Codice identificativo monumento: 2063
Nel restaurare il templum Pacis, dopo l'incendio che lo aveva danneggiato, Settimio Severo fa realizzare una gigantesca pianta della città che viene collocata in un grande ambiente situato nell'angolo SE del porticato.
Torquato Conti, mentre scavava pietre nell'orto dietro la Chiesa di San Cosma e Damiano al Foro, riscopre i primi frammenti della Forma Urbis. Li regala a Alessandro Farnese, di cui era parente, che li utilizza per decorare il Giardino segreto del Palazzo Farnese.
Papa Benedetto XIV, ottiene dalla corona di Spagna (Filippo V di Spagna aveva sposato Isabella Farnese) i frammenti della Forma Urbis, che vengono trasferiti da Palazzo Farnese e consegnati ai Conservatori Capitolini.
Durante la costruzione dei nuovi argini di contenimento del fiume, vengono recuperati presso un muro di Palazzo Farnese, un centinaia di nuovi frammenti della Forma Urbis.
Recuperati altri 451 frammenti della Forma urbis, durante la demolizione di una casa già dei Farnese in via Giulia.
Scavi al Foro Romano, nella parte lungo il lato meridionale della Basilica Emilia e verso l'Aula della Forma Urbis.
Rinvenimento di un frammento della Forma urbis rappresentante una settore delle Terme di Agrippa: "Nei giorni scorsi è stato rinvenuto al Foro Romano, durante i lavori di scavo diretti dall'ingegner Boni, un frammento dell’antica Pianta di Roma, sul quale sta incisa una parte della regione dove sorgevano le terme di Agrippa. Di questo frammento il prof. Gatti, nell'ultima seduta dell'Accademia dei Lincei, fece una dotta illustrazione, dando interessanti notizie relative non solo al frammento testò tornato in luce, ma riguardanti anche la Pianta in generale. Il nuovo frammento, che apporta elementi preziosi per la topografia di Roma antica, serviva di copertura ad una chiavica, la cui costruzione non rimonta che alla metà del secolo scorso; è sembra strano che nessuno abbia osservato i disegni della pietra quando fu messa in opera.
Il nuovo frammento contiene il disegno di edifici dei quali oggi non rimangono che poche rovine; e siccome il Peruzzi riferisce che la sala rotonda aveva un diametro corrispondente a 24 metri, si è trovato che nel frammento tale misura è esattamente rappresentata. Sì sapeva d'altronde che il rapporto dell'antica Pianta di Roma è quello di 1 a 250; e oggi siffatto rapporto viene confermato nelle misure del frammento. Finalmente, come fu già detto, quest'ultimo contiene una parte del contorno (A-B) della lastra di cui faceva parte, contorno che disposto orizzontale ci dà gli edifici perfettamente orientati, col sud in alto."
I frammenti della Forma Urbis Severiana vengono esposti nel giardino del Palazzo dei Conservatori.
Inaugurazione in Campidoglio del Congresso storico internazionale a Roma: "L'inaugurazione riuscì solenne, coll'intervento del Re in alta uniforme di generale, e della Regina, che vestiva un abito cremiso. I sovrani presero posto sul trono nell'aula del Consiglio, fra i ministri e il sindaco Colonna, che pronunciò un discorso.
Le Loro maestà, passando per la costruzione provvisoria che unisce il Palazzo Senatorio a quello dei Conservatorii, si recarono a un'altra inaugurazione: a quella della Forma Urbis, chi la più antica pianti di Roma, parzialmente ricomposta su di una parete del giardino del Palazzo dei Conservatori.
Pittoresca la sfilata, il passaggio per le scale fatte coetruire dal sindaco Colonna per ingrandire e migliorare i locali dalla Pinacoteca Capitolina e costruzioni magnifiche. Toccò al prof. Lanciani, il noto studioso di topografia romana antica, fare la spiegazione della Formo Urbis, pazientemente ricostruita. Nel giardino del palazzo dei Conservatori in Canipido gli fu fabbricata infatti apposta una parete di metri 14 per 18, sopra la quale, in rosso, fu dipinta, nelle sue linee principali, la pianta di Roma Moderna. Sopra questa pianta vennero collocati, al loro posto, con iscrizione in nero, i frammenti dell'antica pianta di Roma, limitatamente però alla zona monumentale. I frammenti di questa antica pianta, messi a posto, sono circa ducento. Ne rimangono ancora mille circa; ma questi non si possono collocare perché non offrono alcuna indicazione che permetta d'identificarli e di collocarli con esattezza."
Il Duce Mussolini inaugura l'Antiquarium Comunale dopo i nuovi lavori di ampliamento del vecchio Magazzino archeologico. I frammenti della Forma Urbis sono trasferiti dai Musei Capitolini. Gli spazi espositivi sono organizzati concentrando il discorso museografico sulle arti decorative e quelle che allora venivano considerate come “arti minori”, ivi trasportate dal Palazzo dei Conservatori. Secondo Antonio Muñoz, responsabile del nuovo allestimento: “Il criterio che ha guidato l’ordinamento delle raccolte è stato prevalentemente estetico: le opere d’arte sono riunite secondo la materia in cui sono eseguite: una sala raccoglie i vetri, un’altra i bronzi, una terza gli avorii e gli ossi, due le terrecotte”.
In seguito ai lavori di realizzazione della galleria della metropolitana (che avrebbe collegato la Stazione Termini al nuovo quartiere dell'esposizione Universale), cede il terreno sotto l'Antiquario del Celio, creando scollamenti di interi settori dei muri perimetrali e vistose crepe. I le collezioni ed i materiali esposti vengono trasferiti nel vicino Palazzetto dell'Orto Botanico del Celio. I frammenti della Forma Urbis sono trasferiti ad un un deposito di Palazzo Caffarelli.
I frammenti della Forma urbis sono trasferiti dal deposito di Palazzo Caffarelli ad un altro magazzino a Palazzo Braschi.
Papa Paolo VI istituisce il titolo diaconale di Ognissanti in Via Appia Nuova.
I frammenti della Forma urbis sono trasferiti dal deposito di Palazzo Braschi ad un altro magazzino a Museo della Civiltà romana all'Eur.
Durante scavi presso via dei Fori Imperiali, sono riscoperti altri 53 frammenti della Forma Urbis.
Apre al Pubblico il nuovo Museo della Forma Urbis e il Parco Archeologico del Celio. Il progetto è stato realizzato grazie al recupero degli edifici presenti nell'area, la Casina del Salvi e l'ex Palestra, e alla sistemazione del contiguo giardino archeologico, in cui sono stati organizzati per nuclei tematici una grande quantità di materiali epigrafici e architettonici di grandi dimensioni delle collezioni dell'ex Antiquarium Comunale, provenienti dagli scavi di Roma di fine Ottocento. L'allestimento della Forma urbis nell'Ex Palestra ONB, vede la sovrapposizione dei frammenti marmorei della mappa antica su una riproduzione in scala della settecentesca carta di Giovan Battista Nolli.
1903
Dante Paolocci
Esposizione della Forma urbis al Congresso storico internazionale
L'Illustrazione Italiana 1903
1840
Paul Marie Letarouilly
Pianta Santi Cosma e Damiano
Edifices Modernes de Rome
1822
Agostino Tofanelli
Sterramento del Foro Romano
Appendice alla parte istruttiva
1818
anonimo
Pianta delle vestigia di Roma
1756
Giovan Battista Piranesi
Pianta di Roma
Le Antichità Romane - Tomo I
1756
Giovan Battista Piranesi
Pianta di Roma
Le Antichità Romane - Tomo I
1756
Giovan Battista Piranesi
Pianta di Roma
Le Antichità Romane - Tomo I
1756
Giovan Battista Piranesi
Indice dei Frammenti della Pianta di Roma antica
Le Antichità Romane - Tomo I
1615
Aloisio Giovannoli
Templum Pacis
Vedute degli antichi vestigj di Roma