Codice identificativo monumento: 2430
Sul lato sinistro orientale della via Appia, 45 metri prima di giungere alla Porta di s. Rocco di Albano, e precisamente presso l'angolo di deviazione della Galleria di sotto, è stato scoperto il basamento di un antico sepolcro, costruito con grossi blocchi squadrati di peperino.
Il basamento, orientato esattamente con l'asse dell'Appia, misura m. 3,72 in fronte, m. 5,18 in agro, e consta di tre ordini di macigni, alti m. 0,80, larghi m. 0,98, lunghi sino a m. 1,26.
Sulla faccia di una bugna rimangono tracce di due o tre lettere, o note numerali, dipinte in minio. Sul fianco nord del basamento, è stata scoperta, fuori di posto e rovesciata fra le terre di scarico, un'ara pulvinata di peperino, alta m. 0,73, larga m. 0,50, grossa m. 0,47, col simpulo a destra e patera a sinistra. Le lettere sono incise col canaletto rettangolo, come si riscontra in quasi tutte le lapidi albanobovillensi di età remota.
La prima lettera della prima linea ha tutta l'apparenza di una E, ma potrebbe anche essere una L con il segno d’interpunzione, simile ad una lineola. La sottigliezza delle lettere nella terza linea dipende dalla corrosione della pietra, non da difetto d'incisione: ECESTVS FECIT IOVI
La via imperiale, che dall'Appia conduceva all'Albanum di Domiziano (villa Barberini), era in parte conosciuta per taluni avanzi di selciato, visibili lungo la « Galleria di sotto », specialmente nel tratto compreso fra la cappellina di s. Maria ed il cancello della Pineta. Oggi si conosce il punto preciso del suo distacco dall’Appia, in seguito delle scoperte fatte nel disterro in corso all'imbocco della Galleria, e del quale lavoro ho parlato qui sopra.
Si è potuto riconoscere, che il monumento rettangolo di peperino, vicino al quale tornava in luce l'ara di Giove, si trova appunto sull'angolo di biforcazione delle due strade. Il selciato è ben conservato, e può paragonarsi nell'esattezza delle commessure al noto frammento « in capite Fori » , sulla pendice del Campidoglio. Incomincia ad apparire alla quota di m. 382, ossia alla profondità di circa 60 centimetri sotto il piano moderno, e costeggiando la galleria. dal lato destro, si nasconde sotto il terrapieno di villa Barberini prima del bivio di Castello, alla quota di m. 393.
Rodolfo Lanciani.