Data: 62 / 229
Codice identificativo monumento: 2186
Avvio dei lavori per realizzare l'undicesimo acquedotto di Roma, finalizzato all'approvvigionamento idrico delle nuove terme in costruzione a nord del Pantheon. Il percorso di circa 22 km è in buona parte su arcuazioni in laterizio, con una portata giornaliera pari a 21.632 m3 (250 litri al secondo). Le fonti utilizzate si trovano presso le falde acquifere in località (chiamata oggi) Pantano Borghese.
Fra la piazza di S. Luigi de' Francesi, e la chiesetta di S. Salvatore vengono scoperte alcune colonne delle Terme Alessandrine.
Ecco il racconto del Bartoli: « Nella piazza di S. Luigi de' Francesi, che fu cavata per ordine di Alessandro VII oltre le due colonne (raddrizzate nel pronao) ve ne fu trovata una scannellata a vite, con due capitelli di ordine composito nei « corni delli quali vi era una Vittoria per ciascuno. Medesimamente nel farsi il con« dotto della fontana di piazza Navona, in tempo di Innocenzo X furono trovate altre due colonne della stessa grandezza, le quali traversavano la strada dalla chiesa del Salvatore a quella di s. Luigi. Accanto il palazzo del marchese Patrizi fu trovato un gran capitello delle stesse colonne, come anche si è veduto nel fondarsi la parte che fa cantonata sopra l'istessa piazza del palazzo di Giustiniani delle medesime gran colonne e pezzi di marmo, come anche cornicioni di granito d'Egitto, pavimenti di porfido, serpentino, giallo, verde, e d'ogni sorte di pietre le pili pregiate » {Mem. 114).
Ricostruendosi dai canonici la casa che forma angolo fra la piazza e la salita dei Crescenzi, si ritrovò quella porzione delle terme neroniane, con muraglioni di opera laterizia grossi più di un metro, ed alti da terra m. 3,34; stanze da bagno con sedile marmoreo attorno, e piani di musaico; bottini e canali di acqua, ed anche fistole di piombo in opera nel vivo dei muri, una delle quali portava la leggenda: SVB GNESIO AVG LIBERTO PROC NERONIS CLAVDI CAES AVG.
Nel cortile piccolo dello stesso palazzo del Governo, scavandosi per fare una latrina all'angolo verso la Guardiola, fu subito trovato un grosso muro antico di cortina con indizio di porta grande, la quale metteva sotto detta Guardiola: e, poco più infuori alla profondità di circa 10 palmi furono trovati 3 pezzi di granito rosso, del diametro di circa palmi 4, e un pezzo quadro simile, come di pilastro di 4 e mezzo palmi di diametro, alto palmi 8, un capitello corintio in marmo bianco della proporzione minore delle colonne, di buona maniera, e alcuni pezzi di cornici che « pili sentivano l'epoca di Nerone che del restauratore: il tutto cadutovi o gittatovi dai cameroni vicini. Dall'emo card. Rovarella prodatario... fu il tutto presentato a Sua Santità, che lo fece trasportare al Museo vaticano in ottobre. Nei tre quarti dello stesso cortile non scavati vi sarà rimasta senza dubbio altra roba consimile. In detto sito vi osservai il pavimento di stufa, vuoto sotto coi pilastrini per il calore.
Carlo Fea.
Nel fare una nuova condottura d'acqua marcia sulla piazza dei Caprettari, si rinvenne a poca profondità dal piano stradale un rocchio di colonna di granito rosso, della lunghezza di m. 2,15 e del diametro di un metro.
Riattandosi la via de Crescenzi, sull'angolo del palazzo Bonelli vennero in luce muri simili a quelli descritti dal Guattani, con tre tegoloni bollati, e scaglie di colonne di giallo. Confinavano col piano di travertini dell'antica piazza (della Rotonda).
Quindi apparve una scala pure di travertino, composta di cinque gradini. Sul ripiano (incontro al n. civ. 63) stavano alcune basi di colonne, lastre di marmo colorati, un braccio di statua in marmo (tra i n. 29a e 45) con pezzi del panneggio.
Tra i n. 39 h e 46 si ritrovò un grosso muro a cortina, un frammento di candelabro, altro di cornicione, bolli, monete, lastre di alabastro fiorito, pezzi di bassorilievo: davanti al n. 32 la metà di una statua togata di marmo bianco.
In via della Dogana vecchia, e precisamente dirimpetto al portone del palazzo Giustiniani, alla profondità di m. 0,30 si scoprì un grosso muro laterizio che attraversava la strada.
Sull'angolo delle vie de' Crescenzi e di s. Eustachio, si ritrovò la bella colonna di granito orientale, che ora giace nel viale del Pincio a confine di villa Medici. Misura nel diametro m, 1,00, ed è lunga m. 7,12 dall'imoscapo al collarino.
Sul lato destro della chiesa di S. Luigi de Francesi, a met. 8,00 dallo spigolo nord-est della facciata, scavandosi un pozzo d’assorbimento per un parafulmine, alla profondità di met. 5,00 è stato scoperto il pavimento in mosaico di una sala delle terme neroniano-alessandrine. Il disegno è geometrico, a quadrati, rombi e triangoli, racchiusi da fascione con fogliami e nascimenti.
Le tessere, di un centimetro quadrato, sono di porfido, serpentino, giallo, ed africano. Nell'istesso luogo è stato scoperto il sommoscapo di una colonna di granito bigio, larga met. 1,00, la quale penetra diagonalmente sotto la prima cappella a destra della chiesa.
Un'altra colonna intera, dello stesso marmo e di ugual misura, giace sotterrata a 8 met. di distanza. Fu vista alcuni anni or sono, in occasione di restauri al muro laterale di prospetto del palazzo dei Pii Stabilimenti francesi.
Rodolfo Lanciani.
Continuandosi gli scavi in via Giustiniani, per il restauro della forma dei Quattro Fiumi, è stato scoperto nella vicinanza della piazza del Pantheon un pavimento di mattoni bipedali, segnati coi bolli rotondi: OP DOLEX PRAVGNFIGVOCCONIA APEL E AVGVST publ crESC (Ercole con la clava, che atterra la cerva) OPVS DOLIA L BRVTTIDI AVGVSTALIS (Pigna fra due palmette).
Il pavimento giace alla quota di m. 11,70 sullo zero all’idrometro di Ripetta, cioè a m. 0,80 sotto il piano del portico del Pantheon, che è posto a m. 12,50. Lo scavo è stato approfondato fino alla quota di m. 10,30, ritrovandosi da per tutto l’argilla pura, che costituisce il letto della valle tiberina.
Nella via predetta, presso l'angolo con la piazza di s. Luigi de’ Francesi, è stato ritrovato a fior di terra un rocchio di colonna di granito orientale, del diametro di m. 1,40, lungo circa m. 3,00.
Tolto di posto il detto tronco, sono stati trovati altri due tronchi di uguale diametro e di uguale grana di marmo, che sembrano commettersi nelle fratture. È stato pure scoperto il capitello corinzio, alto circa m. 1,68, assai danneggiato o dal fuoco o dal tempo.
Rodolfo Lanciani.
Negli scavi di via Giustiniani è stato scoperto un pavimento di mattoni (di 0,59X0,59,), appartenente ad un ipocausto. I mattoni sono impressi col seguente sigillo: OPVS DOLIAREX PRED DOMN AVG EX FIGVLINIS DOMIT. Nel terreno di scarico è stato ritrovato un pezzo di travertino, sul quale si leggono le lettere seguenti: A EST
Rodolfo Lanciani.
Nella piazza di S. Luigi a de’ Francesi, presso l'angolo del palazzo del Senato, alla profondità di m. 4,85 dal piano moderno è stato scoperto un pavimento di cocciopesto, grosso oltre a mezzo metro.
Può spettare tanto al fondo di una piscina delle terme Alessandrine, quanto al piano inferiore di un ipocausto. La superficie scoperta misura m. 5,00X4,00. Due muraglioni grossi un metro e mezzo, circondano questo piano dalla parte di tramontana e di oriente.
Rodolfo Lanciani.
Continuandosi gli scavi per la galleria detta dei Quattro Fiumi,
fra la piazza di s. Luigi dei Francesi e la chiesuola di s. Salvatore in Thermis, sono stati ritrovati altri muraglioni delle terme Alessandrine, grossi due metri e cinque centimetri. Il piano degli ambienti circondati da quei muri è di cocciopesto, e grosso mezzo metro. Si è ritrovato un rocchio di colonna di pavonazzetto, di 0,90 di diametro, scanalato con 24 scanalature.
Rodolfo Lanciani.
Eseguendosi alcuni lavori nel giardinetto annesso al palazzo del Senato e rispondente sulla via degli Staderari, alla profondità di m. 4,10 sono stati scoperti alcuni tratti di muri laterizi a cortina, largi m. 3,60, spettanti alle terme Neroniane-Alessandrine. Presso l'angolo poi del giardino medesimo è comparso l'avanzo di una sala delle terme, con muri grossi m. 1,40.
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Nello sterro furono recuperati tre pezzi di colonne, due di granito rosso, una di granito bigio, del diametro di m. 1,10
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D. Marchetti.
Due colonne in granito rosa delle terme Alessandrine sono scoperte a Piazza San Luigi de' Francesi e rialzate sul fianco della chiesa di Sant'Eustachio.
1882
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