Data: 1585 / 1844
Codice identificativo monumento: 227
Lascito testamentario del cardinale Pietro Colonna, con cui finanzia la ristrutturazione dell'ospedale degli Incurabili presso Piazza del Popolo. Le sue direttivo sono svolte dai suoi nipoti Giacomo, vescovo di Lombez, e Giovanni, che si interessano della costruzione del nosocomio.
Com la bolla Salvatoris Nostris, Leone X eleva l'istituto al rango di arcispedale. Una parte dei beni viene utilizzato al mantenimento delle oneste fanciulle povere. L'ospedale comincia a governarsi in autonomia, guidato da quattro guardiani affiancati da due sindaci con funzioni di revisori dei conti.
Papa Clemente VII affida la cappella dei Miracoli presso piazza del Popolo, al vicino Ospedale di San Giacomo degli Incurabili, in modo che le ingenti offerte potessero servire a coprire le spese dell'Ospedale.
Camillo de Lellis viene ricoverato per la prima volta all'ospedale di San Giacomo, a causa di una piaga sulla gamba destra. Assunto come garzone, fu in seguito licenziato per cattiva condotta.
Camillo de Lellis viene nuovamente ricoverato all'ospedale di San Giacomo. Resta in seguito a far parte della famiglia ospedaliera e comincia a lavorare con entusiasmo e mutato animo, tanto che diventa presto "maestro di casa".
Camillo de Lellis scrive all'ospedale di San Giacomo le Regole per ben servire gli infermi, Getta le basi del servizio sanitario infermieristico ed assistenziale negli ospedali.
Papa Pio VI aveva istituiisce il teatro anatomico nella Sala Lancisiana dell'Arciospedale di San Giacomo.
Nell'Arciospedale San Giacomo, viene inaugurate le scuole di Clinica chirurgica.
Con breve apostolica, Papa Leone XII, concede a Teresa Orsini Doria i locali abbandonati dell'ex Ospedale dei Convalescenti a via di San Giovanni in Laterano. Vi istituisce l'Ospizio delle Dame Lauretane, un ricovero per le giovani dismesse dall'Ospedale di San Giacomo che intendono abbandonare la vita licenziosa.
Alla sua morte, il cavaliere Paolo Martinez, lascia all'Arcispedale di San Giacomo, un legato di 12.000 scudi "a dotazione di letti perpetui per malattie croniche", 3 per uomini e 3 per donne.
Papa Gregorio XVI stabilìsce Nell'Arciospedale San Giacomo, le Suore ospedaliere della misericordia.
Papa Gregorio XVI, per ragioni igieniche e sanitarie, decise di chiudere l'arcispedale di San Giacomo e bonificare il cimitero che si trovava tra la struttura e la chiesa di Santa Maria, affidando la ricostruzione dell'intero nucleo ospedaliero all'architetto Pietro Camporese (il Giovane). Le successive sepolture saranno alloggiate nell'antica area del Verano, dove viene riorganizzata l'area del futuro Cimitero omonimo.
Papa Gregorio XVI affida l'amministrazione Nell'Arciospedale San Giacomo, ai religiosi dell'Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio.
Gli Ospedali romani e i loro patrimoni sono fusi in un'unica amministrazione, il Pio Istituto di S. Spirito e Ospedali riuniti di Roma.
A seguito della costruzione del Policlinico Umberto I, viene decisa la chiusura del San Giacomo, decisione scongiurata da una serie di proteste popolari unite a interrogazioni parlamentari.
Durante la pandemia di febbre spagnola, l'Amministrazione Ospedaliera del Pio Istituto Santo Spirito in Sassia e Ospedali Riuniti di Roma, propne di sostituire il vecchio Ospedale San Giacomo con un nuovo grande polo ospedaliero, da costruirsi a Monteverde, poco lontano dalla Stazione Trastevere.
Nell'Arciospedale San Giacomo, viene fondata nei locali del San Giacomo la "Scuola Missionaria di Medicina e Chirurgia d'Urgenza".
Su progetto dell'ing. Carlo Gasbarri, l'Arciospedale di San giacomo viene riorganizzata internamente. Le alte corsie sono suddivise orizzontalmente, ricavandone un totale di quattro piani, con l'apertura di due nuovi ordini di finestre corrispondenti ai nuovi piani. L'unico ambiente a mantenere la doppia altezza precedente è la Galleria Genga.
Il Pio Istituto di Santo Spirito e Ospedali Riuniti viene sciolta, con lo scioglimento degli Enti ospedalieri (e la successiva istituzione del Servizio sanitario nazionale). I numerosi beni sono assegnati al Comune, con vincolo di destinazione alle USL.
Con legge regionale articolo 64 la giunta regionale adotta gli atti necessari alla chiusura dell ospedale San Giacomo. Il Presidente della regione Lazio, che fino a pochi mesi prima inaugurava i reparti, delibera con la giunta la sua chiusura entro il 31 ottobre 2008.
La Regione Lazio, con una delibera del direttore dell'area per la valorizzazione dei beni demaniali e patrimoniali del dipartimento bilancio, approvato il conferimento al fondo immobiliare “i3- Regione Lazio” dell'Ex ospedale San Giacomo. Penultimo passaggio per la definitiva cessione ai privati dell'intero complesso immobiliare, valutato 61 milioni di euro. Una stima decisamente al ribasso considerando il possibile cambio di destinazione d'uso.
Sentenza del Consiglio di Stato che accoglie il ricorso di Oliva Salviati (discendente del Cardinale omonimo) in merito alla volontà dell'avo di destinare l'immobile alla città di Roma per farne un ospedale e contro la decisione di chiuderlo nel 2008 della Regione Lazio.
La Cassazione si pronuncia contro la decisione, presa nel 2008 dalla Regione Lazio di chiudere l'Ospedale San Giacomo. Viene accolto, il ricorso di Oliva Salviati, discendente del cardinale Antonio Maria Salviati, che nel 1593 aveva donato la struttura alla città destinandone l'uso ad esclusiva struttura ospedaliera.
1865
Paolo Cacchiatelli
Corsia della Doenne dell'Arciospedale di San Giacomo
Le Scienze e le Arti sotto il pontificato di Pio IX
1850
Luigi Rossini
Veduta del Corso
Scenografia di Roma moderna
1835
Giovanni Battista Cipriani
San Giacomo degli Incurabili
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1833
Achille Pinelli
Santa Maria Porta Paradisi
1817
Giovanni Battista Cipriani
San Carlo al Corso
Degli Edifici Antichi e Moderni di Roma
1761
Domenico Montaigù
Veduta di Piazza del Popolo
Nuova raccolta delle più belle Vedute di Roma
1756
Giuseppe Vasi
Chiesa di S. Carlo ed Ambrogio al Corso
Delle Magnificenze di Roma antica e moderna - Libro VI
1669
Giovan Battista Falda
Chiesa di San Giacomo
Novo teatro delle Chiese di Roma date in luce sotto papa Clemente IX
1665
Giovan Battista Falda
Altra Veduta della Piazza del Popolo
Nuovo Teatro delle Fabbriche, et edificii sotto Papa Alessandro VII
anonimo
Studio di Canova