegner Boni, un frammento dell’antica Pianta di Roma, sul quale sta incisa una parte della regione dove sorgevano le terme di Agrippa. Di questo frammento il prof. Gatti, nell'ultima seduta dell'Accademia dei Lincei, fece una dotta illustrazione, dando interessanti notizie relative non solo al frammento testò tornato in luce, ma riguardanti anche la Pianta in generale. Il nuovo frammento, che apporta elementi preziosi per la topografia di Roma antica, serviva di copertura ad una chiavica, la cui costruzione non rimonta che alla metà del secolo scorso; è sembra strano che nessuno abbia osservato i disegni della pietra quando fu messa in opera.
Il nuovo frammento contiene il disegno di edifici dei quali oggi non rimangono che poche rovine; e siccome il Peruzzi riferisce che la sala rotonda aveva un diametro corrispondente a 24 metri, si è trovato che nel frammento tale misura è esattamente rappresentata. Sì sapeva d'altronde che il rapporto dell'antica Pianta di Roma è quello di 1 a 250; e oggi siffatto rapporto viene confermato nelle misure del frammento. Finalmente, come fu già detto, quest'ultimo contiene una parte del contorno (A-B) della lastra di cui faceva parte, contorno che disposto orizzontale ci dà gli edifici perfettamente orientati, col sud in alto."
I frammenti della Forma Urbis Severiana vengono esposti nel giardino del Palazzo dei Conservatori.
Inaugurazione in Campidoglio del Congresso storico internazionale a Roma: "L'inaugurazione riuscì solenne, coll'intervento del Re in alta uniforme di generale, e della Regina, che vestiva un abito cremiso. I sovrani presero posto sul trono nell'aula del Consiglio, fra i ministri e il sindaco Colonna, che pronunciò un discorso.
Le Loro maestà, passando per la costruzione provvisoria che unisce il Palazzo Senatorio a quello dei Conservatorii, si recarono a un'altra inaugurazione: a quella della Forma Urbis, chi la più antica pianti di Roma, parzialmente ricomposta su di una parete del giardino del Palazzo dei Conservatori.
Pittoresca la sfilata, il passaggio per le scale fatte coetruire dal sindaco Colonna per ingrandire e migliorare i locali dalla Pinacoteca Capitolina e costruzioni magnifiche. Toccò al prof. Lanciani, il noto studioso di topografia romana antica, fare la spiegazione della Formo Urbis, pazientemente ricostruita. Nel giardino del palazzo dei Conservatori in Canipido gli fu fabbricata infatti apposta una parete di metri 14 per 18, sopra la quale, in rosso, fu dipinta, nelle sue linee principali, la pianta di Roma Moderna. Sopra questa pianta vennero collocati, al loro posto, con iscrizione in nero, i frammenti dell'antica pianta di Roma, limitatamente però alla zona monumentale. I frammenti di questa antica pianta, messi a posto, sono circa ducento. Ne rimangono ancora mille circa; ma questi non si possono collocare perché non offrono alcuna indicazione che permetta d'identificarli e di collocarli con esattezza."
Il Duce Mussolini inaugura l'Antiquarium Comunale dopo i nuovi lavori di ampliamento del vecchio Magazzino archeologico. I frammenti della Forma Urbis sono trasferiti dai Musei Capitolini. Gli spazi espositivi sono organizzati concentrando il discorso museografico sulle arti decorative e quelle che allora venivano considerate come “arti minori”, ivi trasportate dal Palazzo dei Conservatori. Secondo Antonio Muñoz, responsabile del nuovo allestimento: “Il criterio che ha guidato l’ordinamento delle raccolte è stato prevalentemente estetico: le opere d’arte sono riunite secondo la materia in cui sono eseguite: una sala raccoglie i vetri, un’altra i bronzi, una terza gli avorii e gli ossi, due le terrecotte”.
In seguito ai lavori di realizzazione della galleria della metropolitana (che avrebbe collegato la Stazione Termini al nuovo quartiere dell'esposizione Universale), cede il terreno sotto l'Antiquario del Celio, creando scollamenti di interi settori dei muri perimetrali e vistose crepe. I le collezioni ed i materiali esposti vengono trasferiti nel vicino Palazzetto dell'Orto Botanico del Celio. I frammenti della Forma Urbis sono trasferiti ad un un deposito di Palazzo Caffarelli.
I frammenti della Forma urbis sono trasferiti dal deposito di Palazzo Caffarelli ad un altro magazzino a Palazzo Braschi.
Papa Paolo VI istituisce il titolo diaconale di Ognissanti in Via Appia Nuova.
I frammenti della Forma urbis sono trasferiti dal deposito di Palazzo Braschi ad un altro magazzino a Museo della Civiltà romana all'Eur.
Durante scavi presso via dei Fori Imperiali, sono riscoperti altri 53 frammenti della Forma Urbis.
Apre al Pubblico il nuovo Museo della Forma Urbis e il Parco Archeologico del Celio. Il progetto è stato realizzato grazie al recupero degli edifici presenti nell'area, la Casina del Salvi e l'ex Palestra, e alla sistemazione del contiguo giardino archeologico, in cui sono stati organizzati per nuclei tematici una grande quantità di materiali epigrafici e architettonici di grandi dimensioni delle collezioni dell'ex Antiquarium Comunale, provenienti dagli scavi di Roma di fine Ottocento. L'allestimento della Forma urbis nell'Ex Palestra ONB, vede la sovrapposizione dei frammenti marmorei della mappa antica su una riproduzione in scala della settecentesca carta di Giovan Battista Nolli.
1903
Dante Paolocci
Esposizione della Forma urbis al Congresso storico internazionale
L'Illustrazione Italiana 1903
1883
John Henry Parker
Section of the Church of Ss. Cosma and Damian
The Archeology of Rome
1883
John Henry Parker
Plan of Clivus Sacer as excavated in 1881
The Archeology of Rome
1883
John Henry Parker
Section of Clivus Sacer as excavated in 1881
The Archeology of Rome
1883
John Henry Parker
Section of Basilica of Costantine
The Archeology of Rome
1874
John Henry Parker
Doorway on the south side of SS. Cosmas and Damian
The Archeology of Rome
1840
Paul Marie Letarouilly
Pianta Santi Cosma e Damiano
Edifices Modernes de Rome
1822
Agostino Tofanelli
Sterramento del Foro Romano
Appendice alla parte istruttiva
1818
Pianta delle vestigia di Roma
1762
Giovan Battista Piranesi
Ichnographia viciniae reliquiarum Theatri Pompejani
Campus Martius Antiquae Urbis
1756
Giovan Battista Piranesi
Pianta di Roma
Le Antichità Romane - Tomo I
1756
Giovan Battista Piranesi
Pianta di Roma
Le Antichità Romane - Tomo I
1756
Giovan Battista Piranesi
Pianta di Roma
Le Antichità Romane - Tomo I
1756
Giovan Battista Piranesi
Indice dei Frammenti della Pianta di Roma antica
Le Antichità Romane - Tomo I
1615
Aloisio Giovannoli
Templum Pacis
Vedute degli antichi vestigj di Roma