Data: 1587 / 1872
Codice identificativo monumento: 221
Conclusi i lavori di restauro dell'acquedotto Vergine. Si pianifica la costruzione di nuove fontane con la creazione di condutture che si diramanao da piazza di Spagna.
Con la demolizione della casa di Jacopino del Conte, la fontana del Facchino viene ricollocata sulla facciata principale di palazzo De Carolis Simonetti.
Per ragioni di viabilitą, la fontana del facchino viene spostata dalla facciata principale di Palazzo De Carolis Simonetti a quella su via Lata.
L'Opera Nazionale Maternitą ed Infanzia e il Pio Istituto di Santo Spirito ed Ospedali Riuniti di Roma, incaricano all'ingegner Vittorio Ferrante, la progettazione di un nuovo Tubercolosario e Asilo materno a Monte Mario in prossimitą della nuova Via degli Istituti, parallela alla Via Trionfale.
L'origine della fontana risale tra il 1587 ed il 1598, periodo in cui papa Gregorio XIII ripristinò l'acqua nel campo Marzio.
L'opera è attribuita a Jacopo del Conte, anche se in passato il Vanvitelli fece il nome di Michelangelo.
Il soggetto rappresentato è un acquaiolo in costume d'epoca e fù commissionata dalla stessa università dell'acquarenali o portatori d'acqua e di vino.
Collocata inizialmente presso palazzo Grifoni, nel 1872 per potreggerla dall'urto delle carrozze, vennespostata presso il palazzo De Carolis, perdendo
l'originale cornice cinquecentesca e l'epigrafe che la sovrastava. Scritta dall'Abate Godard diceva:
ABVNDIO RITIO | IN PVBLICIS STILLICIDIIS CORONATO | IN LIGANDIS SVPERLIGANDISQUE SARCINIS | EXPERTISSIMO | QVI VEXIT QVANTVM VOLVI | VIXIT QVANTVM POTVIT | ET DVM VINI CADVM INTVS | ET EXTRA | PORTABAT NOLENS OBII
Ad Abbondio Rizio coronato sul pubblico marciapiede espertissimo nel legare e sopraellevare fardelli il quale portò quanto peso volle visse quanto potè ma un giorno portando un barile di vino in spalla e un altro sul corpo morì senza volerlo