Data: -28
Codice identificativo monumento: 230
Matteo Rosso Orsini, nuovo e unico senatore di Roma nominato da Gregorio IX, conquista la roccaforte dei Colonna al Mausoleo di Augusto e distrugge i loro palazzi.
Il cadavere di Cola di Rienzo viene trascinato a Ripetta presso il Mausoleo di Augusto, altra fortezza dei Colonna, e lì bruciato. Commenta l'Anonimo: «Era grasso. Per la moita grassezza da sé ardeva volentieri»), e le ceneri disperse.
Durante l'estrazione di marmi presso il Mausoleo di Augusto, sono scoperti i resti degli obelischi che ornavano l'accesso al sepolcro.
Monsignor Francesco Soderini acquista i ruderi del Mausoleo di Augusto e ottiene il permesso a compiere gli scavi archeologici. Utilizza i muri perimetrali superstiti per realizzare un giardino pensile e realizzare una dimora dove va ad abitare con il fratello Paolo Antonio.
Uno degli Obelischi del Mausoleo di Augusto, viene innalzato dietro l'abisde di Santa Maria maggiore. Per allacciare l'Esquilino col Pincio, viene posto in dirittura col grande rettifilo aperto da Sisto V
Il Marchese Benedetto Correa acquista il palazzo sorto sopra le rovine del Mausoleo di Augusto.
Durante la demolizione dell'Ospedale di San Rocco, viene dissepolto il secondo obelisco del mausoleo di Augusto, precedentemente incastrato nelle fondamenta dell'edificio.
All'interno dell'Augusteo, viene inaugurata una Plaza de Toros (89 metri di diametro) allestita dallo spagnolo Bernardino Matas per Giostre e Corridas a la Romana.
Le tre sezioni del secondo Obelisco dell'Augusteo, sono montate presso il basamento realizzato a Piazza del Quirinale.
Scavi al Mausoleo di Augusto eseguiti dal Marchese Francesco Saverio Vivaldi Armentieri.
La Reverenda Camera Apostolica acquista il complesso dell'Anfiteatro Correai per 29.500 scudi, concedendolo in affitto per l'esecuzione di spettacoli circensi e di animali.
L'Anfiteatro Correa viene trasformato nel primo teatro di prosa per recite diurne.
All'Anfiteatro Correa si alza in volo il pallone aerostatico francese della Signora Blanchard. Si solleva di qualche metro, sfiora i tetti di Ripetta e ricade appena fuori Porta del Popolo.
Il velario dell'Anfiteatro Correa crolla sugli operai che lo stavano approntando per uno spettacolo. La struttura era stata indebolita dalla pioggia e dal sole. Il papa Leone XII, decide una punizione esemplare per i responsabili dell'incidento. A risarcimento della vedova di un operaio morto, sono inflitte penali a tutti gli architetti (mille scudi all'architetto Valadier e altri 500 per ciascuno ai tre architetti che avrebbero dovuto sorvegliare l'esecuzione del lavoro).
Papa Pio VIII abolisce gli spettacoli pirotecnici, di animali e di caccia che si svolgono all'interno dell'Anfiteatro Correa, per lasciare spazio al solo divertimento diurno, composto da esercizi ginnici e numeri da circo.
Banchetto in onore di Giuseppe Garibaldi all’anfiteatro Correa.
Il conte Telfener usufruttuario dell anfi teatro Corea non intendendo aderire alle misure impostegli dalla Prefettura di una scala di sicurezza retrocederà al governo il Mausoleo di Augusto Il Demanio medita di trasformare questo teatro favorito e monumentale di Roma in un locale per l'Archivio di Stato.
L'anfiteatro Correa viene acquistato dal Comune e trasformato in una delle sale da concerti con una capienza di 3500 persone, che verrà chiamato Auditorium Augusteo.
Dopo alcuni anni di chiusura, il Comune di Roma investe centomila lire al fine di restaurare ed utilizzare il teatro Correa per i concerti popolari dell'Accademia di Santa Cecilia.
Scambio dell'Anfiteatro Correa tra comune e demanio. Artefice il Conte di San Martino, presidente della Real Accademia di S. Cecilia e Assessore municipale alla Pubblica Istruzione e alle Belle Arti, che si stava impegnando nella ricerca di un locale per le esibizioni dell'orchestra comunale, di recente istituzione. Viene permutato con il Demanio dello Stato (allora proprietario del Mausoleo) una scuola comunale da trasformare in caserma.
Inaugurazione del nuovo auditorio di Roma dopo i restauri del teatro Correa, con un concerto sinfonico diretto dal maestro Martucci. La neocostituita Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, sposta i concerti dalla sede di Via Vittoria alla nuova struttura.
L'Accademia Filarmonica trova sede a Via di Ripetta 105 (ex Ospedale di San Rocco), nei pressi del Auditorio Corea, ponendo le premesse per l'inizio di un'importante attività concertistica.
La Regia Accademia di Santa Cecilia , organizza nella sala dell'Augusteo, un concerto dedicato a Giovanni Sgambati, scomparso un mese prima.
Al Teatro Augusteo si svolge la prima esecuzione del poema sinfonico di Ottorino Respighi, Fontane di Roma.
Al Teatro Augusteo si inaugura il III congresso nazionale dei Fasci italiani di combattimento, movimento fondato da da Benito Mussolini che conta 312.000 iscritti.
Al Teatro Augusteo, durante il III congresso nazionale dei Fasci italiani di combattimento, viene sancito lo scioglimento del movimento, che confluisce nel nuovo Partito Nazionale Fascista:
"I fascisti hanno avuto torto a non ascoltare il savio consiglio del loro Duce, quando egli cercò di dissuaderli dallo scegliere la capitale come sede del loro congresso e sfondo della loro parata.
Perchè Roma non è città di facile conquista. Urbi Romae aeternae. Ha visto tanti e così portentosi eventi, la capitale due volte millenaria, e sorgere e tramontare tanti poteri, che poco più la sorprende. È così antica Roma e il fascismo è così giovane e acerbo di spirito che c'era da giurare che non si sarebbero capiti. Roma era disposta a considerare con benevolenza serena i giovani pellegrini che giungevano a lei, se fossero venuti con umile spirito e cuore devoto. Ma chiunque conosce i fascisti sa che queste non sono precisamente le loro caratteristiche.
Peggi son capitati qui con animo pieno di sprezzo per la capitale, che non conoscevano. Erano avvezzi, nei loro borghi e nelle loro città provinciali, a considerare Roma come il centro di tutti gli intrighi poli il campo di tutti i patteggiamenti ignobili, la sentina maleodorante di tutte le codardie. Hanno immagi ginato che colla loro venuta avrebbero puri ficato l’ambiente. Si sono foggiati un'anima di liberatori del Santo Sepolcro ed hanno creduto in buona fede che al loro apparire Roma rebbe genuflessa, osannando. Santa ingenuità della giovinezza.
L'equivoco è stato esiziale. Roma non li ha accolti da liberatori come avrebbe potuto a coglierli qualcuno dei centri emiliani, padar o toscani che il fascismo liberò dalla tirannide comunista. E per una eccellente ragione: che a Roma non s'è conosciuta l’insolenza rossa e quindi non si è mai avuto bisogno di nessuna liberazione. Il fascismo romano, ora ce ne siamo accorti, era di natura diversa da quello dei centri industriali e agricoli dell'alta e media Italia.
Si addiceva alle speciali condizioni di qui: non era un prodotto energico di reazione diretta in quanto non era sorto per un disperato bisogno di reagire contro la tracotanza altrui: era soltanto un prodotto d'imitazione, derivava semplicemente dal desiderio di solidarietà spirituale col fascismo di fuori. È ben a torto che il fascismo di fuori lo giudicava spurio, addomesticato e pusillanime, per il fatto che non s’azzuffava quotidianamente coj comunisti.
Il fascismo romano era semplicemente ragionevole e aderente alla realtà della situazione locale. Non giudicava di buon gusto l’assumere atteggiamenti donchisciotteschi e partire in guerra contro i mulini a vento.
Ma anche questo malinteso fra i fascisti di Roma e quelli di fuori ha disgraziatamente contribuito ad aggravare l'equivoco del quale erano prigionieri i fascisti e sopratutto quelli delle squadre d'azione convenuti a Roma. Colla migliore intenzione del mondo credevano di dover dare una lezione a Roma ed ai fascisti di qui. La loro inesperienza provinciale immaginava che tutto il mondo fosse paese: e che la capitale riproducesse, salve le proporzioni, le precise condizioni che caratterizzavano la lotta nei loro piccoli centri Con un semplicismo sbalorditivo hanno creduto di poter trasferire qui le tattiche delle dimostrazioni intimorative, degli spiegamenti di forze, delle spedizioni punitive in cui eccellono.
Era fatale che da questo errore d'impostazione derivasse la tragedia. E oltre che fatale, melanconico. Perchè ha fatto perdere ai fascisti molte simpatie proprio nell'ambiente politico dov'era più necessario che le accrescessero. E perchè sono tornati ai loro paesi persuasi più che mai che Roma ha bisogno urgente di essere salvata.
Povera Roma incompresa! Oggi è la giovinezza d'Italia che non la capisce: e la guidica sconsacrata. Non commettiamo l'errore di credere che l’Italia possa curare le sue piaghe col perpetuare tumulti e fazioni. L’ Italia vuole quiete: e, per chi sa intendere, Roma lo ha espresso quietamente e dignitosamente."
All'Augusteo, Pietro Mascagni dirige la prima della sua opera sinfonica, Visione lirica (guardando la Santa Teresa del Bernini). La composizione è inspirata dall'Estasi di Santa Teresa, gruppo marmoreo che Lorenzo Bernini scolpito per la Cappella Cornaro nella chiesa di Santa Maria della Vittoria.
Al Teatro Augusteo, Bernardino Molinari drige la prima esecuzione del poema sinfonico di Ottorino Respighi, I pini di Roma.
Al Teatro Augusteo, Benito Mussolini inaugura il IV Congresso Fascista.
Dando una prima picconata sul tetto di una vecchia casa nel vicolo Soderini, Mussolini da inizio alle demolizioni per l'isolamento del Mausoleo di Augusto.
Ultimo concerto all'Anfiteatro Corra, prima della demolizione per isolare il Mausoleo di Augusto. I concerti dell'Accademia di Santa Cecilia si spostano dall'Augusteo al teatro Adriano.
Iniziano i restauri del Mausoleo di Augusto. I lavori prevedono il consolidamento delle murature, la copertura di alcune stanze, l'impermeabilizzazione degli ambienti, la sistemazione dei pavimenti e il consolidamento delle quattro scale. I lavori sono finanziati da 6 milioni di euro messi a disposizione dalla Fondazione Telecom, in aggiunta ai 4,2 milioni di fondi comunali e statali già stanziati.
Durante i lavori di restauro del Mausoleo di Augusto sono venuti alla luce tre frammenti di una lapide che riporta l’iscrizione: “SALVIATUS A.D. MDCVIII”. Riferimento è al cardinale Anton Maria Salviati, che alla morte dispose un lascito al vicino Ospedale di San Rocco.
Dopo 15 anni e un importante fase di restauri, riapre al pubblico il Mausoleo di Augusto.
Nel corso degli scavi per la riqualificazione di piazza Augusto Imperatore, viene scoperto un cippo di travertino, riferibile al all'ampliamento del pomerio effettuato da Claudio nel 49 d.C..
1938
Ricostruzione del Mausoleo di Augusto
1938
Pianta del Mausoleo di Augusto
1937
Pianta del Progetto di sistemazione dell'Augusteo e Ara Pacis
1937
Veduta del Progetto di sistemazione dell'Augusteo e Ara Pacis
1937
Veduta del Progetto di sistemazione dell'Ara Pacis
1934
Progetto di ricostruzione del Mausoleo di Augusto
1851
Luigi Canina
Mausoleo di Augusto
Vedute dei principali monumenti di Roma antica
1851
Luigi Canina
Mausoleo di Augusto
Gli edifizj di Roma antica - Volume IV
1835
Giovanni Battista Cipriani
Mausoleo di Augusto
Itinerario figurato degli edificij più rimarchevoli di Roma
1818
Mausoleo di Augusto
Catasto Urbano
1817
Giovanni Battista Cipriani
Mausoleo di Augusto
Degli Edifici Antichi e Moderni di Roma
1815
Copertura, pianta e sezione dell'Anfiteatro Corea
1814
Angelo Uggeri
Mausoleo d'Augusto convertito in un Anfiteatro
Edifizj antichi sgombrati, ristaurati, e riparati dal Sommo Pontefice
1788
Giuseppe Vasi
Mausoleo di Augusto
1788
Scavi al Mausoleo di Augusto
1788
Scavi al Mausoleo di Augusto
1762
Giovan Battista Piranesi
Reliquiae Mausolei Augusti
Campus Martius Antiquae Urbis
1762
Giovan Battista Piranesi
Pons Aelius absque recentibus ornamentis
Campus Martius Antiquae Urbis
1756
Giovan Battista Piranesi
Spaccato del Mausoleo di Ottaviano Augusto
Le Antichità Romane - Tomo II
1756
Giovan Battista Piranesi
Avanzo del Mausoleo di Ottaviano Augusto
Le Antichità Romane - Tomo II
1708
Bonaventura van Overbeek
Mausolee d'Auguste
Les restes de L'Ancienne Rome
1705
Pieter Schenk
Mausoleum Octavii Augusti
Roma aeterna
1697
Pietro Santi Bartoli
Pianta del Mausoleo di Augusto
Gli antichi sepolcri overo mausolei romani et etruschi trovati in Roma e altri luoghi celebri
1697
Pietro Santi Bartoli
Prospetto del Mausoleo di Augusto
Gli antichi sepolcri overo mausolei romani et etruschi trovati in Roma e altri luoghi celebri
1697
Pietro Santi Bartoli
Prospetto del Mausoleo di Augusto
Gli antichi sepolcri overo mausolei romani et etruschi trovati in Roma e altri luoghi celebri
1697
Pietro Santi Bartoli
Urna Sepolcrale di Agrippina
Gli antichi sepolcri overo mausolei romani et etruschi trovati in Roma e altri luoghi celebri
1627
Mausoleo di Augusto
Ritratto di Roma antica
1615
Aloisio Giovannoli
Mausoleum ab Augusto
Vedute degli antichi vestigj di Roma
1613
Giacomo Lauro
Mavsolevm Avgvsti
Antiquae Urbis Splendor
1610
Pietro Martire Felini
Mausoleum Augusti
Trattato nuovo delle cose maravigliose dell'alma città di Roma
1607
Giovanni Maggi
Vestigia mausolei Augusti
Aedificiorum et ruinarum romae ex antiquis
1575
Étienne Dupérac
Veduta del Mausoleo di Augusto
I vestigi dell'antichita di Roma