Data: 1593 / 1883
Codice identificativo monumento: 218
Scavi nel cortile di Palazzo Sciarra, portano alla scoperta di tre arcate dell'acquedotto vergine.
Mentre în piazza Sciarra si eseguivano lavori di scavo pe una fogna dall'Amministrazione giudiziale dei casamenti Sciarra, e per interesse della Cassa di Risparmio di Milano, alla profondità di quattro metri e mezzo, e precisamente al livello delle acque sotterranee, gli operai s'imbattono în un grande masso. Liberato dalla terra, appare un tronco di statua, mancante delle braccia e della testa, coperto da un ampio paludamento, a di e di discreta fattura. La statua era di grandi dimensioni, perchè il tronco rinvenuto è lungo m. 2.90. Si crede che essa abbia fatto parte dell'arco dell'Acquedotto vergine, che attraversava in questo punto il Corso:
"Le ricerche eseguite, ma inutilmente, in prossimità del tronco, per cercare la testa e le braccia, e i lavori di scavo della fogna, hanno fatto tornare in luce avanzi di costruzioni in pietra appartenenti all’acquedotto, di cui nei sotterranei del palazzo Sciarra esistono tuttora due grandi arcate. La scoperta ha molto eccitato la curiosità del pubblico romano, che affollavasi tutto il giorno attorno allo scavo, e che numeroso assistette alla estrazione della statua, nonostante l'ora assai mattutina in cui l'estrazione fu eseguita. Dicesi che la casa Sciarra voglia accampar dei ritti sul rinvenimento; per ora, la statua venne deposta nel Magazzino archeologico comunale, dove gli studiosi potranno esaminarla."
In via Minghetti a Roma, comincia a lavorare il primo stabilimento di panificazione integrale, sistema antispire. L'impresa è gestita dal banchiere di Bruxelles Roberto Junod, su brevetto del francese Augusto Des goffe.
Il pubblico ha fatto buona accoglienza, anche per il prezzo, ch'è di 30 centesimi il chilogramma. Il forno è aperto alle otto del mattino e gli operai che vanno ad acquistarlo a quell'ora lo hanno a 28 centesimi al chilo.
I panini di lusso con burro e i biscotti costano al chilo 50 centesimi. Ogni giorno se ne fabbricano una ventina di quintali, e se ne non fosse per il troppo rumore che infastidisce tutto il palazzo Sciarra, e perciò bisogna limitare il lavoro.
Si costituisce Il Giornale d'Italia, con sede a palazzo Sciarra Colonna.
Il Nuovo Circolo degli Scacchi si trasferisce da palazzo Pericoli a palazzo Sciarra Colonna.
Il Nuovo Circolo degli Scacchi si trasferisce da palazzo Sciarra Colonna a palazzo Fiano in Lucina.
Il Giornale d'Italia trasferisce la sede da palazzo Sciarra ad uno stabilimento sull'Appia nuova.
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